Habemus Papam!
In attesa della tanto agognata fumata bianca, che avrebbe immortalato per sempre nei calendari della storia quell’indimenticabile pomeriggio di giovedì 8 maggio 2025, tutti si avventuravano nella formulazione di pronostici, ipotizzando nomi e caratteristiche peculiari del nuovo pontefice.
“Speriamo che non sia un papa filippino”, mi diceva qualcuno, condizionato da alcuni volti di cardinali, indicati come possibili papabili, che, nei giorni precedenti, avevano occupato le prime pagine dei giornali e avevano colorito vari dibattiti televisivi.
Mi è venuto spontaneo rispondere: “Non credo a questa ipotesi… Magari sarà piuttosto un Papa americano”. E così stranamente è stato!
Non mi passavano affatto per la mente le insolenti previsioni di Trump né la sua irriverente foto in abiti da pontefice che aveva esibito spavaldamente sul web.
Pensavo piuttosto che la scelta di un Papa orientale o africano sarebbe stata prematura ai nostri giorni e avrebbe fatto sentire un pesce fuor d’acqua quel “poveruomo” proveniente veramente da un altro mondo.
Quanta trepidazione e quanta commozione quel giorno, vissuto in sintonia e in intima comunione con quanto stava per accadere tra le mura di quella suggestiva cappella trasformata in un nuovo cenacolo vivente, dove lo Spirito Santo, unico grande ispiratore, albergava, come nel cenacolo di Gerusalemme il giorno di Pentecoste di duemila anni fa.
Chi non entra nel clima soprannaturale che avvolge eventi come questo, rischia di giudicare come fanatismo ogni manifestazione di gioia e di profonda partecipazione che li accompagna.
Ma quando questi momenti storici sono vissuti nella fede e in un clima di preghiera e di attesa di un dono che viene dall’alto, sebbene i suoi protagonisti siano comuni esseri umani che operano liberamente, in pieno possesso delle loro facoltà mentali, allora tutto acquista un altro significato e diventa espressione di un grande mistero che ci supera e ci sovrasta.
Ed eccoci così, ancora una volta, testimoni di un nuovo grande dono dello Spirito, preparato con cura da Francesco, straordinariamente lungimirante, pur con i piedi ben piantati sulla terra dell’oggi e del qui.
Mi piace immaginare, infatti, che lui stesso abbia visto prima del tempo nel cardinal Prevost i tratti del suo possibile successore e lo abbia chiamato vicino a sé, curato, valorizzato, responsabilizzato, nell’attesa di questo memorabile giorno.
Una sola richiesta cullavo nel mio cuore nei giorni precedenti all’elezione: che il nuovo Papa fosse un uomo dotato di una profonda spiritualità, di una grande umanità e di una notevole capacità comunicativa. Tre doti che avrebbero reso sicuramente il neoeletto un vero continuatore della missione di Francesco, per andare oltre i suoi traguardi, guardando sempre più lontano.
La mia preghiera non è stata delusa. Queste e molto più numerose sono infatti le doti di Papa Leone, uomo dal cuore mite e umile, schivo e riservato ma accogliente e affabile allo stesso tempo, vicino ai più poveri, efficace e diretto nella comunicazione, disponibile all’ascolto e ricco di empatia, ma anche culturalmente attrezzato e rigorosamente determinato nel perseguimento dei suoi obiettivi.
Ma quanta trepidazione lo ha investito il giorno della sua elezione e lo accompagnerà per il resto della sua esistenza! La si legge bene sul suo volto, nel suo sguardo, nella contrazione dei suoi muscoli facciali, che tradiscono inevitabilmente i moti del suo animo.
È davvero enorme il coraggio che deve avere un uomo per dire di sì a una chiamata così impegnativa, una chiamata che abbraccerà per intero proprio l’ultima fase dell'esistenza, quella in cui generalmente non si desidererebbe altro che riposare e godere in pieno della propria libertà.
Questa sì che è una dimostrazione evidente dell’esistenza e dell'opera dello Spirito Santo nella storia. Lui solo infatti può dare la forza, il coraggio e l’audacia per avventurarsi lungo questa strada irta di difficoltà, accompagnata spesso da grandi incomprensioni, carica di grosse responsabilità, su cui si concentrano le attese di tutto il mondo, anche le più ardue e impossibili, compresi i miracoli, anche se sappiamo bene che certi miracoli, senza la volontà, l’iniziativa e la decisione dell’uomo, neppure Dio li può compiere.
Aveva ragione Francesco a chiederci ogni giorno di pregare per lui!
Credo che qualunque scelta compirà questo Papa sarà sicuramente un cammino verso il futuro.
Non sarà esente da errori, da ogni naturale limitazione propria dell’agire di ogni essere umano. Ma sicuramente la storia continuerà ad andare avanti, spalancando nuovi orizzonti e innescando ulteriori processi di sviluppo.
L’augurio che vorrei rivolgere a Papa Leone è che il suo coraggio insieme alla sua parola franca e libera possano toccare il cuore e la mente dei grandi della terra perché ritrovino saggezza e orientino i loro passi verso la pace e la speranza, per il bene dell’umanità.
Da Salvo Patane'
RispondiEliminaAncora una volta lo Spirito Santo ci ha sorpreso, ha sconvolto i pronostici dei più.
Ha ascoltato il suggerimento di papa Francesco che aveva chiamato da qualche tempo il cardinale Prevost a collaborarlo nella gestione della nomina dei nuovi cardinali che avrebbero votato al conclave.
Mi ha sorpreso anche con la scelta del nome Leone XIV, in omaggio al papa Pecci vissuto fino al 1903, iniziatore della dottrina sociale della Chiesa col documento " Rerum Novarum "..
Si è dichiarato subito un " figlio " di Sant' Agostino, un agostiniano.
Unità dei cristiani, l'amore che guida l'agire di chi ricerca Dio sono i pilastri del suo messaggio.
Avremo tante occasioni per farci sorprendere positivamente dal nostro caro fratello papa Leone che ha già " bucato " lo schermo alla prima apparizione e che, come il suo predecessore Francesco, sogna una Chiesa " povera : e per i " poveri" !
Salvo Patane '
Carissima Aurora ,molto bello come hai descritto Papa Leone.Ione
RispondiEliminaCiao Aurora, c’e' poco da aggiungere a quello che hai scritto tu. Penso che il Signore ci abbia fatto un gran dono con Papa Leone XIV, lo Spirito Santo ha fatto il suo lavoro. Uomo di grande cultura,profonda spiritualità,a servizio dei deboli,dei fragili ,dei poveri,ma nello stesso tempo fermo e deciso nei suoi obiettivi."La pace sia con voi" sono state le sue prime parole,spero che abbiano toccato il cuore dei "grandi"e riescano veramente a fare regnare in questo mondo di guerre una pace disarmata e disarmante ,come ha detto lui. Secondo me e' il Papa che ci voleva in questo momento. Lo Spirito Santo ha illuminato bene i cardinali!! Tina Gentile
RispondiEliminaBellissimo. Ale
EliminaCiao Aurora,
RispondiEliminacondivido pienamente le tue considerazioni sulla felice elezione di questo nuovo successore di Pietro, Leone XIV.
Mi auguro vivamente che oltre a toccare il cuore dei "grandi" della terra, riesca a suscitare la vera comunione nella Chiesa, così come ha chiaramente espresso nella sua prima omelia:
"ascoltare gli altri: sapere costruire i ponti, sapere ascoltare per non giudicare, non chiudere le porte, pensando che noi abbiamo tutta la verità e nessun altro può dirci niente. Camminiamo insieme nella Chiesa, chiediamo al Signore che ci dia questa grazia: di poter ascoltare la sua Parola per servire tutto il suo popolo." Carlo Croce
C'ero anch'io davanti alla TV quel pomeriggio.Cara Aurora non so esprimere nessun giudizio.Secondo me questo Papa è a metà tra tradizione e progresso.Vedremo...se riuscirà realmente ad operare come Francesco o forse meglio.Ha tanto da fare...il momento è tragico vedi Gaza, francamente sono stanca di sentire parole, sarebbe bello avere fatti concreti.Io spero come laica e come cristiana...spero che la pace sulla bocca di tanti diventi una realtà. Francesca Morgia
RispondiEliminaCarissima Aurora, condivido le riflessioni del tuo nuovo post sull'elezione di papa Leone XIV. Accompagniamo con la preghiera questo "figlio di Agostino " chiamato a guidare la Chiesa dopo Francesco. Grazie. Un abbraccio. M.Cristina
RispondiEliminaScusa carissima Aurora,se solo adesso provo a rispondere al Tuo bellissimo Post.
RispondiEliminaHai centrato in pieno le previsioni che hai immaginato.
Da appena pochi giorni conosciamo Papa Leone,e già possiamo presagire il lungo e faticoso lavoro che l' aspetta. Preghiamo!!
Grazie sempre. Filippo Grillo