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Visualizzazione dei post con l'etichetta Papa Francesco

Dialogo e amicizia sociale

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Il segreto per costruire una società migliore sta nel dialogo con gli altri. Esso è così definito da papa Francesco nel sesto capitolo di Fratelli tutti : “Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto” (198).  E’ un crescendo di atteggiamenti di attenzione e di fiducia nell’altro, dai quali scaturisce una nuova cultura, che attraversa tutte le generazioni e tutte le dimensioni della vita sociale e popolare (199).  Il dialogo non è un semplice scambio di opinioni, spesso affidato all’uso dei media, e che si riduce molte volte a un monologo opportunistico e aggressivo (200), dove predomina “l’abitudine di screditare l’avversario” non solo in campo politico ma a tutti i livelli (201). Quando manca il dialogo, nessuno si preoccuperà del bene comune. L’unico obiettivo sarà quello “di imporre il proprio modo di pensare” (202). Il dialogo autentico infatti è fondato sulla ricerca della verità, “al di là degli interessi personali

La migliore politica 2

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  Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del buon governo, Papazzo Pubblico di Siena, 1338-1339 Dopo avere denunciato i mali di cui soffre la politica oggi, papa Francesco individua le vie da intraprendere per l’esercizio di una gestione virtuosa del potere.  La seconda parte del quinto capitolo di Fratelli tutti guarda quindi con ottimismo alla possibilità di intraprendere una  politica migliore di quella attuale. Su questo papa Francesco si sofferma con meticolosità e coraggio, indicando obiettivi alti e impegnativi, descritti con parole nuove , solo apparentemente estranee alla politica: amore politico, amore efficace, sacrifici dell’amore, amore che integra e raduna … Infatti, se vogliamo davvero che la politica abbandoni corruzione e inefficienza, bisogna puntare in alto . Perché “l’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca" non si circoscrive solo agli ambiti della vita familiare, ma "è anche amore civile e politico … e si esprime non solo in relazioni intime e vicine, m

La migliore politica 1

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Il quinto capitolo dell’enciclica Fratelli tutti tratta della necessità di una buona politica che si ponga a servizio del bene comune. Al di là di ogni retorica, papa Francesco non nasconde la consapevolezza della dura realtà: oggi la politica è più di ostacolo che di aiuto al perseguimento di questo fine (154). Si affretta quindi ad elencare i difetti della cattiva politica, (nn. 155-175) per poi delineare i tratti di una politica che sia davvero a servizio di un mondo nuovo (nn. 176-197).  Per rispettare la leggerezza che caratterizza il blog, i due aspetti dell’argomento saranno trattati in due post distinti. Quali dunque i malesseri di cui soffre oggi la politica? Sono due i più insidiosi: il populismo da una parte, il liberismo economico dall’altra. Il populismo è una maschera di cui si servono molti politici per raggiungere i loro fini e difendere i loro interessi. Con molta abilità essi strumentalizzano politicamente il popolo (159), ponendolo a servizio della loro permane

Un cuore aperto al mondo intero

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  Per pensare e generare un mondo aperto bisogna innanzitutto generare in se stessi un cuore nuovo , che sia spalancato al mondo intero e alle sue grandi sfide. La prima sfida, tra le più urgenti, è quella delle migrazioni che, come dice papa Francesco, sarebbe meglio se non esistesse. Basterebbe infatti “creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità” (129).  E’ chiaro a tutti quanto sia estesa la diffusione di questo dramma nel mondo intero e che la disperazione di cui il Mediterraneo è testimone ne rappresenti solo un aspetto. Penso che basterebbero l’intelligenza e il buon senso per capire l’urgenza di questa priorità suggerita dal Papa, una priorità che in definitiva sarebbe l’unica soluzione sensata e ragionevole percorribile, al di là della quale rimarrebbe l’alternativa dell’abbandono di migliaia di persone al loro destino o l’impossibilità a lungo andare di accogliere tutti. Ma fino a quando questa condizione non si realizza, aggiunge

Pensare e generare un mondo aperto

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Come passare da un mondo chiuso a un mondo aperto?  Con l’immagine del buon samaritano nella mente, negli occhi e nel cuore, papa Francesco pone le pietre miliari di un cammino che conduce alla costruzione di un mondo nuovo, fondato sull’ “ amicizia sociale ” che diventa l’anima di “ogni città e Paese” e che rende possibile “una vera apertura universale” (99). E’ questo il tema su cui si sviluppa la trama del terzo capitolo di  Fratelli tutti . Il punto di partenza di questo cammino è la considerazione che l’uomo si realizza pienamente soltanto uscendo fuori da se stesso (88), nell’incontro con gli altri e nel dono di sé (87). Sono le relazioni di amore e di amicizia che ci consentono di capire noi stessi e di farci crescere, purché libere da ogni forma di intimismo egoistico che crea un “noi” contrapposto al mondo intero (89). E’ l’amore, che ha in Dio la sua origine, che dà valore alla vita e a ogni altra virtù che l’uomo si impegna a sviluppare (91). Sbagliano quindi quei “credenti

Un estraneo sulla strada

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  Van Gogh, Il buon samaritano, 1890,  Kröller Müller  Museum  di Otterlo ( Olanda ) Prima di tracciare le linee di azione per costruire una fraternità universale, Papa Francesco si sofferma, nel secondo capitolo dell’enciclica Fratelli tutti , sulla parabola del buon Samaritano (Luca 10,25-37) con l’intento di offrire ai destinatari della sua lettera un modello di comportamento sul quale specchiarsi.  A scanso di equivoci, ribadisce un concetto già espresso nell’introduzione, dicendo che le sue parole sono rivolte a tutti e non solo a chi ha convinzioni religiose, sebbene la parabola interpelli in modo particolare i credenti.  Tra i protagonisti della storia raccontata, infatti, il levita e il sacerdote, che passano indifferenti accanto all’uomo ferito, appartengono alla casta religiosa. Chi si ferma e soccorre l’uomo incappato nei briganti è invece un samaritano, disprezzato dai giudei e considerato impuro. La chiave di lettura  della parabola è esplicitata dal Papa a conclusione de

Le ombre di un mondo chiuso

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  Nel primo capitolo dell'enciclica Fratelli tutti , intitolato Le ombre di un mondo chiuso , Papa Francesco delinea “alcune tendenze del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale” (9). E’ un mondo che fa paura! Tanti sono i segni di egoismo e di degrado che suscitano disorientamento e sconforto.  Manca un’apertura agli altri e prevalgono le divisioni, gli egoismi e gli interessi dei poteri economici. Si avvertono i “segni di un ritorno all’indietro” (11), della “perdita del senso della storia ” (13), della dissoluzione del “pensiero critico”. Espressioni come democrazia, libertà, giustizia, unità vengono manipolate e svuotate del loro contenuto (14). La politica non sente più come propria la vocazione a perseguire progetti  a lungo termine, con grandi obiettivi, per il bene comune, ma sembra avere come unico obiettivo la distruzione dell’avversario (16). Le persone non sono considerate più un valore di per sé, ma trattate come oggetti da scartare : no