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Empatia e verità

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  Questa settimana non trovo le parole. La morte di Giulia mi ha completamente spiazzato e ammutolito. Anche se tanti ragionamenti si affollano nella mia mente e suscitano istintivamente dentro di me la voglia di parlare, di gridare, di esprimere a voce alta lo sdegno, la rabbia, l’indignazione che è difficile contenere, alla fine ogni esternazione mi appare superflua, inadeguata, inutile, ridondante, retorica. Meglio, mi dico, il silenzio. Meglio pensare, riflettere, interiorizzare, immedesimarsi nel dolore degli altri . Perché solo l’empatia e il riconoscimento della verità , senza negazionismi sterili, vili e vergognosi, possono fare oggi la differenza e mettere in moto iniziative efficaci di cambiamento. È anche vero che mai come in questi giorni la società intera si sta interrogando: dove abbiamo sbagliato? La morte di Giulia infatti ci ha chiamato in causa tutti, lasciandoci costernati e con molto amaro  in bocca . Tuttavia, di fronte a tanta violenza premeditata ed efferata, c

Halloween e oltre

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  Tra i miei ricordi d’infanzia, la ricorrenza dei defunti occupa un posto rilevante, vissuta com’era con trepidazione, ingenuità e un particolare clima di suspense. Anche se mescolati alla consumazione di dolciumi tipici siciliani dalla squisitezza eccezionale ; agli acquisti di articoli di ogni genere a buon prezzo sulle bancarelle, in preparazione all’inverno ormai alle porte; all’attesa dei regali “dei morti”, portati ai bambini a notte fonda, quei giorni rappresentavano per tutti una festa di famiglia che coinvolgeva grandi e piccoli nella condivisione di un mistero imperscrutabile eppure così vicino e caro, il mistero della morte e di un’altra vita che la supera e crea un legame d’affetto, profondo e sincero, con chi non è più tra noi. Oggi, insieme al lento e progressivo fenomeno di scristianizzazione, assistiamo a una costante perdita di punti di riferimento che hanno caratterizzato per secoli la nostra cultura e la nostra storia. La religione - e non solo quella cristiana - s

La vita davanti a sé

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Silvio Orlando: un napoletano a Milano, domenica 22 ottobre, in una sala gremita di spettatori al Teatro Parenti, tra i quali, per un dono d’amicizia generoso e gratuito,  c’ero anch’io. Con il suo fare apparentemente ingenuo e con la sua comicità gentile e leggera riesce a strappare sorrisi anche a chi è abituato, per cultura ed educazione, ad atteggiamenti compassati e ingessati. La storia che racconta è appesantita da vicende di emarginazione e di pregiudizi, ma è interpretata con naturalezza e semplicità , scorrendo dolcemente di scena in scena fino al suo epilogo, macabro ma carico di tenerezza e di umanità, come un fiume in piena che, giunto in pianura, con calma e lentamente sfocia nel suo mare. Dopo il suo intenso monologo in programma per la serata, c on lo stesso fare ingenuo della recitazione, Silvio Orlando si avventura  in un’esibizione musicale nella quale dà prova delle sue abilità di musicista esperto in flauto traverso , unendosi ai quattro bravissimi strumentisti (an

Terra promessa

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  Orrore e sgomento sono le prime parole che riaffiorano sulle mie labbra davanti alle notizie di quanto sta accadendo oggi in Medio Oriente. Il riaccendersi del conflitto arabo-israeliano, che non si è mai sanato da quando è esploso nel 1948 dopo la fondazione dello Stato di Israele, non è una fatalità , ma un evento voluto, programmato nel tempo, lautamente finanziato dal fronte islamico integralista che non conosce altre vie che la violenza per gestire gli eventi. All'origine dell'attacco di Hamas all'alba del 7 ottobre ci sarebbe l'accordo di pace stilato da Israele con l'Arabia Saudita , allo scopo di isolare Teheran e accrescere la sua sicurezza, ma percepito con sospetto dall'Iran, stretto alleato di Hamas. C’è anche però una forte responsabilità di tutti quegli organismi politici che a livello mondiale per decenni non sono stati capaci di affrontare con raziocinio e buon senso il problema della convivenza tra i due popoli , mentre si sono inasprite sempr

Incredibile ma vero!

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  Ha dell’incredibile il decreto attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 settembre, che fa seguito al Decreto legge Cutro approvato dal Governo dopo il tragico naufragio sulle coste calabre del 26 febbraio con oltre un centinaio di vittime. Il decreto dà il via tra l'altro ai nuovi “Centri per le procedure accelerate di frontiera”, riservati ai migranti economici , provenienti cioè da Paesi “sicuri” dove si presume che viga un regime democratico di governo. Ad oggi esiste un unico esemplare di tali centri nella cittadina di Pozzallo, in Sicilia, con solo 84 posti. La permanenza prevista al loro interno sarebbe di appena 4 settimane , il tempo necessario per accertare il diritto alla protezione internazionale del migrante o il suo rimpatrio . Tuttavia, per scongiurare tale trattamento, il decreto prevede un’alternativa  “ vantaggiosa ” : i l pagamento di una fideiussione e la possibilità di attendere in stato di libertà la fatidica decisione. La fideiussione no