Indimenticabile
Sono già passati tre anni da quando una notizia dolorosa ci ha colto tutti di sorpresa, lasciandoci increduli e sgomenti: la morte di Ezio Bosso. Le complicanze della sua malattia neurodegenerativa lo hanno tradito e quella volta non ce l'ha fatta. Era il 14 maggio del 2020 , l’anno del lockdown, in piena emergenza Covid. I quotidiani ne hanno diffuso la notizia usando parole non banali, che leggono dentro la sua anima : “ È morto il pianista che sapeva commuovere ” (il Corriere), “È morto il maestro che non ha mai smesso di sorridere ” (la Repubblica), “ Addio a Ezio Bosso, il musicista che ha toccato il cuore della gente ” (Targatocn.it), “È morto il pianista che ha commosso l’Italia ” (AGI), “È morto il pianista che sapeva volare ” (la Stampa), “Addio al musicista coraggioso ” (il Messaggero), “È morto il pianista che ci ha fatto scoprire che la musica ci salva la vita ” (Vanity fair), “È morto il musicista che sapeva emozionare ” (Donna moderna). Ho fatto appena in tempo