Oltre il tradimento

 

Oggi è il giorno del dolore, del silenzio, della solitudine. È il giorno in cui tutta la terra ammutolisce sbigottita, dopo avere gridato il suo odio e il suo disprezzo per un uomo innocente che aveva fatto solo del bene a quanti lo hanno conosciuto e incontrato.

Ma una parola aleggia nell’aria trascinandosi dietro la sua eco in tutta la sua potenza e drammaticità: tradimento!

Tutto infatti inizia proprio da qui, da una decisione, da un sentimento, da un gesto che rivelano tutta la superficialità e l’indifferenza del male

E sarà addirittura un bacio a camuffarne la vile e meschina crudeltà, in quel giardino pieno di ulivi, simbolo di festa, di amicizia e di pace, che invece resterà nella storia come il luogo dell’inganno, della solitudine e del dolore.

Era necessario che qualcuno lo consegnasse e tragicamente sarà proprio uno dei suoi amici a farlo.

Gesù lo sapeva bene, se l’aspettava da un momento all’altro, sapeva che qualcuno dei suoi covava nel cuore da lungo tempo di tradirlo, e chiama per nome il discepolo che sarà il suo traditore, gli manifesta apertamente la sua consapevolezza, lo spinge addirittura ad agire.


Ma tutto questo non diminuirà il suo smarrimento e il suo dolore.

Tutti sicuramente abbiamo vissuto nella nostra esistenza l’amaro di questa tremenda delusione che lascia il cuore sbigottito, incredulo, contratto, spremuto come un limone dentro un pugno.

A volte può essere la vita stessa a tradirci, a rubarci la serenità e la speranza, a privarci di quello in cui avevamo riposto ogni fiducia e sicurezza.

Molto più spesso sono le persone a rivelarsi diverse da quello che hanno finto di essere per anni, ingannandoci.

Non c’è niente di più triste che scoprire che qualcuno, che voleva farci credere di volerci bene, in realtà simulava l’amicizia, la vicinanza, la condivisione, l’amore, coltivando invece nel cuore solo i suoi interessi, il suo egoismo, le sue aspettative, i suoi progetti, usandoci solo per raggiungere le sue finalità e alimentare le sue ambizioni.

E ci sono anche molti tradimenti che, come quello di Gesù, ogni giorno si consumano nella violenza e nel sangue.


Qualunque legame che si rivela essere una bugia, una finzione, una recitazione, è un tradimento che prima o poi viene a galla in tutta la sua drammatica verità, lasciando segni che non vanno mai via, e che di notte diventano incubi ripetitivi e inquietanti.

Se abbiamo vissuto momenti simili, sarà più facile immedesimarci umanamente nel significato profondo di questa giornata, vivendola con il coinvolgimento del nostro cuore e non come pia pratica formale ed esteriore.

Seguendo i passi di Gesù fino al Calvario, troveremo anche noi la forza di attraversare ogni tradimento, andando oltre, raggiungendo l’altra sponda, aprendoci a una vita nuova.




Commenti

  1. Tutti o quasi abbiamo esperimentato tradimenti piccoli e grandi in qualità di vittime o di attori.
    E il rimorso o la delusione ci hanno preso il cuore, la testa e lo stomaco.
    Fin quando non siamo stati capaci di elaborare la richiesta di perdono o la volontà di perdonare.
    Senza assolutizzare l'accaduto, senza autoflagellazioni e / o condanne.
    Dare e/ o ricevere una seconda opportunità ci permette di riprendere una vita migliore di prima.
    E Gesù ci ha dato l'esempio perdonando sia Pietro ( su cui ha fondato la sua Chiesa), sia Giuda ( che invece non si è perdonato), sia il ladrone che lo derideva sulla croce accanto alla sua.
    Buon cammino di resurrezione.
    Salvo Patane '

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  2. Grazie, Aurora! Profonde, come sempre, le tue riflessioni! Ho apprezzato l'apertura del tuo post con il celeberrimo "Bacio di Giuda "di Giotto - Cappella degli Scrovegni. Gesù e Giuda: il tradito e il traditore che si guardano: Gesù con l'aureola color oro, Giuda senza aureola con un grande mantello che avvolge Gesù, rappresentazione plastica dell'infame raggiro; il mantello è giallo colore, per i medievali, della moralità degradata, del mal costume; intorno concitazione, emozioni contrastanti, Pietro con la spada sguainata contro Malco, Caifa...quest'opera è veramente l'emblema del tradimento, dell' amore che tradisce se stesso e ferisce e mente e trafigge il cuore. Purtroppo, sembra che ogni amore umano, ogni relazione sia esposta al tradimento. Come afferma Recalcati, parlando di Pietro, c'è il tradimento di Giuda che non aveva compreso e non amava Gesù e c'è il tradimento di Pietro che amava Gesù...eppure lo tradisce, lo rinnega. Perché Pietro è un uomo e come tale non privo di contraddizioni e di ambiguità nelle relazioni d'amore. Veramente abbiamo bisogno di essere Redenti per andare "oltre il tradimento " e per portare luce nelle eventuali zone d'ombra delle nostre relazioni. Buona Pasqua di Resurrezione! Un abbraccio. Maria Cristina Scorrano

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