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Un Museo di Diari

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  Esistono musei di ogni genere : archeologici, scientifici, marittimi, tattili, di sculture, di dipinti, di fossili, di strumenti musicali… Ma scoprire l’esistenza di un museo di diari, ricco di ricordi e di testimonianze di vita, che appartengono a singoli comuni cittadini ma che contengono pezzi di storia dal valore universale, è stata per me una vera impensabile e piacevole sorpresa . Mi sono imbattuta in questa storia incredibile e suggestiva g razie alla trasmissione televisiva Generazione Bellezza , uno dei rari programmi intelligenti, positivi e istruttivi, giunto alla sua quarta stagione, condotto da Emilio Casalini , fortemente espressivo ed empatico nella sua narrazione,  in onda dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai3  e fruibile su Raiplay. Sono profondamente grata a chi si è adoperato con grande intuito e intelligenza per dare vita e consistenza a questa originale intuizione , realizzando un vero e proprio Archivio diaristico , dove, da circa 40 anni, confluiscono da og

Uomini e dei

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Il Museo egizio di Torino, secondo a livello mondiale solo a quello del Cairo, vanta l’esposizione di 40 mila reperti archeologici, tra cui il Papiro delle miniere d’oro, che è la mappa stradale più antica al mondo, e il Papiro dei re, che contiene l’elenco dei Faraoni e dei Re d’Egitto. A duecento anni dalla sua apertura, è stato realizzato un suggestivo documentario che ne racconta la storia e i suoi misteri, dal titolo “Uomini e dei. Le meraviglie del Museo Egizio”. È stato proiettato nelle sale cinematografiche soltanto nei giorni 12 e 13 marzo, con un’affluenza di pubblico non proporzionata all’importanza dell’evento e alla qualità del prodotto, probabilmente per una sua non adeguata pubblicizzazione. All’origine di questa grandiosa idea c’è una esperta giornalista e regista italiana, che con quest’opera a mio avviso ha toccato l’apice della sua carriera finora costruita. Didi Gnocchi è il suo nome . Esordiente come giornalista della carta stampata, si dedica in seguito al giorna

Tre anni fa

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  Oggi 26 gennaio è la vigilia della triste commemorazione dell’Olocausto , che non finiremo mai di ricordare tra i più orribili massacri e genocidi della storia.  “Ricordiamo perché non si ripeta”, diciamo, mentre in realtà altri orribili massacri si consumano sotto i nostri occhi. Dunque, mi sono detta, è meglio che ognuno ricordi per sé, al di là di ogni retorica. Mi perdonerete, pertanto, se non è a questo tema che oggi ispirerò le mie riflessioni e se questa volta invece scriverò di qualcosa che mi riguarda personalmente. Sì, perché giusto il 26 gennaio ha un particolare piccolo significato per me. Proprio in questo giorno di tre anni fa, infatti, mi lanciavo, con un pizzico di timidezza e di insicurezza, in una nuova “impresa”: la creazione di questo mio blog che non a caso ho voluto intitolare  “ Ricomincio ” . Non avevo alcuna competenza tecnica specifica, non sapevo da dove avrei potuto cominciare, e soprattutto mi faceva una grande paura il solo pensiero di prendere un impegn

Il bello che c'è

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  Voglio iniziare l’anno all’insegna della positività e dell’ottimismo, nonostante attorno a noi segnali di insensatezza e di delirio si facciano sempre più cupi e disastrosi. Tra le moltissime buone notizie che ci spronano a credere in possibilità più lungimiranti e costruttive, ce n’è una particolarmente straordinaria e “miracolosa” che ci contagia di gioia e di speranza e che ci conferma che l’impossibile a volte può diventare davvero reale, concreto, tangibile. La buona notizia è la rinascita, da 15 anni a questa parte, del rione Sanità di Napoli, un tempo luogo di spaccio e di criminalità , in cui il malaffare dilagava fiorente e indisturbato, e che oggi invece risplende in tutta la sua bellezza come fiore all’occhiello del capoluogo campano e dell’intero Paese . Un esempio virtuoso, questo, che grida a tutti in modo inequivocabile come si possa sconfiggere il degrado e la povertà quando c’è la volontà di cambiare e quando si imboccano le strade giuste. All’origine di questa rivo

Passeggiata a Milano

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  Due giornate a Milano possono bastare per cogliere a grandi linee la bellezza e l’efficienza di questa straordinaria città che definirei “capitale europea”, molto più simile a Bruxelles che a Roma. Posso dire di esserci capitata quasi per caso, o meglio “per dono” , grazie a una circostanza davvero inaspettata che mi ha colto di sorpresa e che ha arricchito la mia vita di nuove relazioni e attenzioni , accrescendo la mia gioiosa spensieratezza che solo da alcuni anni sto cominciando finalmente ad assaporare. L’occasione si è presentata quando sono stata raggiunta da una persona “amica” di cui purtroppo avevo dimenticato l’esistenza, almeno fino a quando la sua iniziativa non ha risvegliato in me ricordi di un passato , di cui avevo perso contezza e consapevolezza, che era stato abitato da incontri e dialoghi, da gesti e atteggiamenti che avevano lasciato tracce autentiche di intesa e di stima reciproca, anche se sepolte in un angolo recondito della memoria . È bastato infatti solo un