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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

La statua della discordia

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  Da diverse settimane si discute, senza il supporto di argomentazioni logiche e significative, di una questione che ha sollevato infinite polemiche pretestuose e inspiegabili. Il pomo della discordia è una statua che raffigura uno dei momenti più teneri e poetici della maternità: una giovane donna che tiene in braccio il suo bambino mentre lo allatta. La statua, molto espressiva e aggraziata, è opera di un’artista milanese, Vera Omodeo, scultrice e ceramista , scomparsa quasi centenaria nel maggio del 2023, che ha spesso regalato le sue opere ad amici, conoscenti o a enti benefici, ma che ha anche lasciato alla sua città natale opere apprezzabili come il portale della Chiesa Santa Maria della Vittoria , realizzato negli anni 80 e definito “un trattato di mariologia in bronzo”. L'artista Vera Omodeo La sua casa era il suo museo. Qui le sue numerose opere, statue, icone e bassorilievi, la circondavano e le facevano compagnia.   La maternità è stato il leitmotiv che ha appassionato e

Un Museo di Diari

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  Esistono musei di ogni genere : archeologici, scientifici, marittimi, tattili, di sculture, di dipinti, di fossili, di strumenti musicali… Ma scoprire l’esistenza di un museo di diari, ricco di ricordi e di testimonianze di vita, che appartengono a singoli comuni cittadini ma che contengono pezzi di storia dal valore universale, è stata per me una vera impensabile e piacevole sorpresa . Mi sono imbattuta in questa storia incredibile e suggestiva g razie alla trasmissione televisiva Generazione Bellezza , uno dei rari programmi intelligenti, positivi e istruttivi, giunto alla sua quarta stagione, condotto da Emilio Casalini , fortemente espressivo ed empatico nella sua narrazione,  in onda dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai3  e fruibile su Raiplay. Sono profondamente grata a chi si è adoperato con grande intuito e intelligenza per dare vita e consistenza a questa originale intuizione , realizzando un vero e proprio Archivio diaristico , dove, da circa 40 anni, confluiscono da og

Un mondo a parte

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  Ho assistito tre giorni fa alla proiezione di un film serio ma divertente allo stesso tempo che vi consiglio di vedere, se avete voglia di pensare mentre vi rilassate e vi divertite un po’. È un film serio perché affronta tematiche importanti , ma tristemente trascurate, della nostra contemporaneità.  È divertente perché lo fa con leggerezza, brio e ilarità . Lo stesso titolo, “Un mondo a parte”, riassume l’emergenza e l’urgenza della questione affrontata , in quanto mette bene in luce la separazione stridente e l’assoluto oblio di una “povertà” quasi ignorata dal resto del mondo . Diretto da Riccardo Milani, ha come protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele. E già solo i loro nomi sono garanzia di simpatia e di successo . Un piccolo borgo abruzzese con poche centinaia di abitanti, sperduto tra le montagne e d’inverno sepolto dalla neve, è lo scenario in cui è ambientata la storia. È qui che si intrecciano le relazioni umane e le delicate problematiche sociali di vario gene