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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Questione di clima

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  Chi non conosce Cassandra, il personaggio mitologico famoso per le sue funeste profezie e per la diffidenza che ovunque suscitava attorno a sé? La sua vicenda rispecchia così bene la realtà, tanto che il suo nome è entrato nell’uso comune , come appellativo che definisce tutti coloro che, formulando previsioni catastrofiche, non vengono creduti e vengono tacciati di pessimismo ed emarginati come portatori di iella . Ascoltando nei giorni scorsi una relazione sulla crisi climatica del noto meteorologo e climatologo Luca Mercalli , per associazione di idee, mi è subito rimbalzato alla memoria proprio il suo nome. Perché, come capitava a Cassandra, così anche lui e migliaia di scienziati oggi sono presi di mira , vengono poco ascoltati e creduti, e a volte anche trattati come visionari . “Non c’è più tempo” è il titolo emblematico di una delle sue più interessanti pubblicazioni del 2018 nella quale lancia un allarme accorato sulle attuali condizioni climatiche affermando che si tratta

È primavera!

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  Ogni primavera è un nuovo inizio. Anche se si presenta ad anno inoltrato, è questa la sua prima stagione, quella che dà l’avvio al ciclo della natura, risvegliando la vita che dorme sotto la neve o nel profondo dei solchi della terra . È la stagione dei colori, dei profumi, dei fiori, dei germogli nuovi, del cinguettio degli uccelli, del sole.  Il suo stesso nome è un canto alla luce . Etimologicamente infatti una metà del sostantivo deriverebbe dal sanscrito “vas”, che significa “ splendore ”, alludendo al preannuncio della luce abbagliante dell’estate . La sua venuta, infatti, come un dono atteso e desiderato, fa assaporare la luminosità e il tepore che giorno dopo giorno ci vengono incontro in un crescendo incessante, confortando la nostra pelle e il nostro sguardo, dopo le tante giornate buie e pungenti dell’inverno. Ma lo splendore che essa annuncia rivela anche la sua più profonda identità perché è questo il tempo in cui inizia a brillare la vita accarezzata dai primi raggi d

Non solo uomini

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  Tra coloro che hanno messo a rischio la loro vita per proteggere l’arte dalla barbarie della seconda guerra mondiale ci sono molte donne , determinate e volitive per carattere, emancipate e intraprendenti per formazione, preparate e competenti per professione, coraggiose ed eroiche per vocazione. Non hanno esitato ad assumersi tutta la responsabilità che spettava loro per il ruolo che svolgevano nella società civile, in veste di direttrici di musei e gallerie d’arte . La mostra  Arte liberata  esposta alle Scuderie del Quirinale mette ben in risalto la loro opera e la loro dedizione , in un momento cruciale della nostra storia. Le gigantografie esposte documentano il loro impegno e i risultati importanti da esse raggiunti.  Le loro storie mi hanno particolarmente colpito e, non avendo potuto raccontarle nel post precedente, focalizzato soprattutto sul lavoro di Pasquale Rotondi, in primo piano nella mostra, ho ritenuto importante ritornare sull’argomento in un nuovo post per colmar

L'arte liberata

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Madonna di Senigallia, Piero della Francesca, Galleria Nazionale delle Marche, 1470-1485, Urbino Spesso pensiamo alle opere d’arte come a dei “beni immobili”, statici, fissi nelle loro postazioni e inerti . Non consideriamo che ognuna di esse ha una storia, complessa e articolata, attraverso la quale è giunta fino a noi. Non sappiamo che molte di esse hanno percorso strade impensabili prima di fermarsi là dove le stiamo ammirando .  Molte hanno dovuto addirittura “combattere” per sopravvivere , e “fuggire” per salvaguardare la loro sopravvivenza. È su questo tema che ci invita a riflettere una mostra sui generis e imperdibile, aperta fino al 10 aprile, che si sta svolgendo alle Scuderie del Quirinale a Roma dal titolo “Arte liberata” , che offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino grandi capolavori che sono stati eroicamente salvati dalla violenza della seconda guerra mondiale da persone esperte e lungimiranti che hanno rischiato tutto pur di metterle in sicurezza. Q