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Visualizzazione dei post con l'etichetta Le cose che contano

Cosa rimane

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  Poche cose hanno davvero valore e importanza nella vita , e sono le cose che rimangono salde e durature, quando tutto ti viene a mancare , o quando guardandoti attorno il mondo ti sembra stravolto, estraneo e rischi di non riconoscerlo più. L’amicizia è senza dubbio una di queste.  Tuttavia, siamo soliti dedicare la maggior parte del nostro tempo, a volte anche in modo quasi esclusivo, a tante altre incombenze che non lo meriterebbero , sacrificando così proprio ciò che di più bello e di più prezioso esiste, e che spesso abbiamo sotto gli occhi senza che neppure ce ne accorgiamo. Sono in molti, infatti, coloro che non riescono a coltivare relazioni autentiche e non superficiali con le persone , anche quelle che si incontrano quotidianamente, nel vicinato o nel luogo di lavoro. L’estraneità, l’indifferenza, la distrazione, l’individualismo, prevalgono spesso sull’attenzione all’altro e sulla ricerca di occasioni di incontro. Il lavoro è a volte assolutizzato dalle ambizioni che si nu

La musica che fa vivere

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  “Non posso sapere cosa mi riserva il futuro, ma una cosa è certa: bisogna amarla questa vita, anche quando il buio ci travolge.” Sono parole forti che toccano tutti noi da vicino e nel profondo, che forse abbiamo anche sperimentato, ma che sono sicuramente lo specchio conforme e fedele dell’esistenza della persona che le ha pronunciate . Giovanni Allevi ne è l’autore, un grande artista, compositore, pianista, direttore d’orchestra tra i più affermati e apprezzati del momento. La sua non è una vita facile, per niente scontata, che si misura ogni giorno con situazioni gravi e dolorose , ma che, nonostante tutto, manifesta anche gioia autentica e incontenibile creatività . Soffre di autismo ad alto funzionamento , la stessa malattia di Greta Thunberg, una patologia che non impedisce di parlare, leggere, scrivere, condurre una vita autonoma, ma che comporta dei seri problemi nelle relazioni sociali e genera di conseguenza molta ansia e stress , che possono sfociare, come nel caso di Gi

Pasqua nella città eterna

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  La mia nuova vita spensierata da turista e “risorta”, residente nella capitale del mondo, mi ha guidato nei giorni scorsi in uno dei numerosi luoghi di pellegrinaggio della città , che trasudano storia, fede e preghiera: la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme , che custodisce al suo interno le reliquie della croce di Cristo. La chiesa sorge nelle vicinanze di San Giovanni in Laterano ed è dunque possibile raggiungerla con i mezzi pubblici senza sottoporsi allo stress del traffico. Molte volte le ero passata davanti , sfrecciando in auto per raggiungere qualcuna delle tante destinazioni che assorbivano allora inesorabilmente tutto il mio tempo. Mai ero riuscita a varcare la sua soglia , anche se più volte sono stata accarezzata dalla curiosità di visitarla, data l’imponenza della sua struttura che le impedisce di passare inosservata. Adesso che, con la mia cara amica Christiane, sto perlustrando in lungo e in largo la città , mi sono potuta concedere anche questo lusso. Quale met

È primavera!

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  Ogni primavera è un nuovo inizio. Anche se si presenta ad anno inoltrato, è questa la sua prima stagione, quella che dà l’avvio al ciclo della natura, risvegliando la vita che dorme sotto la neve o nel profondo dei solchi della terra . È la stagione dei colori, dei profumi, dei fiori, dei germogli nuovi, del cinguettio degli uccelli, del sole.  Il suo stesso nome è un canto alla luce . Etimologicamente infatti una metà del sostantivo deriverebbe dal sanscrito “vas”, che significa “ splendore ”, alludendo al preannuncio della luce abbagliante dell’estate . La sua venuta, infatti, come un dono atteso e desiderato, fa assaporare la luminosità e il tepore che giorno dopo giorno ci vengono incontro in un crescendo incessante, confortando la nostra pelle e il nostro sguardo, dopo le tante giornate buie e pungenti dell’inverno. Ma lo splendore che essa annuncia rivela anche la sua più profonda identità perché è questo il tempo in cui inizia a brillare la vita accarezzata dai primi raggi d

Sophie Scholl

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  Oggi voglio parlare di lei, una giovanissima donna, condannata a morte per il suo coraggio e il suo amore per la libertà e la verità.  La sua colpa, quella di aver diffuso volantini contro il regime di Hitler e contro un’assurda guerra che da più di tre anni stava devastando l’Europa. Sophie Scholl è il suo nome : una ragazza piena di voglia di vivere, spensierata, gioiosa, amante della natura, della musica, del canto, del gioco, delle amicizie, degli scherzi, sensibile ai bisogni degli altri.   Non aveva ancor compiuto 22 anni quando viene arrestata a Monaco di Baviera il 18 febbraio 1943 e decapitata il 22 febbraio , dopo un estenuante interrogatorio durato tre giorni e un vergognoso processo farsa.  Si piega alla ghigliottina appena tre ore dopo il verdetto , con una gamba spezzata, una vistosa quantità di lividi sparsi sul corpo e diversi segni di torture. Con lei vengono decapitati anche il fratello Hans e l’amico Christoph che era appena diventato padre. Da sinistra: Hans Scho