Il tatto per "vedere"


Felice Tagliaferri, Il Cristo Rivelato

La storia che mi accingo a raccontare ha dell’incredibile. E comincio a raccontarla a partire da una scultura, Il Cristo Rivelato. Osservando nei dettagli la bellezza di quest’opera d’arte, nessuno penserebbe che sia stata realizzata da un non vedente. 

La stessa espressione, “scultore non vedente”, potremmo definirla un ossimoro in quanto accosta tra loro due concetti che si contrappongono l’uno all’altro. Eppure, ciò che sembra razionalmente impossibile è una concreta realtà.

Felice Tagliaferri è il nome dell’autore, un artista che tra i 13 e i 14 anni perde gradualmente la vista a causa dell'atrofia del nervo ottico e che, come racconta lui stesso, continua comunque a vivere come se questo evento non stesse accadendo, correndo in bicicletta per le strade del suo quartiere. La cecità sconvolgerà la sua vita, ma dopo due anni di buio totale trova il coraggio di rimettersi in piedi.

Nel suo sito internet si presenta così: “Sono Felice Tagliaferri, scultore. L’aspetto tattile nella lavorazione e nell’osservazione è l’elemento fondamentale della mia esperienza artistica, al punto che l’esplorazione tattile di ogni mia opera rivela dettagli non percepibili con il solo uso della vista.”

Felice Tagliaferri

Queste parole aprono nuovi orizzonti alla scoperta dell’arte che spesso non è percepita in tutta la sua ampiezza e se ne colgono solo aspetti parziali e superficiali.

La fruizione tattile dell’arte consente invece di penetrare nell’intimità dell’opera, di scandagliarne i più piccoli particolari, di creare una simbiosi affettiva con l’opera stessa e il suo autore che affida sempre alle sue opere un bagaglio di sentimenti e di emozioni, che rivelano tutto ciò che è custodito nel personaggio e nella storia che viene rappresentata.

Tutto l’opposto di quanto è possibile fare visitando un museo. Il divieto assoluto di toccare le opere esposte, per motivi di sicurezza, allunga irrimediabilmente la distanza tra l’arte e il visitatore. 


Per usare una metafora, possiamo paragonare questa strana relazione con l’arte a quanto sta accadendo a causa dell’epidemia da Covid19: il cosiddetto distanziamento sociale, il divieto di toccarsi, di abbracciarsi, di stringersi le mani, proprio per scongiurare il pericolo del contagio, ci ha resi tutti ancora più estranei gli uni agli altri, interessati a chi ci sta accanto solo superficialmente, a distanza di sicurezza.

La scoperta recente della fruizione tattile dell’arte, per consentire ai non vedenti di esplorare la realtà a modo loro, tramite l’uso del tatto potenziato dalla cecità, è una sfida anche per chi la vista ce l'ha, è un’esperienza nuova da suggerire a tutti per migliorare l'approccio con l’arte e per guardare con occhi nuovi chi non gode delle nostre stesse opportunità, chi è stato privato di un bene così essenziale alla vita, e che nonostante tutto ha moltissimo da insegnarci.


Il Museo tattile “Omero” di Ancona, nome che etimologicamente significa “colui che non vede”, dal 1993 offre a tutti questa possibilità e costituisce un esempio eloquente di quanto sia possibile realizzare per venire incontro alle richieste di chi vive in condizioni svantaggiate.

Museo Tattile Statale "Omero" di Ancona

Felice Tagliaferri definisce la sua arte con lo slogan “dare forma ai sogni”. Prima di realizzare ogni sua opera, infatti, egli pensa, crea, “vede” la sua immagine nella sua mente e poi la concretizza usando come metro di misura e di proporzione il suo corpo, le sue mani. E il suo sogno prende forma e diventa realtà!

Tra le sue opere più suggestive, un Cristo con gli occhi bendati che sarà esposto all'ingresso dei Musei Vaticani, unica opera di un artista vivente presente tra le collezioni ospitate. Così egli spiega il significato di quest'opera: "Mi è venuto in un momento di ironia. Solo io cieco? No, anche lui!". 


Vari sono i materiali usati dall'artista con destrezza e abilità e con le tecniche adeguate ai diversi elementi: dalla creta al marmo, dal legno alla pietra. Come scultore non vedente, è l'unico al mondo a lavorare anche il marmo.

Felice Tagliaferri, Il Cristo Rivelato, Particolare

Il suo percorso formativo gli ha permesso di conseguire il diploma di Maestro d’arte, una risorsa preziosa non solo per l’esercizio della sua professione di scultore, ma anche per l’affiancamento di altri aspiranti artisti come insegnante e formatore.

Tra i suoi prossimi impegni, il laboratorio “La creta al buio” che si svolgerà nel mese di novembre a Savona, Imperia e Genova.

Anche la sua vita sociale è ricca di incontri e di relazioni. Vive con una compagna con la quale ha avuto un figlio, Alberto. Grazie al suo lavoro di scultore, ha conosciuto personaggi importanti come il Presidente Ciampi e Papa Benedetto XVI. Incontra ogni giorno moltissime persone con le quali crea subito un rapporto di empatia. 

Tra i suoi progetti, quello di incontrare il Presidente Mattarella e Papa Francesco, a cui vorrebbe chiedere di "firmare" la sua ultima scultura, una grossa risma di carta tenuta in verticale da due mani, che rappresenta la Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili. Le loro firme esprimeranno così l'assunzione dell'impegno a far rispettare la Convenzione, in forza dell'autorità che essi rivestono e che sono chiamati ad esercitare.

Felice Tagliaferri con il figlio Alberto, dalla trasmissione "Che ci faccio qui"

Il giornalista Domenico Iannacone, noto per la sua grande sensibilità nei confronti di chi vive storie difficili o ai margini della società, nella trasmissione di Rai tre "Che ci faccio qui", ha dato spazio al racconto della sua vita, consentendone una più ampia divulgazione. La puntata dal titolo “La forma delle cose”, andata in onda il 21 dicembre 2020 e disponibile su Raiplay, merita davvero di essere  vista, per la bellezza di questa storia che ha del miracoloso.


Commenti

  1. Incredibile ... Non avrei mai immaginato che un non vedente potesse compiere questi prodigi... Gli auguro di incontrare presto i due personaggi che vorrebbe incontrare ... Tittavia, se non dovesse riuscirci, in fondo non si perde nulla... nient'altro che una stretta di mano e un freddo apprezzamento ... mentre le sue opere rimarranno nel tempo ... e saranno apprezzate da vedenti e non vedenti.

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    1. Infatti! E' un prodigio che ti lascia davvero senza parole! Grazie del tuo contributo che mi ha dato modo di colmare una lacuna del mio post, spiegando le motivazioni artistiche per le quali lo scultore vorrebbe incontrare personalità così importanti. Con l’occasione, ho integrato il testo di un’altra suggestiva sua opera, il Cristo bendato.

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  2. La nuova opera inserita nel testo, il Cristo con gli Occhi Bendati, ha, più delle altre opere, qualcosa di drammatico che l'Artista ha espresso con la "scarnificazione" del volto in forma di due triangoli rovesciati, collocati proprio sotto gli occhi bendati del Cristo. Se ci si sofferma su questo particolare, inusuale davvero in una figura umana, ma evidentemente voluto dall'Autore, si viene assaliti da un moto di sorpresa e di smarrimento insieme. Possiamo avvicinare l'espediente ad una realizzazione surreale, forse; è comunque un effetto insolito, pervasivo ed interpretativo di uno stato. I due triangoli "scarnificati” sembrano due are, due altari, eretti per glorificare i preziosi organi della vista del Cristo. Come a suggerire l'idea che il Cristo, pur bendato, vede. E, non sia una bestemmia, quel Cristo raffigurato non è altro che l'Artista, Lui "bendato" dal destino crudele, eppure capace come il Cristo di "vedere”.

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  3. Avevo visto il documentario in televisione, e mi aveva molto impressionato per la naturalezza con cui l’artista parlava della sua esperienza.Il tuo commento ,con le foto delle opere in evidenza ,rende ancora più incredibile l’abilità di questo maestro non solo nella scultura.Mi fa pensare a quanto siamo ciechi, noi che abbiamo gli occhi per vedere .Veramente potente la scultura del Cristo con gli occhi bendati.

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