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Perché solo uomini?

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  Nata per “sbaglio” nel 1902, da una ragazza madre abbandonata al suo destino dalla famiglia. Affidata alle suore come un errore scandaloso da nascondere e di cui vergognarsi , obbedendo a una prassi che, a seconda dei contesti, si protrae inalterata fino a oggi. Data illegalmente in adozione a una coppia anaffettiva , mentre la giovane madre , che non riesce a ritrovarla, muore di crepacuore .  Privata del suo nome, insieme alle sue origini e alla sua identità.  Sradicata dalla sua terra e catapultata in un continente che le farà perdere ogni traccia del suo passato.  Ci sono tutti gli ingredienti per una vita fallimentare e per una esistenza buia, anonima e infelice. E invece no! Da tanto dolore, ingiustizia e abbandono si erge una personalità forte e determinata , che non si fa schiacciare dal male, che non si ferma davanti agli ostacoli, che combatte con ogni mezzo legittimo per raggiungere i suoi obiettivi . La molla della sua battaglia sarà la sua spiccata e indiscutibile vocazi

Cosa rimane

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  Poche cose hanno davvero valore e importanza nella vita , e sono le cose che rimangono salde e durature, quando tutto ti viene a mancare , o quando guardandoti attorno il mondo ti sembra stravolto, estraneo e rischi di non riconoscerlo più. L’amicizia è senza dubbio una di queste.  Tuttavia, siamo soliti dedicare la maggior parte del nostro tempo, a volte anche in modo quasi esclusivo, a tante altre incombenze che non lo meriterebbero , sacrificando così proprio ciò che di più bello e di più prezioso esiste, e che spesso abbiamo sotto gli occhi senza che neppure ce ne accorgiamo. Sono in molti, infatti, coloro che non riescono a coltivare relazioni autentiche e non superficiali con le persone , anche quelle che si incontrano quotidianamente, nel vicinato o nel luogo di lavoro. L’estraneità, l’indifferenza, la distrazione, l’individualismo, prevalgono spesso sull’attenzione all’altro e sulla ricerca di occasioni di incontro. Il lavoro è a volte assolutizzato dalle ambizioni che si nu

L'arte liberata

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Madonna di Senigallia, Piero della Francesca, Galleria Nazionale delle Marche, 1470-1485, Urbino Spesso pensiamo alle opere d’arte come a dei “beni immobili”, statici, fissi nelle loro postazioni e inerti . Non consideriamo che ognuna di esse ha una storia, complessa e articolata, attraverso la quale è giunta fino a noi. Non sappiamo che molte di esse hanno percorso strade impensabili prima di fermarsi là dove le stiamo ammirando .  Molte hanno dovuto addirittura “combattere” per sopravvivere , e “fuggire” per salvaguardare la loro sopravvivenza. È su questo tema che ci invita a riflettere una mostra sui generis e imperdibile, aperta fino al 10 aprile, che si sta svolgendo alle Scuderie del Quirinale a Roma dal titolo “Arte liberata” , che offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino grandi capolavori che sono stati eroicamente salvati dalla violenza della seconda guerra mondiale da persone esperte e lungimiranti che hanno rischiato tutto pur di metterle in sicurezza. Q

Umiliare per educare?

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  Non sono passate inosservate le recenti dichiarazioni del nuovo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara , rilasciate nel corso del convegno “Italia Direzione Nord” che si è svolto a Milano lo scorso 21 novembre. Il caso a cui il ministro fa riferimento nel suo intervento risale al 20 ottobre e riguarda uno studente che aggredisce una insegnante , prendendola a pugni in faccia, e al quale viene inflitta come punizione la sospensione dalla scuola per l’intero anno scolastico, sanzione pesantissima se pensiamo che l’istruzione è uno dei fondamentali diritti della persona. Queste le parole del ministro: “Se ci si limita a sospendere per un anno, il rischio è che quel ragazzo vada poi a fare fuori dalla scuola altri atti di teppismo , o magari addirittura si dia allo spaccio o magari si dia alla microcriminalità. Quel ragazzo deve essere seguito, quel ragazzo deve imparare che cosa significa la responsabilità, il senso del dovere . Noi dobbiamo ripristinare non soltanto la scuola de