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Visualizzazione dei post con l'etichetta Politica e istituzioni

Gaza: un'ecatombe!

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  “Avanti fino alla distruzione totale!” . Con queste terribili parole Netanyahu ha svelato nei giorni scorsi le sue bieche intenzione sulla striscia di Gaza , vanificando ogni sforzo e ogni speranza di risoluzione del conflitto che da più di quattro mesi sta massacrando il popolo palestinese inerme e innocente . Preso da un incontrollato zelo vendicativo e distruttivo , cieco e sordo di fronte a tanto dolore e disperazione, il Presidente israeliano sta facendo piazza pulita di tutto , spazzando via abitazioni e infrastrutture, compresi ospedali, scuole, luoghi di culto, terreni agricoli. Eliminare Hamas a tutti i costi, scovando i suoi nascondigli e intercettando i percorsi sotterranei che attraversano l’intero territorio palestinese giungendo a pochi metri dal confine israeliano, e che costituiscono la più insidiosa minaccia per Israele: ecco il suo obiettivo . E se il prezzo fosse pure l’eliminazione di un popolo , la sua decimazione, la sua cancellazione, egli considererebbe tutto

Piano Mattei?

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Inizio la mia riflessione a partire da una breve storia drammatica e profondamente vera , metafora della vita e delle relazioni tra i comuni mortali e i potenti. Non so se vi è mai capitato di leggerla. Ce la consegna un uomo che ne è il testimone oculare e che così la racconta. Tornando dalle sue consuete battute di caccia, dà sempre ai suoi due cani affamati un catino pieno di zuppa , così abbondante da poterne sfamare anche cinque. “Una volta - dice - vidi entrare un piccolo gattino, così magro, affamato, debole . Aveva una gran paura, e si avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del catino . Il bracco tedesco gli dette un colpo lanciando il gattino a tre o quattro metri , con la spina dorsale rotta. Questo episodio mi fece molta impressione. Ecco, noi siamo stati il gattino, per i primi anni…”. A raccontare questo tristissimo episodio, nel marzo del ‘61, è il grande imprenditore Enrico Mattei, fondatore dell’ENI , che negli anni

Terra promessa

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  Orrore e sgomento sono le prime parole che riaffiorano sulle mie labbra davanti alle notizie di quanto sta accadendo oggi in Medio Oriente. Il riaccendersi del conflitto arabo-israeliano, che non si è mai sanato da quando è esploso nel 1948 dopo la fondazione dello Stato di Israele, non è una fatalità , ma un evento voluto, programmato nel tempo, lautamente finanziato dal fronte islamico integralista che non conosce altre vie che la violenza per gestire gli eventi. All'origine dell'attacco di Hamas all'alba del 7 ottobre ci sarebbe l'accordo di pace stilato da Israele con l'Arabia Saudita , allo scopo di isolare Teheran e accrescere la sua sicurezza, ma percepito con sospetto dall'Iran, stretto alleato di Hamas. C’è anche però una forte responsabilità di tutti quegli organismi politici che a livello mondiale per decenni non sono stati capaci di affrontare con raziocinio e buon senso il problema della convivenza tra i due popoli , mentre si sono inasprite sempr

Incredibile ma vero!

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  Ha dell’incredibile il decreto attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 settembre, che fa seguito al Decreto legge Cutro approvato dal Governo dopo il tragico naufragio sulle coste calabre del 26 febbraio con oltre un centinaio di vittime. Il decreto dà il via tra l'altro ai nuovi “Centri per le procedure accelerate di frontiera”, riservati ai migranti economici , provenienti cioè da Paesi “sicuri” dove si presume che viga un regime democratico di governo. Ad oggi esiste un unico esemplare di tali centri nella cittadina di Pozzallo, in Sicilia, con solo 84 posti. La permanenza prevista al loro interno sarebbe di appena 4 settimane , il tempo necessario per accertare il diritto alla protezione internazionale del migrante o il suo rimpatrio . Tuttavia, per scongiurare tale trattamento, il decreto prevede un’alternativa  “ vantaggiosa ” : i l pagamento di una fideiussione e la possibilità di attendere in stato di libertà la fatidica decisione. La fideiussione no

Africa maltrattata

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  In Italia sappiamo cosa sta succedendo in Niger? È una domanda che mi vado ripetendo ogni giorno da quando ci è giunta la notizia del colpo di Stato che ha destituito il presidente filofrancese Bazoum e ha provocato l’assalto all’ambasciata francese da parte della folla che abbassa la Francia e inneggia a Putin, senza capire che il rischio che corre è quello di cadere dalla padella alla brace . Non credo assolutamente che l’attenzione e l’interesse della maggior parte dei nostri connazionali siano attratti da argomenti simili. E l’informazione, d’altra parte, spesso non fa su questi temi un buon servizio . Le prime pagine dei quotidiani di venerdì 28 luglio Il tema è assai complesso e si presta a diversi generi di narrazione , a seconda delle convinzioni politiche e dei punti di vista. Lo affronto non da esperta ma da cittadina pensante che vuole scoprire almeno qualche briciola di verità, e per questo va alla ricerca di più fonti e si pone delle domande. Le informazioni che ho r