Bravi, giovani alfieri!

A volte capita che i ruoli che si ricoprono nella società in rapporto ai nostri simili possano inaspettatamente invertirsi e può accadere che un bambino, un adolescente, un giovane possa diventare paradossalmente “maestro” di un adulto e modello di vita.

Fenomeni del genere si verificano spesso anche all’interno di un nucleo familiare, dove certi figli, più maturi dei genitori, si ritrovano a “educare” e sostenere il cammino di chi li ha concepiti.

Gli esempi potrebbero essere tanti, da quelli più comuni a quelli rari e addirittura inverosimili.

Non posso dimenticare in proposito la storia autobiografica di Liz Murray, ambientata nel Bronx di New York e raccontata nel toccante film di Peter Levin del 2003 dal titolo emblematico “Abbandonata dal destino”, dove una giovanissima ragazza, ignorata dal padre affetto da AIDS, si prende cura della madre alcolista, schizofrenica e tossicodipendente, e riesce contemporaneamente a studiare, pur conducendo la sua vita per strada come una barbona, e addirittura a vincere una borsa di studio e a laurearsi all’Università di Harvard.

Liz Murray, oggi speaker motivazionale

Storie di vita estreme, straordinarie, incredibili!

Giovani come lei sono di esempio anche a tanti loro stessi coetanei che sono in continua disperata e narcisistica adorazione di se stessi, e abitati dal costante inascoltato bisogno di attirare l’attenzione degli altri; ragazzi che spesso ricoprono il proprio corpo in tutta la sua estensione di tatuaggi di ogni forma e colore, e che feriscono la loro carne con ogni tipo di piercing, appendici metalliche invasive e antiestetiche: indice probabilmente di un vuoto interiore che niente e nessuno ha saputo colmare e che si portano dentro con disagio e rabbia crescente.

I loro coetanei, che invece riescono ad appassionarsi a esperienze che danno un senso e una profondità alla loro esistenza, sono delle luci lungo un sentiero spesso amorfo e incolore, seminato di apatia e indifferenza, a volte anche abitato da violenza e tanta solitudine.

Ebbene, ogni anno ormai dal 2010 in tale contesto si verifica nella storia del nostro Paese un evento significativo che desta grande stupore e ammirazione: l’assegnazione del titolo di “alfiere della repubblica” a ragazzi giovanissimi che si sono distinti per le loro esemplari scelte di vita e per i loro meriti.

Tra essi anche bambini di appena 10 anni che hanno preso sul serio la vita e che hanno saputo dedicare agli altri parte del loro tempo libero che avrebbero potuto destinare al gioco o al riposo.

Alexander Bani, 10 anni, di origini russe, che ha aiutato un bambino ucraino fuggito dalla sua terra

Non sono eroi o extraterrestri. Sono ragazzi comuni che hanno avuto però la fortuna di essere cresciuti in una buona famiglia che si è presa cura di loro e che li ha saputi educare; sono ragazzi che hanno incontrato anche dei bravi insegnanti che sono riusciti ad accendere in loro l’interesse per i valori che contano, che trasmettono gioia, e su cui può essere costruita una società migliore.

Sono ragazzi, quindi, che fanno ben sperare, perché testimoniano il bello che c’è tra i giovani, i loro ideali costruttivi, la loro sensibilità, il loro altruismo, la loro solidarietà. E il loro comportamento può essere di esempio ad altri, anche non più giovani, e sicuramente contagioso di buone pratiche e di alti valori civici.

I più giovani, infatti, sono spesso le persone più sensibili e più disposte ad aprire il loro cuore e a donare il loro tempo agli altri. Purché trovino lungo la loro strada gli adulti giusti, in grado di non manipolarli e di non “sfruttare” le loro doti e le loro persone, ma capaci di indicare loro dei valori alti, non con le parole ma con la loro testimonianza di vita, insegnando loro a spiccare il volo.

Ogni annuale premiazione è sempre associata a un tema che esprime sinteticamente la motivazione che ha contraddistinto l’operato dei ragazzi segnalati. Il tema dell’anno 2022 è stato: “Solidarietà per la pace”.


Solidarietà e pace sono tra i valori più sacrificati nella storia di tutti i tempi, e che si coniugano con una molteplicità di situazioni quotidiane, in alcuni casi emergenziali, in altri casi ordinarie.

Spesso ad accogliere e a prendere sul serio questi valori è proprio la sensibilità di alcuni cuori giovani, non distratti, non superficiali, non ripiegati su se stessi, ma disposti a condividere con chi è più svantaggiato tempo, energie e doti umane.

Giulia, Andrea, Beatrice, Simone, Chiara, Luigi, Zaccaria, Alexander, Sokona, sono i nomi di solo alcuni dei 30 ragazzi premiati quest’anno, nel corso della cerimonia che si è svolta al Quirinale sabato 4 febbraio.

Le candidature degli “Alfieri della Repubblica” vengono inviate ogni anno alla Presidenza della Repubblica da cittadini, associazioni, enti e Istituzioni, che sono stati testimoni di comportamenti di altruismo e di alto senso civico.

Così qualcuno è stato segnalato per il volontariato svolto durante la pandemia in favore di persone anziane, o di compagni di scuola contagiati; qualcun altro perché a scuola si è impegnato nel contrastare il bullismo, o perché ha favorito un percorso di inclusione di compagni svantaggiati, o con disabilità, o provenienti da altri paesi e culture; o perché ha aiutato nello studio bambini e coetanei in difficoltà.

C’è anche chi ha accolto con la sua famiglia bambini fuggiti dall’Ucraina in guerra, mettendoli a proprio agio e costruendo con loro bei rapporti di amicizia; chi addirittura, colpito da una grave patologia, si impegna nel sostegno della ricerca scientifica e nella diffusione di informazioni sulla sua malattia, anche grazie all’uso del web; chi, sebbene affetto da autismo, usa le sue abilità informatiche a servizio degli altri.

Aniello Capuano, della provincia di Salerno, affetto da distrofia faccio-scapolo-omerale, sostiene la ricerca scientifica e ha creato un canale YouTube per divulgare le conoscenze sulla malattia

Un giovane diciottenne romano è stato segnalato per un’azione di straordinario coraggio e senso civico: avere difeso una donna vittima di uno scippo e avere consentito, con il suo immediato intervento, l’arresto dei due ladri e il recupero della refurtiva. E un giovanissimo pastore sardo è stato premiato per il coraggio con cui ha reagito alla perdita di parte del suo gregge a causa di una devastante alluvione.

C’è poi chi ogni giorno si prende cura della mamma malata a cui ha salvato la vita chiamando tempestivamente i soccorsi; chi coltiva l’interesse per tematiche di alto valore etico e sociale, come la questione ambientale, la salvaguardia del territorio, il cambiamento climatico, il valore del cibo e la funzione del Banco alimentare, i diritti delle donne, l’antisemitismo e la shoah, la guerra in Ucraina, approntando strumenti di divulgazione creativi per i propri coetanei o prestando la propria azione di volontariato presso associazioni ed Enti no profit.

C’è tra essi anche un giovane sportivo che non ha barattato la solidarietà col successo e non ha esitato a soccorrere un ragazzo caduto in pista durante una competizione ciclistica; e un altro che, con un suo immediato e deciso intervento, ha rianimato una persona in arresto cardiaco consentendole di riprendere in mano la sua vita; e un altro che ha avuto la prontezza di prendere il posto dell’autista di uno scuolabus, colpito da un malore improvviso, scongiurando una disgrazia.

Ettore Pra, il diciassettenne ciclista veronese che ha soccorso un suo "rivale", 
e che ha vinto comunque la gara

Tutti comportamenti che forse potremmo definire “ovvi”, pur rivestendo un valore ben superiore e a volte straordinario, messi in atto da ragazzi normali, che hanno vissuto con spontaneità e naturalezza queste esperienze di attenzione agli altri, di solidarietà, di coraggio.

E qui sta forse la straordinarietà delle loro persone e dei loro gesti: la loro vita non è ripiegata su se stessi ma aperta agli altri e sensibile alle loro necessità.

In una società in cui cresce ogni giorno a dismisura l’egocentrismo, l’indifferenza, la solitudine, l’intolleranza, in un mondo che spesso non ci soddisfa neanche un po’, ma per il quale sono davvero rare le persone disposte a mettersi personalmente in gioco per cambiarlo, si rimane molto stupiti quando ci si imbatte in testimonianze di vita “normali” che manifestano sensibilità per gli altri, fino al punto di mettere se stessi in secondo piano e a rischio i propri personali obiettivi e ambizioni, per il bene dell’altro.

Bisognerebbe dare molta più visibilità e risonanza a queste testimonianze perché siano emulate da tutti, a partire dai coetanei in formazione e alla ricerca di modelli di vita, che spesso invece imparano ad assumere solo comportamenti violenti e arroganti.

Ci auguriamo che siano di sprone a tutti, questi giovanissimi alfieri! Perché la loro “bandiera” umana e solidale faccia luce nelle nostre città e indichi a tutti strade nuove da tracciare e seguire.

Commenti

  1. Che bello questo post Aurora! Riempie il cuore di speranza. Grazia Le Mura

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  2. Si conoscevo questa iniziativa dell'Alfiere della Repubblica ed è bello dare voce a giovani e ragazzi comuni ed ordinari che rendono straordinaria la vita. Giuseppe Raciti

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  3. Grazie Aurora, per questa rassegna di bellisimi casi esemplari.
    E grazie anche all'iniziativa del nostro Presidente che ci permette di venirne a conoscenza.
    Il tuo post mi ha fatto pensare che probabilmente nei cromosomi del genere umano ci siano frammenti deputati alla bontà come pure altri portatori di note negative. La loro attivazione dipende dai segnali che ci arrivano dall'ambiente, soprattutto nei primi anni di vita e della giovinezza, gli anni degli "imprinting", quelli che formano il carattere.
    Poi nel tempo la sensibilità di questi frammenti di DNA si spegne e rimane espresso quello più stimolato...
    Ci sono segnali positivi che attivano i geni del bene e quelli negativi che attivano gli altri.
    Allora nasce la domanda...:
    Siamo il prodotto degli stimoli ricevuti in famiglia, nella scuola e più in generale nella società o, a prescindere da quelli, possiamo comunque scegliere deliberatamente quale dei due sentieri percorrere? Carlo Croce

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  4. Il penultimo periodo che hai scritto è quello che tutti noi condividiamo e di cui lamentiamo la scarsa risonanza. Questa nostra società dà poco valore a quanto bene viene donato, perché la violenza, lo scandalo, è più d'effetto, fa più presa, e produce l' mpulso ad allontanarsi e dirsi " Io sono altro, meglio stare soli, non fidarsi di nessuno, non rischiare, incute paura e promuove il potere: si lascia mano libera a chi vuole indirizzare decisioni ( e risorse). Fare il bene invece è inclusivo , attende collaborazione e dono di sè, sacrificio e rinuncia , docilità e mitezza che producono la libertà dell'anima e , magari!, risveglio delle coscienze .Letizia

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  5. È di grande conforto sapere che esistono giovani/ ragazzi/bambini, così ricchi di coraggio e sensibilità. Spesso la cronaca mette in risalto atteggiamenti opposti a quanto tu hai descritto nell'articolo. E l'amarezza prende il sopravvento sulla speranza!
    Grazie Aurora, informazioni simili
    ri-mettono in sesto e
    ri-danno vigore al desiderio profondo di veder crescere fiducia e bene anche laddove sembra siano valori in via d'estinzione.

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  6. Fortunatamente ci sono giovani vite con valori e sentimenti. Questo tuo post fa riflettere. Ci sono sempre state persone che si sbracciano per gli altri, e questi sono germogli di speranza, che, qualunque cosa accada, non deve mai mancare. Mia madre durante la guerra è scappata al nord attraversando lo stretto con una zattera. Dopo aver camminato per chilometri, non è più riuscita ad andare avanti a causa di una flebite che le ha gonfiato le gambe. Ha chiesto a mio padre di abbandonarla e di mettersi in salvo. Proprio in quel momento si sono trovati davanti ad un cancello. Mio padre ha bussato.Hanno aperto, e le persone di quella casa li hanno accolti. Mia madre è stata curata; rifocillati sono ripartiti per il loro destino. Storia vera che fa sperare. Anche in momenti tragici non bisogna mai disperare. Francesca Morgia

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  7. Salvo Patane '
    Milioni di pianticelle( che diventeranno alberi)crescono silenziosamente, non fanno rumore.
    Fanno invece un enorme rumore le piante che contemporaneamente cadono, vengono tagliate.
    Siamo assediati da brutte notizie provenienti dai mezzi di comunicazione in ogni ora della giornata.
    Sono rare le buone notizie che ci sollevano alla speranza.
    Come queste che ci ha proposto Aurora sui tanti eroi silenziosi del nostro tempo.
    Sono una iniezione di fiducia , ci provocano un sorriso e ci ricordano che il bene vince sempre sul male, la vita vince sempre sulla morte.
    Anche quando tutto sembra dire il contrario, quando siamo tentati di arrenderci alle contrarietà e alle difficoltà del nostro vivere quotidiano.
    Non siamo soli, il Signore guida sempre i nostri passi ed e' capace di scrivere dritto sulle nostre righe storte.
    Contribuiamo a diffondere buone notizie, a fare il " bene" !
    Salvo Patane '

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  8. Cara Aurora,
    sai che non la sapevo questa cosa?...
    I quotidiani e le TV hanno altro da pubblicare...
    Brava... hai fatto bene a diffondere questa notizia... Abbiamo tutti bisogno di buone notizie... La vita ci indurisce ogni giorno di più. Sursum corda.
    Tuo fratello maggiore.
    Maria del Carmelo.

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  9. Che bel post hai pubblicato questa settimana, anche se bisogna dire che tutto ciò che Tu scrivi fa presa su chi legge i Tuoi articoli.
    È vero, tantissime persone, bambini, giovani e adulti si spendono per dare un po' di bene all'umanità bisognosa o sofferente senza fare rumore.
    Casi che fanno riflettere e fare un esame di coscienza.
    Grazie assai.Aurora.
    Filippo Grillo

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  10. Grazie Aurora per aver parlato degli "Alfieri della Repubblica ". Questo "Attestato d'onore" concesso ai ragazzi, fino a 18 anni, che si distinguono ,in vari campi, per atti di altruismo, donazione, di impegno per il bene comune. I ragazzi sanno essere generosi, sanno compiere atti eroici, nel quotidiano, gratuitamente. È importante che questi vissuti vengano conosciuti, che abbiano un riconoscimento per essere di esempio ai coetanei e a noi adulti. Grazie ancora Aurora per questo post che scalda il cuore. Maria Cristina Scorrano

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  11. Segnalo a riguardo il programma "i nuovi eroi" di solito trasmesso su Rai 3 alle 20:15 ma disponibile anche su RaiPlay in Internet. Questo programma parla delle storie delle persone insignite di un riconoscimento al merito da parte del Presidente della Repubblica, ogni puntata dura circa mezz'ora e tutti i casi sono fonte di ispirazione e stimolo a vedere i casi in cui persone comuni e a volte in condizioni di difficoltà riescono a trovare risorse e soluzioni per superare le proprie problematiche e rendere un po' migliore il mondo che li circonda. Penso anche alle ragazze e ai ragazzi dei gruppi scout che adottano come principio proprio l'idea di non danneggiare il posto dove ci si trova e se possibile fare qualcosa per migliorarlo. Grazie della condivisione! Emanuele

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  12. Grazie, un post pieno di speranza!
    Speriamo che dopo l’entusiasmo iniziale - e giusto - che coinvolge tutti noi lettori, poi si passi all’anzione. “Pronti sempre a testimoniare la Speranza che è in voi” era il monito che a noi “giovani” rivolgeva Giovanni Paolo II e questo monito risuona ancora oggi. Carmela

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