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  Quante cose che non ci servono e che non usiamo ingombrano le nostre case, le nostre cantine, i nostri garage e non riusciamo a distaccarcene, a disfarcene, a eliminarle, o non sappiamo, pur volendolo, come liberarcene! L’istinto più immediato che mette all’opera i più determinati è spesso quello di tentare di vendere ciò che è ancora in buone condizioni, ma i risultati sono ogni volta deludenti. Chi è intenzionato a comprare, infatti, di solito è alla ricerca di articoli originali e di valore , da acquistare a basso prezzo per collezionare affari. L’alternativa che si profila è allora quella della discarica che divora purtroppo a ciclo continuo non solo articoli inutilizzabili e logori, ma anche moltissimi oggetti ancora in buone condizioni, inquinando l’ambiente e ingigantendo sempre più quella enorme montagna di rifiuti che pesa già fin troppo sulle nostre spalle . Per avere solo un'idea, nel deserto del Cile sono accatastate  centinaia di migliaia di tonnellate  di abiti usa

Sessualità malata

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Le notizie di stupro che continuamente campeggiano sui quotidiani ci hanno stancato! Non è possibile più sopportarle . Le ultime, che hanno interessato  per mano di veri e propri criminali   due bambine di 10 e 12 anni a Caivano , uno dei comuni più degradati della cintura napoletana e covo della camorra, hanno superato ogni limite. Sembrano fotogrammi stralciati da un film dell’orrore .   È uno stillicidio insistente e ininterrotto. Più che a una crescita in civiltà, assistiamo a una regressione progressiva della nostra cultura, deturpata da comportamenti primitivi e brutali impensabili. Forse non abbiamo ancora capito che la nostra è una società gravemente malata , e che per di più non vuole curarsi. Perché la patologia di una sessualità distorta e aggressiva non è un male incurabile . È un comportamento maniacale inaccettabile che purtroppo spesso si sottovaluta e che si arriva perfino a giustificare , senza prendere alcuna misura per arginarla e correggerla.         All’origine no

Cittadinanza attiva

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  Soddisfazione e incredulità: sono queste le sensazioni che ti prendono quando raggiungi un obiettivo fortemente desiderato ma nello stesso tempo insperato. Sì, perché siamo così abituati e rassegnati alle sconfitte e alle lotte contro i mulini a vento che, quando ti proponi di affrontare un problema, ti senti spesso uno sconfitto in partenza e se poi ti capita di vincere la battaglia allora quasi non credi ai tuoi occhi e non ti sembra vero. È quanto mi è successo recentemente, lasciandomi positivamente sorpresa e più motivata nel persistere sulla strada della fiducia e della costruttività   nel portare avanti piccole battaglie alla portata di una cittadina comune che non vuole rinunciare all’istintivo e impellente bisogno di guardarsi attorno, di accorgersi dei problemi, di interrogarsi sulla loro origine e di compiere almeno il tentativo di affrontarli e di risolverli. L’ultima piccola “battaglia” che ho deciso di intraprendere ha avuto questa volta come “antagonista” l’Amministr