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Visualizzazione dei post con l'etichetta Religiosità

Oltre il tradimento

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  Oggi è il giorno del dolore, del silenzio, della solitudine. È il giorno in cui tutta la terra ammutolisce sbigottita, dopo avere gridato il suo odio e il suo disprezzo per un uomo innocente che aveva fatto solo del bene a quanti lo hanno conosciuto e incontrato. Ma una parola aleggia nell’aria trascinandosi dietro la sua eco in tutta la sua potenza e drammaticità: tradimento! Tutto infatti inizia proprio da qui , da una decisione, da un sentimento, da un gesto che rivelano tutta la superficialità e l’indifferenza del male .  E sarà addirittura un bacio a camuffarne la vile e meschina crudeltà, in quel giardino pieno di ulivi, simbolo di festa, di amicizia e di pace, che invece resterà nella  storia come il luogo dell’inganno, della solitudine e del dolore. Era necessario che qualcuno lo consegnasse e tragicamente sarà proprio uno dei suoi amici a farlo . Gesù lo sapeva bene, se l’aspettava da un momento all’altro, sapeva che qualcuno dei suoi covava nel cuore da lungo tempo di trad

Benedizione

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Il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate , come ogni anno Piazza San Pietro si è trasformata in una grande fattoria dove animali di ogni genere scorrazzavano tranquilli, tenuti al guinzaglio dai loro padroni, “partecipando” a una cerimonia sacra organizzata e preparata proprio per loro: la benedizione degli animali . Sant’Antonio Abate, egiziano, eremita e fondatore del monachesimo cristiano,  che visse a cavallo tra il terzo e il quarto secolo,  nonostante la sua vita austera,  per più di cento anni, è infatti riconosciuto dalla chiesa cattolica come il protettore degli animali e raffigurato spesso con un maialino accanto . Quello che si svolge ogni anno, non solo in Italia, è un rito antico che si celebra in molte località del Paese, e non solo nelle zone di campagna, fuori o dentro le chiese, per sottolineare l’importanza che gli animali hanno per il sostentamento dell’uomo e la necessità che essi siano “protetti” anche dall’Alto per continuare a svolgere il loro ruolo. Così u

La luce vera

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  Natale è per eccellenza la festa della luce, il simbolo che unisce tutti, in ogni latitudine e longitudine del mondo, indipendentemente dalle fedi e dalle culture. Perché la luce porta a tutti chiarezza, verità, vita, speranza, profondità di orizzonti, vincendo paure e mostruosità che si nascondono tra le tenebre. In attesa dei giorni di festa, tutto si illumina di colori caldi e gioiosi. Di luci sono punteggiate le città, i centri storici, i negozi, le case private, i luoghi di lavoro, i parchi e gli alberi. E anche in questo nostro triste tempo in cui vediamo brillare purtroppo anche altre luci, impietose e mortifere , fatte esplodere dalle armi deflagranti, le luci del Natale hanno la forza e la tenacia di richiamarci a un atto di vero coraggio : deciderci finalmente a nutrire sentimenti umani di pietà e di sensibilità verso i nostri simili.  Basterebbe solo alzare lo sguardo per scorgere la Luce, quella vera , che ci indica il cammino, e riconoscere come guida quella stella lumi

Halloween e oltre

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  Tra i miei ricordi d’infanzia, la ricorrenza dei defunti occupa un posto rilevante, vissuta com’era con trepidazione, ingenuità e un particolare clima di suspense. Anche se mescolati alla consumazione di dolciumi tipici siciliani dalla squisitezza eccezionale ; agli acquisti di articoli di ogni genere a buon prezzo sulle bancarelle, in preparazione all’inverno ormai alle porte; all’attesa dei regali “dei morti”, portati ai bambini a notte fonda, quei giorni rappresentavano per tutti una festa di famiglia che coinvolgeva grandi e piccoli nella condivisione di un mistero imperscrutabile eppure così vicino e caro, il mistero della morte e di un’altra vita che la supera e crea un legame d’affetto, profondo e sincero, con chi non è più tra noi. Oggi, insieme al lento e progressivo fenomeno di scristianizzazione, assistiamo a una costante perdita di punti di riferimento che hanno caratterizzato per secoli la nostra cultura e la nostra storia. La religione - e non solo quella cristiana - s

Donna amata e strumentalizzata

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Vladimir di Rublev,  Madonna della tenerezza,  Icona russa in stile bizantino   Sono tante le feste dedicate alla Madonna che si susseguono nel corso dell’anno liturgico e che scandiscono il tempo con i loro messaggi di fede che ripercorrono la vita, non solo terrena, di questa donna umile e semplice. Il Vangelo parla pochissimo di lei, ma la sua figura ha sempre occupato uno spazio rilevante nella storia della cristianità , perché la sua è una vicenda unica e irripetibile, quella di una giovane adolescente scelta per diventare la madre di Dio . L’espressione stessa, che tocca il cuore della fede cristiana, e cioè il dogma dell’incarnazione di Dio nella storia, lascia interdetti e fa trasalire di stupore.  Sin dalle origini del cristianesimo, questo sarà il tema più largamente raffigurato nell’iconografia cristiana, insieme a quello della crocifissione di Gesù. La "Madonna col bambino", che con una mano indica il suo figlio Gesù , accoccolato tra le sue braccia, per indicare