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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Non abbandonarci alla tentazione!

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Chi partecipa con una certa regolarità alla celebrazione eucaristica avrà notato ultimamente delle novità in alcune espressioni pronunciate dal celebrante e dai fedeli. Qualcuno avrà pensato alla stravaganza di qualche prete che a tutti i costi vuole essere originale e vuole stupire i suoi ascoltatori. Niente di tutto questo. Si tratta piuttosto delle novità contenute nel nuovo Messale che già in molte parrocchie è stato adottato sin dall’inizio dell’Avvento (29 novembre) sebbene il suo uso sarà obbligatorio a partire dalla prossima Pasqua (4 aprile). Per la maggior parte, le innovazioni riguardano le formule pronunciare dal celebrante, che non sfuggono tuttavia a un ascoltatore attento. Quelle che coinvolgono l’assemblea sono poche, proprio per non creare eccessivo disorientamento nel popolo di Dio. Queste le variazioni più significative. Nell’atto penitenziale, all’inizio della Messa, è stato incluso due volte il termine “sorelle”: “Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratell

Del senno di poi ...

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  T ra i miei ricordi quotidiani c’è spesso quello di mia madre.  Pur essendo passati quasi 9 anni dalla sua morte, ancora oggi provo a volte l’istinto di telefonarle, di pensare di chiederle un consiglio, un’informazione, un aiuto...  “Come stai? Sono fiorite le tue piante sul balcone? Quali vaccini ho fatto da piccola? Ho avuto la varicella? Mi ricordi la ricetta dell’involucro dei cannoli?...” Com’è vero che i legami più forti non si cancellano mai, neppure con la morte.  Dopo pochi secondi, prendendo pienamente coscienza di non averla più fisicamente disponibile, continuo però a pensarla e a rivolgermi a lei con pensieri, parole ed emozioni diverse. E spesso rivolgo a lei una preghiera, chiedendole di starmi vicino e di aiutarmi. Lei non si è sentita sempre capita e ascoltata da me, specie quando, fatta una scelta importante e allora pensavo definitiva per me, mi metteva in guardia da un possibile errore.  Lei non si fidava, sentiva qualcosa di poco autentico, di interessato nell’

L'ascolto liberante

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  Sapere ascoltare è proprio dei saggi Non poter comunicare a nessuno il proprio dramma e non essere presi sul serio genera solo sgomento e altro indicibile dolore.  È la forza della parola e dell'ascolto che salva!  Sicuramente tutti abbiamo vissuto nel nostro piccolo situazioni di incomunicabilità.  Esprimere il proprio disagio e disorientamento e non trovare nell’altro fiducia e comprensione è un’esperienza schiacciante.  Ci si sente sbagliati!  Ti fanno credere che stai vaneggiando, che è tutto frutto solo della tua immaginazione, che dovresti andare da uno psichiatra perché deformi con la tua interpretazione la realtà... Alla fine si può rischiare di impazzire davvero.  A meno che lungo la tua strada trovi finalmente qualcuno capace di ascoltarti veramente e di caricarsi del tuo dolore.  E l’incontro con l'altro e il suo ascolto ti libera, alleggerendo le tue spalle dal peso che portavano!  Quel dolore infatti comincia a pesare di meno perché c’è un altro che lo porta con

Riconciliarsi col passato

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Quando perdoni, non cambi il passato,  ma sei sicuro di cambiare il futuro   (Bernard Meltzer) Per ricominciare non basta guardare in avanti protesi verso la costruzione di un nuovo futuro. Occorre prima di tutto riconciliarsi con il proprio passato, quel passato che ci ha fatto soffrire e che, letto con occhi nuovi, riscopriamo disseminato di inganni e di mezze verità. Quello che abbiamo vissuto a volte ci pesa enormemente e accresce il nostro dolore.   Nonostante   il passare degli anni r imane sempre vivo in noi  e si intreccia con la nostra  quotidianità, di giorno e di notte, rischiando a volte di diventare persino un incubo. Ma non si può rimanere bloccati nel passato, rimuginando ciò che è stato. Non si può sprecare il tempo coltivando rancori, trincerandosi dietro giudizi inappellabili.  E' vero che ci sono pagine della propria storia che si vorrebbero strappare e cancellare, e questo è comprensibile e può avere anche un valore terapeutico.  Ma il passato non può essere can

Ci vuole più forza per ricominciare!

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Ci vuole più forza per ricominciare che per iniziare.  Questa è la forza che Dio ci dà.   (Papa Francesco, Twitter 21/08/19) Quando si perde un genitore,   un compagno, un figlio, un lavoro,   una sfida decisiva,   quando si commette un errore,   quando si va in pensione   o ci si trasferisce,   c 'è sempre una mattina dopo.   Un senso di vuoto, una vertigine,   un risveglio che è inevitabilmente  un nuovo inizio,  una cesura dal passato,  un "da oggi in poi".  (Mario Calabresi, La mattina dopo, Presentazione ). Capita a tanti di vivere questa esperienza. E' capitato anche a me. Ma dopo lo sgomento provocato dalla sensazione di un salto nel vuoto, è straordinaria la forza che si sprigiona dentro e che consente di riprendere in mano i brandelli della propria vita per ricominciare a progettare, a costruire, puntando lo sguardo all'orizzonte e gustando ogni giorno la bellezza e il miracolo della vita.