Il valore più grande



Mi hanno insegnato che la vita è il valore più grande che esista, il diritto più universale e indispensabile da rivendicare e da difendere, il bene più essenziale che va necessariamente garantito a ogni essere umano e che va messo sempre al primo posto, costi quel che costi. 


L’ho letto sui libri su cui ho studiato per decenni, l’ho ritrovato sulle carte costituzionali nazionali e internazionali frutto del progresso culturale di molti popoli e Stati, l’ho sentito enunciare a organismi politici mondiali come principio inviolabile, indiscutibile e non negoziabile.


“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della sua persona”, ONU, Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 3


L’ho insegnato ai miei studenti come una verità assoluta e intoccabile, suscitando tra di loro accesi e appassionati dibattiti…


Eppure i fatti ci dimostrano ogni giorno il contrario, riducendo questo grandioso enunciato in un bel proclama teorico e astratto e in un’enorme e colossale bugia.


Tanto, non costa niente sottoscrivere e divulgare dichiarazioni e documenti scritti che, si sa, hanno alla fine solo il valore di carta straccia.


Perché in realtà della vita delle persone non interessa proprio niente a nessuno.



Da anni ormai assistiamo impotenti e increduli a guerre sanguinose e brutali che si combattono anche a un passo da casa nostra, e che, senza alcuna pietà, riducono a brandelli civili inermi di ogni età e condizione sociale.


Città sventrate, devastate come solo un terremoto potrebbe fare, ci offrono ogni giorno immagini spettrali e angoscianti.


E mentre i governanti della terra fingono di desiderare e preparare la pace, in realtà concepiscono nel loro cuore altri scenari raccapriccianti di guerra ancor più pericolosi e devastanti, che generano sempre nuovi vergognosi disastri umanitari che non conoscono limiti e confini.



Quante bugie, quanta insensatezza, quanta insensibilità e depravazione!


A noi purtroppo non è dato il potere di cambiare il corso di questi orribili eventi e siamo destinati a subirne tutte le più tragiche conseguenze.


Quello che invece potrebbe essere consentito a ogni essere umano è garantire una pacifica convivenza tra le persone, nel piccolo mondo in cui si svolge la loro esistenza.


E invece le cose non vanno affatto così. Perché la “guerra” cova dentro l’animo di ogni uomo, insieme alla sete di potere, di prevaricazione, di predominio, di supremazia sui propri simili.


Honoré Daumier (1808-1879), Sguardo torvo


E al posto del dialogo, del rispetto, della tutela della vita umana, si afferma spesso l’imposizione del proprio volere sull’altro con l’arroganza e la violenza, fino alla soppressione della vita, come se questa non avesse nessun valore e potesse essere recisa in un attimo, senza alcuna esitazione e senza alcun ripensamento. 


Aumentano infatti ogni giorno le violenze nel nostro piccolo mondo, in ogni ambito: tra le coppie, nelle famiglie, nei quartieri, nelle scuole, negli ospedali, nei parcheggi, nel vicinato… 


Basta un nonnulla per uscire il coltello, per impugnare una pistola, per massacrare a pugni e calci, per appiccare un fuoco omicida.



Non c’è più rispetto per nessuno, che sia medico o insegnante, anziano o giovane, uomo o donna, bambino o malato, figlio o coniuge, genitore o vicino di casa, conoscente o passante.


Uccidere è un attimo, un gesto ormai comune, ordinario, compiuto anche per futili motivi, per un parcheggio o per un eccessivo rumore in condominio; ma anche a causa di pulsioni oscure che si coltivano nel proprio intimo, per rabbia o per gelosia, per egoismo o finto amore, per dominio sull’altro o per avidità.


Può essere causato da un istinto di pura follia, ma può anche essere premeditato a lungo per giorni, per mesi, e studiato in ogni minimo dettaglio.


Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio

dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin


La cronaca è costellata di notizie di efferata e crudele violenza che si accanisce spesso su vittime fragili e indifese, opera di comuni cittadini attanagliati da sentimenti di odio, di vendetta e di sopraffazione, episodi che ci lasciano attoniti e increduli e che non riusciamo a dimenticare neppure dopo decenni.


Molti casi vengono risolti e la giustizia riesce a fare il suo corso attribuendo pene anche severe a chi si è macchiato di tali delitti.


L’accertamento di altri casi invece è difficile, presenta zone d’ombra che non si riesce a diradare per mancanza di prove, o per errori di indagine o per incapacità degli inquirenti, e lascia insoddisfatte le famiglie che aspettano giustizia e verità per anni.


Il verdetto emanato rimane molte volte sospeso tra un groviglio di interrogativi irrisolti, di dubbi e di incertezze.


Alcuni processi inoltre si prolungano per decenni senza giungere mai all’accertamento della verità. Altri si riaprono dopo numerosi anni facendo leva su nuovi metodi investigativi o su nuovi sospetti e indizi.


Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007.
Il caso è stato recentemente riaperto dopo 18 anni

Insomma, la giustizia rimane spesso una verità aleatoria e irraggiungibile.


Un pensiero accompagna da tempo queste mie considerazioni. Mi chiedo come possa l’autore di un omicidio fingere e mentire quando viene ripetutamente interpellato, tra le mura di un posto di polizia o davanti alle telecamere dei giornalisti; come possa continuare a vivere tranquillamente per anni, formarsi una famiglia, avere dei figli, andare ogni giorno a lavoro, festeggiare eventi e ricorrenze, divertirsi con gli amici, come se nulla fosse, specie quando una persona innocente sta scontando in carcere, a causa del suo silenzio, una pena ingiusta per un reato non commesso.


Si può mettere a tacere la propria coscienza fino al punto di cancellarla e ucciderla?


I grandi capi di Stato e gli esecutori dei loro ordini che si sono macchiati e che continuano a macchiarsi di indicibili crimini lo fanno tranquillamente, come se fossero protetti da una perenne immunità e da una assoluzione preventiva, tanto che raramente essi vengono condotti davanti a un tribunale per rendere conto dei loro abusi di potere e per pagarne il prezzo.



I comuni mortali, d’altra parte, costruendo nella propria coscienza alibi e giustificazioni fantasiose impeccabili, deformano ai loro stessi occhi la realtà e la verità dei fatti, fino al punto forse  da rimuovere dalla loro stessa memoria anche il ricordo delle loro azioni.


A volte, dispiaciuta nel profondo per queste tristi constatazioni, mi ritrovo a fantasticare e a pensare: come sarebbe tutto più facile se ogni persona avesse una coscienza formata ed educata, capace di riconoscere il bene e il male e di assumersi pienamente le responsabilità delle sue scelte e delle sue decisioni!


Come sarebbe certa la giustizia e come sarebbero veloci i processi se ciascuno fosse capace  di confessare i propri errori e di pagare per i delitti commessi, o se si potesse semplicemente leggere sul volto di ciascuno la verità, come su di un libro aperto, al di là di ogni finzione e menzogna, squarciando i veli delle apparenze e i muri delle false testimonianze!


René Magritte, Il Terapeuta, 1962. L’opera esprime l’identità della persona inafferrabile e sfuggente


Se fosse così, però, la vita sarebbe davvero una favola. E invece i nostri piedi sono piantati per terra, dentro la cruda realtà con tutte le sue brutture e con tutte le sue contraddizioni, mentre il mondo continua ad andare inesorabilmente verso una direzione suicida che uccide persino la speranza.


Ogni omicida e autore di crimini, infatti, alla fine annienta e uccide anche se stesso, privandosi della possibilità di redimersi e di risarcire la società di quanto le ha insensatamente sottratto.



Commenti

  1. Grazie Aurora, come sempre condivido e, in questo caso, soffro con te.
    Conoscendo l’immensa importanza che una buona scuola ha nell’ educare e nel fondare una società attenta ai diritti di tutti, vorrei urlare a squarciagola al parlamento, al governo FATE CRESCERE LA NOSTRA SCUOLA CHE SEMBRA AVER PERSO LA BUSSOLA, FORMATE BRAVI INSEGNANTI, SPREMETELI COME LIMONI, AGGIORNATELI CONTINUAMENTE, MONITORATE SERIAMENTE IL LORO OPERATO, GRATIFICATELI CON STIPENDI ADEGUATI, RESTITUITE LORO LA NECESSARIA AUTOREVOLEZZA‼️
    La scuola è la più importante agenzia educativa di massa, la famiglia ha certamente il suo valore imprescindibile, ma purtroppo spesso è assente, impreparata, inadeguata, insufficiente, talvolta bisognosa di educazione essa stessa.

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  2. Da Salvo Patane '
    L'utopia del profeta Isaia : un mondo senza più armi ma con aratri e trattori per lavorare i campi
    è sempre più un'utopia.
    Il progresso tecnico scientifico dell'umanità ha come contro altare un decadimento della " ragione ", dei " buoni sentimenti " , dell'impegno socio-politico , del " buon samaritano ".
    Si assiste ad un " imbarbarimento " , ad una involuzione della " civiltà dell' amore, tanto sognata ed auspicata da decenni.
    Nonostante tutti gli appelli alla Pace dei Papi, dei leadership religiosi, di buona parte della società civile, la logica della guerra, della forza prevaricatrice sembrano aver preso il sopravvento e avere permeato di pessimismo la nostra vita di ogni giorno.
    Sembra di lottare contro i mulini a vento di donchisciottiana memoria. Di combattere una lotta persa in partenza, già decisa altrove.
    E se non buttiamo la spugna è perché abbiamo una fiammella accesa che ci sostiene, quella della Fede e della Speranza cristiana.
    Forse ci sarà un nuovo inizio, il ritorno all ' uomo delle caverne!
    Salvo Patane '

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  3. Sempre Grazie, carissima Aurora.
    Purtroppo la realtà del nostro tempo,ci ha fatto smarrire il senso dell' Amore e Rispetto verso l' altro.con conseguenze drammatiche e disastrose.
    Grazie ancora per la tua oculatezza e perfetta descrizione degli avvenimenti che stanno devastando il mondo. Filippo Grillo

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  4. Aurora grazie per il tuo commento descrive perfettamente la realtà di questo momento. È interessante leggere come esprimi bene il tuo pensiero che corrisponde molto a quello di ognuno di noi che ti segue. Con affetto Maria

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  5. Carissima Aurora, è sempre con grande interesse e piacere che leggo le tue analisi sulla complessa situazione internazionale. In questo post la tua riflessione ha come filo rosso il valore della vita! È fondamentale , in questi tempi oscuri, considerare la vita un valore grande! Grazie! Un abbraccio. Maria Cristina Scorrano

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  6. Che bell'articolo, come anche gli altri. Grazie. Al

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