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Visualizzazione dei post con l'etichetta Arte è contemplazione

Un Museo di Diari

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  Esistono musei di ogni genere : archeologici, scientifici, marittimi, tattili, di sculture, di dipinti, di fossili, di strumenti musicali… Ma scoprire l’esistenza di un museo di diari, ricco di ricordi e di testimonianze di vita, che appartengono a singoli comuni cittadini ma che contengono pezzi di storia dal valore universale, è stata per me una vera impensabile e piacevole sorpresa . Mi sono imbattuta in questa storia incredibile e suggestiva g razie alla trasmissione televisiva Generazione Bellezza , uno dei rari programmi intelligenti, positivi e istruttivi, giunto alla sua quarta stagione, condotto da Emilio Casalini , fortemente espressivo ed empatico nella sua narrazione,  in onda dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai3  e fruibile su Raiplay. Sono profondamente grata a chi si è adoperato con grande intuito e intelligenza per dare vita e consistenza a questa originale intuizione , realizzando un vero e proprio Archivio diaristico , dove, da circa 40 anni, confluiscono da og

Uomini e dei

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Il Museo egizio di Torino, secondo a livello mondiale solo a quello del Cairo, vanta l’esposizione di 40 mila reperti archeologici, tra cui il Papiro delle miniere d’oro, che è la mappa stradale più antica al mondo, e il Papiro dei re, che contiene l’elenco dei Faraoni e dei Re d’Egitto. A duecento anni dalla sua apertura, è stato realizzato un suggestivo documentario che ne racconta la storia e i suoi misteri, dal titolo “Uomini e dei. Le meraviglie del Museo Egizio”. È stato proiettato nelle sale cinematografiche soltanto nei giorni 12 e 13 marzo, con un’affluenza di pubblico non proporzionata all’importanza dell’evento e alla qualità del prodotto, probabilmente per una sua non adeguata pubblicizzazione. All’origine di questa grandiosa idea c’è una esperta giornalista e regista italiana, che con quest’opera a mio avviso ha toccato l’apice della sua carriera finora costruita. Didi Gnocchi è il suo nome . Esordiente come giornalista della carta stampata, si dedica in seguito al giorna

Una mostra sui generis

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  Immaginate di trovarvi a Roma e di percorrere a piedi la Via dei Fori Imperiali, a partire dal Colosseo . A poca distanza, sulla sinistra, sorgeva anticamente il sontuoso Tempio della Pace ,  denominato nel quarto secolo Foro della Pace,  costruito insieme all’anfiteatro Flavio da Vespasiano nel 71 d. C. per celebrare la potenza dell’Impero . Oggi di questa costruzione esistono sul luogo solo pochi resti. Le sette colonne a destra nella foto , rimesse recentemente in piedi, ne sono una piccola testimonianza "vivente".   Tempio della Pace, Ricostruzione Inoltre, le continue importanti scoperte archeologiche hanno portato alla luce nel 1562 molti frammenti di un’opera grandiosa che vi era dentro custodita, risalente agli inizi del terzo secolo, la Forma Urbis Romae, che una suggestiva mostra ci consente oggi di conoscere e ammirare. Si tratta di una imponente raffigurazione della pianta topografica di Roma fatta costruire dall’Imperatore Settimio Severo (193-211 d. C.) dal

Quadri viventi

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  Stupore, meraviglia, incanto . Non si può non provare sensazioni del genere davanti ai tableaux vivants , opere d’arte particolarissime che “dipingono” e fanno spettacolo insieme, unendo tra loro arte pittorica e arte teatrale , accompagnate dalle coinvolgenti note di Mozart, Bach, Vivaldi, Sibelius, sotto gli occhi estasiati e increduli degli spettatori che constatano di persona, negli attori che si esibiscono, tanta straordinaria abilità e bellezza. Non conoscevo questa forma d’arte prima di assistere ad alcune toccanti performance andate in onda nel corso della trasmissione televisiva “Splendida cornice” dello scorso anno. Artisti esperti e potentemente comunicativi con la gestualità dei loro corpi riescono a mettere in scena “in diretta” quadri di grandi pittori, come Caravaggio , a cui si riferiscono quasi tutte le foto del post, che si compongono in un attimo, quasi per magia, attraverso la combinazione sinergica dei loro corpi , delle loro pose, dei colori dei loro drappeggi,

Passeggiata a Milano

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  Due giornate a Milano possono bastare per cogliere a grandi linee la bellezza e l’efficienza di questa straordinaria città che definirei “capitale europea”, molto più simile a Bruxelles che a Roma. Posso dire di esserci capitata quasi per caso, o meglio “per dono” , grazie a una circostanza davvero inaspettata che mi ha colto di sorpresa e che ha arricchito la mia vita di nuove relazioni e attenzioni , accrescendo la mia gioiosa spensieratezza che solo da alcuni anni sto cominciando finalmente ad assaporare. L’occasione si è presentata quando sono stata raggiunta da una persona “amica” di cui purtroppo avevo dimenticato l’esistenza, almeno fino a quando la sua iniziativa non ha risvegliato in me ricordi di un passato , di cui avevo perso contezza e consapevolezza, che era stato abitato da incontri e dialoghi, da gesti e atteggiamenti che avevano lasciato tracce autentiche di intesa e di stima reciproca, anche se sepolte in un angolo recondito della memoria . È bastato infatti solo un