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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Nel nome del Padre...

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Matteo 28,16-20 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea,  sul monte che Gesù aveva loro indicato.  Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.  Gesù si avvicinò e disse loro:  «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.  Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,  battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,  insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.  Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Da un'omelia di Ermes Ronchi "E disse loro: andate in tutto il mondo e annunciate”. Gesù affida ai dubitanti il vangelo, la bella notizia, la parola di felicità, per farla dilagare in ogni paesaggio del mondo come fresca acqua chiara, in ruscelli splendenti di riverberi di luce, a dissetare ogni filo d’erba, a portare vita a ogni vita che langue.  Andate, immergetevi in questo fiume, raggiungete tutti e gioite della diversità delle creature di Dio, “battezzando”, immergendo ogni vit

La migliore politica 1

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Il quinto capitolo dell’enciclica Fratelli tutti tratta della necessità di una buona politica che si ponga a servizio del bene comune. Al di là di ogni retorica, papa Francesco non nasconde la consapevolezza della dura realtà: oggi la politica è più di ostacolo che di aiuto al perseguimento di questo fine (154). Si affretta quindi ad elencare i difetti della cattiva politica, (nn. 155-175) per poi delineare i tratti di una politica che sia davvero a servizio di un mondo nuovo (nn. 176-197).  Per rispettare la leggerezza che caratterizza il blog, i due aspetti dell’argomento saranno trattati in due post distinti. Quali dunque i malesseri di cui soffre oggi la politica? Sono due i più insidiosi: il populismo da una parte, il liberismo economico dall’altra. Il populismo è una maschera di cui si servono molti politici per raggiungere i loro fini e difendere i loro interessi. Con molta abilità essi strumentalizzano politicamente il popolo (159), ponendolo a servizio della loro permane

Noi e il nostro cervello

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  Il cervello è l’organo più importante che possediamo, quello che continua ad assicurare  al nostro corpo qualche  briciola di dignità, anche quando perdiamo alcune delle sue funzioni più fondamentali. La disgrazia peggiore, infatti, che ci possa accadere è sicuramente quella di perdere le facoltà intellettive, non avere più coscienza di noi stessi e rimanere in balia degli altri. Eppure spesso è proprio il nostro cervello a trasformarsi in un nostro nemico, fino ad impedirci di esercitare la nostra libertà, condizionando fortemente le nostre scelte e “tramando” addirittura contro di noi. E quando dovremmo essere noi a tenere in mano le redini della nostra vita, ci accorgiamo invece che è qualcun altro a condurci dove non vorremmo. Il cervello, infatti, è l’archivio delle nostre abitudini e della nostra memoria e interviene spesso automaticamente nei nostri comportamenti, senza darci neanche il tempo di pensare e dunque di discernere e di scegliere. Mi vengono in mente, in proposito,

Vi manderò lo Spirito

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  Giovanni 15,26-27; 16,12-15 Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre,  lo Spirito della verità che procede dal Padre,  egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza,  perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi,  ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.  Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,  perché non parlerà da se stesso,  ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.  Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Prima di tornare al Padre, Gesù ha lasciato ai suoi una promessa: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).  Tra i suoi discepoli ci siamo anche noi, oggi. Ci sono tutti coloro che lo seguiranno lungo la storia. La sua promessa non delude. Gesù sarà presente sempre e ovunque, attraverso lo Spirito che prolunga nei secoli la sua esistenza e la sua azione.  E sarà proprio lo Spirito a r

Fu elevato in alto

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Atti 1,1-11 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello  che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo,  dopo aver dato disposizioni agli apostoli  che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione,  con molte prove, durante quaranta giorni,  apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.  Mentre si trovava a tavola con essi,  ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,  ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre,  "quella - disse - che voi avete udito da me:  Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni,  sarete battezzati in Spirito Santo". Quelli dunque che erano con lui gli domandavano:  "Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?".  Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere tempi o momenti  che il Padre ha riservato al suo potere,  ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che s

Un cuore aperto al mondo intero

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  Per pensare e generare un mondo aperto bisogna innanzitutto generare in se stessi un cuore nuovo , che sia spalancato al mondo intero e alle sue grandi sfide. La prima sfida, tra le più urgenti, è quella delle migrazioni che, come dice papa Francesco, sarebbe meglio se non esistesse. Basterebbe infatti “creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità” (129).  E’ chiaro a tutti quanto sia estesa la diffusione di questo dramma nel mondo intero e che la disperazione di cui il Mediterraneo è testimone ne rappresenti solo un aspetto. Penso che basterebbero l’intelligenza e il buon senso per capire l’urgenza di questa priorità suggerita dal Papa, una priorità che in definitiva sarebbe l’unica soluzione sensata e ragionevole percorribile, al di là della quale rimarrebbe l’alternativa dell’abbandono di migliaia di persone al loro destino o l’impossibilità a lungo andare di accogliere tutti. Ma fino a quando questa condizione non si realizza, aggiunge

Se osserverete i miei comandamenti...

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Giovanni 15,9-17 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.  Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore,  come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento:  che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio  l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi  e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;  perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gl

Radici, di Josef Koudelka

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  Appena aperti i musei a Roma, ci siamo regalate con la mia amica Sandra una visita a una mostra, allestita presso l’Ara Pacis, indimenticabile e unica: “Radici, Evidenza della storia, enigma della bellezza” dedicata al grande fotografo Josef Koudelka.  La mostra espone oltre cento grandi fotografie in bianco e nero scattate da Koudelka con la sua macchina panoramica, nell’arco di ventotto anni, alla ricerca delle radici della nostra storia, toccando più di 200 importanti siti archeologici del Mediterraneo, in venti paesi diversi, attraversando Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia, Italia.    Koudelka (1938), di origine Ceca, ha vissuto la sua vita da nomade, per avere immortalato con la sua macchina fotografica nel 1968 l’invasione sovietica della Cecoslovacchia che ha messo fine alla primavera di Praga. Pur avendo pubblicato anonimamente le sue foto, è costretto