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Il tatto per "vedere"

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Felice Tagliaferri, Il Cristo Rivelato La storia che mi accingo a raccontare ha dell’incredibile. E comincio a raccontarla a partire da una scultura, Il Cristo Rivelato . Osservando nei dettagli la bellezza di quest’opera d’arte, nessuno penserebbe che sia stata realizzata da un non vedente.  La stessa espressione, “ scultore non vedente ”, potremmo definirla un ossimoro in quanto accosta tra loro due concetti che si contrappongono l’uno all’altro. Eppure, ciò che sembra razionalmente impossibile è una concreta realtà. Felice Tagliaferri è il nome dell’autore, un artista che tra i 13 e i 14 anni perde gradualmente la vista a causa dell' atrofia del nervo ottico e che, come racconta lui stesso, continua comunque a vivere come se questo evento non stesse accadendo, correndo in bicicletta per le strade del suo quartiere. La cecità sconvolgerà la sua vita, ma dopo due anni di buio totale trova il coraggio di rimettersi in piedi. Nel suo sito internet si presenta così: “Sono Felice Ta

Nulla è impossibile a Dio!

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  Marco 10, 17-27 Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro  e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:  «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?».  Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.   Tu conosci i comandamenti:  Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare,  non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre ».  Egli allora gli disse:  «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».   Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse:  «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri,  e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».   Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato;  possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli:  «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».   I discepoli erano sconcertat

Il coraggio di vivere

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Ci sono situazioni in cui è richiesto molto coraggio per vivere , e chi riesce a trovarlo merita tutta la considerazione e l’ammirazione possibile. La sofferenza fisica, la disabilità grave , rientrano in questi casi.  In tali situazioni credo che il primo istinto sia il rifiuto del dolore, il desiderio di scomparire , di cancellare la propria esistenza.  Ogni vicenda è un caso a se stante. Non ci sono cliché. Ogni persona risponde a suo modo a prove difficili , che si possono definire senza esagerare “sovrumane” e che richiedono un vero e proprio eroismo nell’affrontarle, lo stesso eroismo del martirio, che conduce, oserei dire, per strade diverse alla santità.  E quando si riesce a trovare dentro di sé le risorse per sostenerne il peso, quando si riesce a intravedere anche solo un flebile spiraglio , attraverso cui farsi illuminare da un raggio di luce, ecco avverarsi un miracolo: si comincia a trovare un punto di appoggio per sollevare il mondo, un motivo per una nuova ripartenza, p

Non glielo impedite!

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  Marco 9,38-48 In quel tempo Giovanni disse a Gesù:  «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome  e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».  Ma Gesù disse: «Non glielo impedite,  perché non c'è nessuno  che faccia un miracolo nel mio nome  e subito possa parlare male di me:   chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome  perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me,  è molto meglio  per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino  e sia gettato nel mare.   Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala:  è meglio per te entrare nella vita con una mano sola,  anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.  E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo:  è meglio per te entrare nella vita con un piede solo,  anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.  E

Risparmio

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Risparmio è una di quelle parole che si vivono prima di pensarle , di pronunciarle, di capirle. Perché le impari in famiglia , come è accaduto a me, dagli stili di vita che essa ti trasmette e che assimili anche senza accorgertene: quando, per esempio, vivi in una famiglia numerosa, dove l'unico reddito è lo stipendio modesto del capofamiglia, che nel corso degli anni, come una formichina, riesce a mettere da parte il necessario per vivere, ma anche per sostenere i figli negli studi e per realizzare perfino il sogno di acquistare una casa. Ma è anche una virtù che puoi ereditare da chi ti ha generato, insieme al tuo DNA. Una inclinazione naturale che ti fa percepire senza sforzo e senza sacrificio quello che vale la pena acquistare e quello a cui puoi rinunciare, in vista di un fine più grande. Si, perché il risparmio non è mai fine a se stesso! Altrimenti sarebbe tirchieria: un difetto quindi, non una virtù. Oggi, la cultura consumistica in cui siamo immersi ci condiziona for

Perle di vetro

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Un libro assolutamente da leggere, quello a cui è dedicato questo post. Titolo: Il giuoco delle perle di vetro . Autore: Hermann Hesse , da molti conosciuto per il  famoso Siddharta . Questo è i l suo ultimo romanzo, scritto a partire dal 1931 e pubblicato 12 anni dopo. Molto profondi e complessi i suoi  contenuti, come quelli di altre opere dello scrittore, filosofo e appassionato delle culture orientali. Considerato  il suo capolavoro, gli ha consentito il conseguimento del premio Nobel per la Letteratura , che gli è stato conferito nel 1946. Hermann Hesse Sintetizzare il contenuto del romanzo in poche righe non è un’impresa possibile, ma l’attualità delle tematiche affrontate e le provocazioni alla riflessione che ne scaturiscono, giustificano il tentativo di metterne in luce, con fedeltà al testo, almeno le problematiche  più rilevanti , consigliando, a chi ne ha la possibilità, una lettura integrale dell'opera. La consiglierei in particolare ai membri degli Ordini religiosi .