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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Oltre il tradimento

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  Oggi è il giorno del dolore, del silenzio, della solitudine. È il giorno in cui tutta la terra ammutolisce sbigottita, dopo avere gridato il suo odio e il suo disprezzo per un uomo innocente che aveva fatto solo del bene a quanti lo hanno conosciuto e incontrato. Ma una parola aleggia nell’aria trascinandosi dietro la sua eco in tutta la sua potenza e drammaticità: tradimento! Tutto infatti inizia proprio da qui , da una decisione, da un sentimento, da un gesto che rivelano tutta la superficialità e l’indifferenza del male .  E sarà addirittura un bacio a camuffarne la vile e meschina crudeltà, in quel giardino pieno di ulivi, simbolo di festa, di amicizia e di pace, che invece resterà nella  storia come il luogo dell’inganno, della solitudine e del dolore. Era necessario che qualcuno lo consegnasse e tragicamente sarà proprio uno dei suoi amici a farlo . Gesù lo sapeva bene, se l’aspettava da un momento all’altro, sapeva che qualcuno dei suoi covava nel cuore da lungo tempo di trad

Uomini e dei

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Il Museo egizio di Torino, secondo a livello mondiale solo a quello del Cairo, vanta l’esposizione di 40 mila reperti archeologici, tra cui il Papiro delle miniere d’oro, che è la mappa stradale più antica al mondo, e il Papiro dei re, che contiene l’elenco dei Faraoni e dei Re d’Egitto. A duecento anni dalla sua apertura, è stato realizzato un suggestivo documentario che ne racconta la storia e i suoi misteri, dal titolo “Uomini e dei. Le meraviglie del Museo Egizio”. È stato proiettato nelle sale cinematografiche soltanto nei giorni 12 e 13 marzo, con un’affluenza di pubblico non proporzionata all’importanza dell’evento e alla qualità del prodotto, probabilmente per una sua non adeguata pubblicizzazione. All’origine di questa grandiosa idea c’è una esperta giornalista e regista italiana, che con quest’opera a mio avviso ha toccato l’apice della sua carriera finora costruita. Didi Gnocchi è il suo nome . Esordiente come giornalista della carta stampata, si dedica in seguito al giorna

Lascia correre!

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  L’indimenticabile e intramontabile canzone dei Beatles, “Let it be”, penso possa essere la migliore colonna sonora di alcune fasi della nostra vita.  Scritta da Paul McCartney nel 1970 , è ispirata a un suo sogno nel quale la madre , morta di  cancro 14 anni prima, invita il figlio , preoccupato per le tensioni sorte all'interno della Band, a lasciar correre perché le cose si sarebbero sicuramente presto sistemate. E infatti è proprio questo in sintesi il suo significato : l ascia correre, non interferire, lascia che le cose facciano il loro corso…  Quante volte l’abbiamo cantata facendoci cullare dall’armonia delle sue note ma senza prestare forse la dovuta attenzione al significato delle sue parole, o senza addirittura comprenderle né condividerle fino in fondo. Ci sono momenti infatti del nostro percorso umano in cui faremmo volentieri a meno di suggerimenti di questo tipo, perché li percepiamo come rinunciatari , vili, infruttuosi per il nostro futuro. Ma, riflettendo a fon

Una mostra sui generis

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  Immaginate di trovarvi a Roma e di percorrere a piedi la Via dei Fori Imperiali, a partire dal Colosseo . A poca distanza, sulla sinistra, sorgeva anticamente il sontuoso Tempio della Pace ,  denominato nel quarto secolo Foro della Pace,  costruito insieme all’anfiteatro Flavio da Vespasiano nel 71 d. C. per celebrare la potenza dell’Impero . Oggi di questa costruzione esistono sul luogo solo pochi resti. Le sette colonne a destra nella foto , rimesse recentemente in piedi, ne sono una piccola testimonianza "vivente".   Tempio della Pace, Ricostruzione Inoltre, le continue importanti scoperte archeologiche hanno portato alla luce nel 1562 molti frammenti di un’opera grandiosa che vi era dentro custodita, risalente agli inizi del terzo secolo, la Forma Urbis Romae, che una suggestiva mostra ci consente oggi di conoscere e ammirare. Si tratta di una imponente raffigurazione della pianta topografica di Roma fatta costruire dall’Imperatore Settimio Severo (193-211 d. C.) dal

Il ritorno

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  In un tempo in cui la vita umana sembra non avere più valor e, perché le guerre, le violenze, le torture, la privazione della libertà, sono usate ogni giorno come armi impietose e crudeli per violarla e cancellarla, la testimonianza sofferta di chi lotta con tutte le sue forze per rimanere aggrappato a essa , sia pure solo a un suo piccolo lembo, ci ricorda tutta la preziosità di questo dono che ci viene concesso sempre gratuitamente e, non dimentichiamolo, solo temporaneamente. Nessuno infatti può mai sapere fino a quando gli sarà concesso viver e. E per questo dovremmo essere grati alla vita tutti i giorn i in cui ci è dato di aprire gli occhi e di rimetterci in piedi. È quanto ha toccato pesantemente con mano Giovanni Allevi che, dopo due anni di sosta forzata in ospedale per curarsi da un mieloma , un terribile male piombatogli addosso come un fulmine, è ritornato a esibirsi davanti al suo pubblico, in occasione del Festival di Sanremo , suonando Tomorrow (Domani), un brano che