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Visualizzazione dei post con l'etichetta La vita nel cinema

Finzione e realtà

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Ho visto recentemente, sulla piattaforma Prime video, un film che ha risvegliato in me considerazioni e riflessioni su cui molto spesso mi soffermavo in passato, stimolata dalla vita che allora conducevo.  Il film, del regista francese Marc Fitoussi, ha per titolo “Le apparenze” e racconta una vicenda intrigante che ruota attorno alla vita di una coppia che si è trasferita da Parigi a Vienna per lavoro . Il regista Marc Fitoussi Lui, brillante e famoso direttore d’orchestra, lei direttrice della biblioteca francese della città , sembrano condurre in piena armonia il loro ménage familiare , reso ancora più perfetto dalla presenza di un bimbo adottato a cui si dedicano alternativamente. In realtà la loro vita è tutta un’apparenza : i due devono mostrare agli altri che tutto è impeccabile, quando in realtà sono solo le convenienze sociali e le  formalità  borghesi a tenere insieme la coppia . L’amore tra i due sembra non esistere.  Lui, dall’atteggiamento spesso inespressivo, impassibile

Storia di rapimenti

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“Rapito” è il titolo dell’ultimo coraggioso film di Marco Bellocchio, presentato la sera del 23 maggio al festival di Cannes , che ha riscosso un grandissimo consenso e successo di critica e di pubblico, tanto che la sua proiezione è stata seguita da 13 lunghi minuti di applausi a scena aperta. Il film è un capolavoro dal punto di vista cinematografico, per le sceneggiature, le inquadrature, i personaggi, le musiche, gli attori , tutti bravissimi nell’interpretazione dei diversi personaggi, a cominciare dall'ultima rivelazione,  Enea Sala, nelle vesti del piccolo Edgardo , un bambino dalle straordinarie doti espressive che ha conquistato tutti con la sua spontaneità e la sua capacità comunicativa. Ed è così avvincente la narrazione da non rendere superflua o monotona nessuna delle sue sequenze, che coinvolgono in pieno lo spettatore e lo impegnano emotivamente e razionalmente per oltre due ore, senza fargli pesare minimamente l'eccessiva durata della proiezione. Il tema, affro

Disabilità e pienezza di vita

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  Ho appena completato la lettura di un libro che consiglio a tutti di leggere perché insegna ad amare la vita in pienezza e in profondità. Il libro, che ho ricevuto in regalo dal mio carissimo amico Giuseppe di Montevarchi, è un’autobiografia singolare e unica nel suo genere , graffiante e cruda nei suoi contenuti che rispecchiano una realtà dura e sofferta, vissuta in piena consapevolezza da una donna di grande intelligenza e sensibilità che non si è mai rassegnata alla malattia e ai grossi limiti che essa ha gradualmente imposto al suo corpo e alle sue relazioni sociali. Leggendo pagina dopo pagina il racconto della sua storia, sono stata travolta dal fiume in piena che è stata la sua vita , seppure le sue membra fossero bloccate da una dannata malattia. Mi sono sentita trascinata a sé come dentro un vortice e inevitabilmente mi sono lasciata coinvolgere dalle sue emozioni , ora di dolore e di smarrimento, ora di appagamento per la gioia e la passione con cui è riuscita a gustare,

Ritorna Maigret

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Gérard Depardieu nel film Maigret   Sono molti gli italiani di una certa età cresciuti in compagnia di un personaggio che è considerato un’icona del cinema, il Commissario Maigret , interpretato dal grande Gino Cervi , nella serie televisiva in 35 puntate di Mario Landi, andata in onda dal 1964 al 1972 .   Gino Cervi interpreta Maigret È diventato noto, così, a tutti questo commissario della polizia francese sui generis , non troppo loquace, un po’ scontroso, molto riflessivo, dalla corporatura massiccia , per nulla scattante nei movimenti e, segno particolare e inconfondibile della sua identità, un tutt’uno con la sua inseparabile pipa . Oggi, dopo 50 anni, riappare inaspettatamente nelle sale cinematografiche la sua immortale figura, nel film di Patrice Leconte  Maigret , che mette in scena la storia narrata dallo scrittore francese Georges Simenon (1903-1989) nel romanzo “ Maigret e la giovane morta ” del 1954. Chi lo incontra per la prima volta può rimanere sorpreso dal suo comp

Giochi di potere

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  In tempo di guerra fa bene rispolverare fatti del passato, per capire cosa si nasconde dietro ai conflitti e quanti individui calcolatori furbi e senza scrupoli approfittano delle disgrazie altrui per intraprendere loschi affari e arricchirsi . Corruzione, tangenti, traffico di armi, attentati, ricatti, minacce, rapimenti, morti sospette, sono gli ingredienti della storia complessa e aggrovigliata di parecchi anni fa, ricostruita nel film del 2018 di Per Fly dal titolo Giochi di potere , che vorrei qui raccontare solo nelle sue linee essenziali, rimandando il lettore interessato alla visione del film e alla nutrita bibliografia facilmente reperibile sul web. Il regista Per Fly Ma a questa storia mille altre rassomigliano , antiche e contemporanee, tutte accomunate dall’uso degli stessi espedienti torbidi e illeciti.   Perché i giochi di potere e di corruzione si nascondono ovunque e sono sempre gli stessi.   E le guerre sono uno dei terreni più fertili in cui essi attecchiscon