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Visualizzazione dei post con l'etichetta Percorsi di vita

Un Museo di Diari

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  Esistono musei di ogni genere : archeologici, scientifici, marittimi, tattili, di sculture, di dipinti, di fossili, di strumenti musicali… Ma scoprire l’esistenza di un museo di diari, ricco di ricordi e di testimonianze di vita, che appartengono a singoli comuni cittadini ma che contengono pezzi di storia dal valore universale, è stata per me una vera impensabile e piacevole sorpresa . Mi sono imbattuta in questa storia incredibile e suggestiva g razie alla trasmissione televisiva Generazione Bellezza , uno dei rari programmi intelligenti, positivi e istruttivi, giunto alla sua quarta stagione, condotto da Emilio Casalini , fortemente espressivo ed empatico nella sua narrazione,  in onda dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai3  e fruibile su Raiplay. Sono profondamente grata a chi si è adoperato con grande intuito e intelligenza per dare vita e consistenza a questa originale intuizione , realizzando un vero e proprio Archivio diaristico , dove, da circa 40 anni, confluiscono da og

Lascia correre!

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  L’indimenticabile e intramontabile canzone dei Beatles, “Let it be”, penso possa essere la migliore colonna sonora di alcune fasi della nostra vita.  Scritta da Paul McCartney nel 1970 , è ispirata a un suo sogno nel quale la madre , morta di  cancro 14 anni prima, invita il figlio , preoccupato per le tensioni sorte all'interno della Band, a lasciar correre perché le cose si sarebbero sicuramente presto sistemate. E infatti è proprio questo in sintesi il suo significato : l ascia correre, non interferire, lascia che le cose facciano il loro corso…  Quante volte l’abbiamo cantata facendoci cullare dall’armonia delle sue note ma senza prestare forse la dovuta attenzione al significato delle sue parole, o senza addirittura comprenderle né condividerle fino in fondo. Ci sono momenti infatti del nostro percorso umano in cui faremmo volentieri a meno di suggerimenti di questo tipo, perché li percepiamo come rinunciatari , vili, infruttuosi per il nostro futuro. Ma, riflettendo a fon

Tre anni fa

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  Oggi 26 gennaio è la vigilia della triste commemorazione dell’Olocausto , che non finiremo mai di ricordare tra i più orribili massacri e genocidi della storia.  “Ricordiamo perché non si ripeta”, diciamo, mentre in realtà altri orribili massacri si consumano sotto i nostri occhi. Dunque, mi sono detta, è meglio che ognuno ricordi per sé, al di là di ogni retorica. Mi perdonerete, pertanto, se non è a questo tema che oggi ispirerò le mie riflessioni e se questa volta invece scriverò di qualcosa che mi riguarda personalmente. Sì, perché giusto il 26 gennaio ha un particolare piccolo significato per me. Proprio in questo giorno di tre anni fa, infatti, mi lanciavo, con un pizzico di timidezza e di insicurezza, in una nuova “impresa”: la creazione di questo mio blog che non a caso ho voluto intitolare  “ Ricomincio ” . Non avevo alcuna competenza tecnica specifica, non sapevo da dove avrei potuto cominciare, e soprattutto mi faceva una grande paura il solo pensiero di prendere un impegn

Tempesta improvvisa

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  Tra le pagine del Vangelo che ricalcano i momenti più difficili della nostra vita ce n'è una in cui tutti ci riconosciamo: la tempesta sedata. Gli evangelisti, raccontando questo episodio che è rimasto scolpito nella loro mente, scrivono: “Ci fu una grande tempesta di vento” (Mt 8,23-27; Mc 4,35-41; Lc 8,22-25) e sottolineano l’enorme paura che assale i discepoli di Gesù, che vedono il loro Maestro addormentato e credono di essere stati da lui abbandonati. Anche noi abbiamo vissuto sicuramente momenti simili, istanti in cui un evento improvviso e impensabile ci è piombato addosso, fermando il tempo, e inchiodandoci in situazioni che mai avremmo pensato di vivere.  A volte sono casi irreversibili , senza soluzione, senza ritorno, che lasciano un vuoto incolmabile e tanto amaro in bocca. Altre volte, solo per un "miracolo", può trattarsi di eventi che lasciano ancora tempo e speranza per un cammino, per un recupero, ma che portano comunque con sé tanto dolore, tanta sof

Discernimento

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  Le doti canore e la voce inconfondibile di Cristina Scuccia le abbiamo conosciute sullo schermo televisivo dove la debuttante è apparsa ripetutamente per diverse settimane esibendosi in  The voice  nel 2014 e uscendone vincitrice. Tale è stata la risonanza sui media , che il suo è diventato un caso noto a tutti, anche a chi non è un habitué di simili trasmissioni. La sua esibizione, che ha suscitato nel mondo cattolico non poche perplessità in quanto giudicata da molti inappropriata e fuori posto , ha riscosso tra il pubblico un successo sensazionale e strepitoso dovuto anche al particolare stato di vita della concorrente.  Non si trattava infatti di una delle tante ragazze alla ricerca di successo che tentano la fortuna in trasmissioni come questa, ma di una vera e propria suora in abito religioso, accompagnata peraltro, cosa assai strana, da una rappresentanza del suo istituto, le Orsoline della Sacra Famiglia , sempre presente tra il pubblico che naturalmente tifava per lei e