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Visualizzazione dei post con l'etichetta Dentro le parole

La luce vera

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  Natale è per eccellenza la festa della luce, il simbolo che unisce tutti, in ogni latitudine e longitudine del mondo, indipendentemente dalle fedi e dalle culture. Perché la luce porta a tutti chiarezza, verità, vita, speranza, profondità di orizzonti, vincendo paure e mostruosità che si nascondono tra le tenebre. In attesa dei giorni di festa, tutto si illumina di colori caldi e gioiosi. Di luci sono punteggiate le città, i centri storici, i negozi, le case private, i luoghi di lavoro, i parchi e gli alberi. E anche in questo nostro triste tempo in cui vediamo brillare purtroppo anche altre luci, impietose e mortifere , fatte esplodere dalle armi deflagranti, le luci del Natale hanno la forza e la tenacia di richiamarci a un atto di vero coraggio : deciderci finalmente a nutrire sentimenti umani di pietà e di sensibilità verso i nostri simili.  Basterebbe solo alzare lo sguardo per scorgere la Luce, quella vera , che ci indica il cammino, e riconoscere come guida quella stella lumi

Male più non fare

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  Sono il più delle volte banali e insignificanti, ma spesso anche squallidi e diseducativi, i testi che accompagnano quei moderni generi musicali “senza musica” che fanno solo rumore con i loro suoni sempre uguali e ripetitivi e che lasciano molto a desiderare in termini di melodia e di armonia, ma che sono tanto amati da adolescenti e giovani che li scelgono purtroppo come oggetti del loro hobby preferito e come nutrimento quotidiano della loro anima . Le loro parole spesso invitano a sfogare violentemente la rabbia, a fare uso di sostanze stupefacenti, a disprezzare le regole , a vivere il sesso senza amore, come diversivo occasionale, a prendere a calci il mondo intero che non soddisfa le aspettative e i desideri delle giovani generazioni. Il cantante rapper Sfera Ebbasta Dietro a tanta violenza gratuita e inspiegabile che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi increduli, e non solo per mano dei più giovani, c’è anche questo imbarazzante vuoto culturale, documentato anche da

Solo canzonette?

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  16 maggio 2020, Diodato canta all'Arena di Verona, deserta per il Covid “Ci vorrebbe un miracolo, ma non so proprio a chi chiederlo…” Così esordisce Diodato in uno dei suoi recenti pezzi inserito nell’album “Così speciale”, catalizzando la nostra attenzione e invitandoci a fermarci e a riflettere su un tema, quello dell'immigrazione, che rimbalza ininterrottamente sulle prime pagine dei quotidiani . Diodato è uno dei cantautori contemporanei più affermati e amati dal pubblico di ogni età, che non è mai banale nelle sue creazioni artistiche ma ha sempre un messaggio profondo e rilevante da comunicare ai suoi ascoltatori. Laureato al DAMS (Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) presso l’Università degli Studi Roma Tre , si ispira musicalmente a Modugno, De Andre’, Tenco, creando melodie armoniose e avvolgenti che rimangono subito scolpite nella memoria. Se volessimo attribuirgli una qualifica per descriverne le peculiarità che lo caratterizzano , potremmo d

Finzione e realtà

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Ho visto recentemente, sulla piattaforma Prime video, un film che ha risvegliato in me considerazioni e riflessioni su cui molto spesso mi soffermavo in passato, stimolata dalla vita che allora conducevo.  Il film, del regista francese Marc Fitoussi, ha per titolo “Le apparenze” e racconta una vicenda intrigante che ruota attorno alla vita di una coppia che si è trasferita da Parigi a Vienna per lavoro . Il regista Marc Fitoussi Lui, brillante e famoso direttore d’orchestra, lei direttrice della biblioteca francese della città , sembrano condurre in piena armonia il loro ménage familiare , reso ancora più perfetto dalla presenza di un bimbo adottato a cui si dedicano alternativamente. In realtà la loro vita è tutta un’apparenza : i due devono mostrare agli altri che tutto è impeccabile, quando in realtà sono solo le convenienze sociali e le  formalità  borghesi a tenere insieme la coppia . L’amore tra i due sembra non esistere.  Lui, dall’atteggiamento spesso inespressivo, impassibile

Questione di clima

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  Chi non conosce Cassandra, il personaggio mitologico famoso per le sue funeste profezie e per la diffidenza che ovunque suscitava attorno a sé? La sua vicenda rispecchia così bene la realtà, tanto che il suo nome è entrato nell’uso comune , come appellativo che definisce tutti coloro che, formulando previsioni catastrofiche, non vengono creduti e vengono tacciati di pessimismo ed emarginati come portatori di iella . Ascoltando nei giorni scorsi una relazione sulla crisi climatica del noto meteorologo e climatologo Luca Mercalli , per associazione di idee, mi è subito rimbalzato alla memoria proprio il suo nome. Perché, come capitava a Cassandra, così anche lui e migliaia di scienziati oggi sono presi di mira , vengono poco ascoltati e creduti, e a volte anche trattati come visionari . “Non c’è più tempo” è il titolo emblematico di una delle sue più interessanti pubblicazioni del 2018 nella quale lancia un allarme accorato sulle attuali condizioni climatiche affermando che si tratta