Prima i minori

 

“Bambini, imparate a fare cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi”.

Queste impegnative parole di Gianni Rodari aprono il sito della Cooperativa Prospettiva (http://www.prospettiva.org), sintetizzando con grande efficacia la mission di questa realtà: 

educare i  minori a vivere in pienezza la loro vita, a non sciupare i loro talenti, a cercare la felicità nel donarsi agli altri.

Anche questa è una storia interessante che merita di essere raccontata, e che pochi probabilmente conoscono.

Prospettiva nasce a Catania nel 1981, con lo scopo di sostenere chi vive situazioni di disagio, e dal 1987 si dedica esclusivamente ai minori in difficoltà, una delle povertà territoriali tra le più trascurate dalla politica e dalla società. A loro vengono offerti dalla Cooperativa specifici servizi e apposite iniziative socioculturali.

La sua sede è a Catania, in Via San Luca Evangelista 6, zona San Giovanni Galermo, in quel profondo Sud di cui si raccontano e si conoscono solo storie di mafia e di corruzione.


La Sede della Cooperativa


Ma quella che ho appena iniziato a raccontare è tutta un’altra storia, intessuta di solidarietà e di collaborazione, in una sinergia di relazioni educative e lavorative edificanti.

Prospettiva è istituita giuridicamente come Associazione e fa parte del Coordinamento Nazionale delle comunità di accoglienza.

È costituita da 64 membri con diritto di voto, con i quali collaborano volontari del Servizio civile, tirocinanti e volontari puri.

Una fitta rete di relazioni con vari soggetti esterni, anche istituzionali, interagisce con l’attività della Cooperativa che spazia in molti settori. Tra essi: Unicef, Mani Tese, Save the Children, Fondazione per il Sud, UNHCR, OXFAM, Banca Etica, Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Interno, Ministero di Grazia e Giustizia...

Ministero di Grazia e Giustizia

In una società in cui predomina l’egocentrismo, l’individualismo, la concorrenza, l’arrivismo, Prospettiva va contro corrente, adottando una metodologia di lavoro fondata sulla costituzione di équipes, nelle quali soggetti del pubblico e del privato si integrano insieme, offrendo al minore un servizio più adeguato ed efficace.

L'accoglienza dei minori viene realizzata attraverso tre comunità alloggio, che ospitano soggetti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile, una delle quali per minori di sesso femminile.


A esse si aggiungono un centro di primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati appena sbarcati, un centro di pronta accoglienza per un’ospitalità immediata e temporanea, e un appartamento per giovani tra i 18 e i 21 anni, per consentire un percorso di autonomia, ai minori seguiti nelle comunità alloggio.

Non a caso il logo della Cooperativa è una casa che sorride, “a simboleggiare - come spiega il suo Presidente - i valori dell’accoglienza e dell’integrazione che stanno alla base di ogni nostra decisione quotidiana”.


Il 20 maggio sono stati commemorati i 40 anni di servizio nel sociale della Cooperativa, con la pubblicazione di un volume che è la riproduzione litografica della rivista Prospettiva, curata dal 1980 al 1984 da un gruppo di intellettuali, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, sociologi, filosofi, che concepiscono così le idee fondative di questa organizzazione no-profit.

Il suo cammino ha origine dalla riflessione sulla legge Basaglia (1978) che dà il via alla chiusura dei manicomi.

La prima intuizione che viene concepita all’interno del gruppo è la convinzione che la soluzione al problema dei pazienti psichiatrici non sia tanto l’alternativa tra grandi e piccoli manicomi, come qualcuno tendeva all’epoca a sostenere, quanto piuttosto la scoperta del valore della pedagogia delle relazioni, da cui far scaturire un approccio totalmente nuovo nel trattamento delle malattie mentali.

Il desiderio di passare dalla teoria alla pratica spinge il gruppo a dare vita alla Cooperativa Prospettiva, attraverso la quale poter sperimentare possibili risposte concrete da dare ai problemi del territorio.

Primo tra questi l’accoglienza dei tossicodipendenti, in un momento in cui a Catania circolava molta eroina, per passare poi alla scelta esclusiva dei minori con problemi di devianza e disturbi della condotta.


Obiettivo principale della Cooperativa è quello di sperimentare servizi innovativi, innanzitutto nell’ambito lavorativo, dando stabilità ai lavoratori, che nelle altre cooperative generalmente sono precari o a progetto. 

Qui invece i lavoratori, che non sono considerati “dipendenti”, e che diventano progressivamente tutti soci, sono 100, per 600 assistiti, e quasi tutti con contratto a tempo indeterminato, a vantaggio di una professionalità più solida e di una continuità di rapporti e di confronto con i servizi pubblici e con le istituzioni.

Gli auguri della Cooperativa Prospettiva ai lavoratori il primo maggio

Chi lavora all’interno della Cooperativa non lo fa per mestiere ma per “vocazione”, in quanto è la propensione e la sensibilità verso le persone in difficoltà a motivare la sua scelta.

Tra le professioni e le mansioni svolte, quella di educatore, docente, progettista, assistente, responsabile di settore, coordinatore di comunità alloggio e di attività, addetto alle pulizie o all’infanzia, impiegati di concetto...

Altra importante innovazione è la relazione educativa territoriale, attivata su suggerimento del presidente del tribunale dei minori Giambattista Scidà (1930-2011), una delle figure più rappresentative dell'antimafia catanese, considerato il “padre morale” della Cooperativa. 

Giambattista Scidà

Gli operatori di Prospettiva vanno per strada alla ricerca dei minori a rischio, per spiegare loro i meccanismi della giustizia minorile e le alternative alla detenzione, allo scopo di  prevenire ed evitare i reati.

Un’altra iniziativa all’avanguardia, momentaneamente sospesa, è rivolta a ragazzi e ragazze in transizione di genere per sostenere il loro percorso all’interno di un’apposita comunità di accoglienza.

Un risultato importante è stato raggiunto, inoltre, con l’esperienza di comunità alloggio aperte, che hanno accolto il 20% di minori con problemi psichici, scongiurando il rischio di una loro ghettizzazione: una convivenza che si è rivelata positiva anche per i ragazzi con problemi sociali e penali, che dall’esperienza hanno tratto grande giovamento. 


Nel 2000 nasce la Cooperativa Prospettiva Futuro per costruire percorsi di inserimento nel mondo del lavoro, riservati a ragazzi svantaggiati. Ogni anno sono 300 i ragazzi coinvolti in tirocini lavorativi.

Particolare valore viene riconosciuto alla collaborazione promossa tra Prospettiva e l’Università di Catania, sia in uscita che in entrata. 

Una convenzione con l’Università di psicologia consente alla Cooperativa di accogliere studenti tirocinanti a cui offre la possibilità di una preziosa esperienza sul campo, che consolida la loro formazione e li forgia in vista della loro futura vita professionale.


Spettacolo teatrale "Dalla parte giusta" (luglio 2019)
dedicato all'infanzia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino



Progetto "Care Leavers Network" in Sicilia (giugno 2019)

Su un altro versante, si portano avanti, nell’ambito dell’Università, esperienze lavorative per ragazzi svantaggiati, che si rivelano molto promettenti, come quella riportata pochi giorni fa sul Corriere della Sera. 

Un ragazzo e una ragazza di 21 anni, entrati precocemente nel circuito penale, sono stati coinvolti in un progetto di inclusione sociale all’interno dell’Orto botanico ottocentesco del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università, una delle aree verdi più belle del Sud Italia.




La ragazza lavora presso la biblioteca dove svolge un lavoro di informatica; il ragazzo è addetto alla manutenzione del verde.

Il Presidente della Cooperativa la definisce “una grande innovazione” sottolineando, compiaciuto, che in questa esperienza “la struttura culturalmente più avanzata è a disposizione della parte più trascurata della città” (Ornella Sgroi, Minori a rischio, il lavoro e la pace in un giardino, inserto “Buone notizie” del Corriere della sera, 24/05/22).

Molte altre sono le iniziative avviate, tra cui l'accoglienza di minori provenienti dall'Ucraina. Numerose anche le idee che bollono in pentola in questa realtà che fa dell’innovazione la sua principale scelta operativa. Tra esse quella di trovare una soluzione al problema della casa, vissuto da molte famiglie, seguite da Prospettiva.

Ma quello che vi sorprenderà di più, a conclusione di questa narrazione, è sapere che il Presidente della Cooperativa, che sta ricoprendo per l’ottava volta questo mandato, è Glauco Lamartina, guarda caso uno dei fratelli di Paola, a cui ho dedicato il precedente post.

Il Presidente Glauco Lamartina (il primo a sinistra) durante l'incontro conclusivo 
del progetto HoSpes (26/03/2019) per minori stranieri non accompagnati

È proprio vero, come scrivevo la scorsa settimana, che l’amore per i poveri e gli ultimi è iscritto nel DNA delle persone e cresce prorompente insieme ad esse, producendo frutti abbondanti che rendono bello e accogliente il mondo, nonostante sembri spesso che sia il male a prevalere.

Dovremmo fare nostre le parole di Martin Luter King, reperite anche queste nella Homepage del sito di Prospettiva, per dare una nuova virata al corso della nostra storia, troppe volte chiusa negli angusti orizzonti dei nostri meschini e sterili egoismi:

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”.



Commenti

  1. Quante belle realtà ci sono.Grazie per questa testimonianza, in un mondo dove si sente parlare solo di guerra e di fatti tragici, il tuo racconto allarga il cuore

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  2. Una realtà veramente interessante e soprattutto molto utile, bellissimo il tuo racconto di questa realtà! Lina Taddei

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  3. Nonostante abiti a Catania e vi ho lavorato per più di 40 anni oltre ad essere impegnato in parrocchia e nel volontariato sapevo ben poco di Prospettive. Conoscevo dai giornali il presidente Scida' e il suo amore per i piu' svantaggiati della nostra società. Non sapevo che il presidente fosse fratello della nostra Paola Lamartina.
    Mi riprometto di documentarmi di più su questa bella realtà della nostra città e diffonderne le caratteristiche e le attività.
    Grazie sempre per allargare il mio orizzonte.

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  4. Sono Carmelo Sarcià,
    Fratello di Aurora.
    Vorrei scrivere più approfonditamente... ma credo siano sufficienti i pensieri che seguono. Sono stato quasi sopraffatto da una carrellata di fatti, di figure, di iniziative...
    Passare da un vivere quotidiano liquido, senza più le energie dell'età ruggente, dopo aver profuso forze, ingegno, sudore, tempo, in un'attività di lavoro non usuale di dirigente... e nel contempo avere impiegato del tempo libero per aiutare persone emarginate, diseredate, afflitte da handicap... passare dicevo... a conoscere un mondo che non si sospettava esistesse o che potesse esistere proprio là dov'è nato... dà la sensazione di un colpo allo stomaco .... Si viene assaliti da nostalgia... da un desiderio di partecipare e dalla tristezza di non avere più le forze per farlo. Perchè governare questo coacervo di attività, in un ambiente peraltro affogato nella confuzione e nell'irresponsabilità, è davvero una bella gatta da pelare.
    Un plauso dunque a chi mostra di possedere tutto questo coraggio e buona fortuna sempre.

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  5. Cara Zia complimenti per l’articolo/presentazione di questa interessante realtà … bello il colpo di scena finale dei due fratelli 😁👍. Ale

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  6. Grazie Aurora.
    È stata una gran bella sorpresa conoscere questa realtà. Ero disinformata, ora non lo sono più.
    Ritrovare il nome di Paola Lamartina, attraverso il fratello, è stata un'altra gran bella sorpresa.
    L'associazione son sicura farà tanto bene, dopo questa lunga esperienza.

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  7. Cara Aurora,
    la Sicilia "butta" bene (come si dice in Toscana) , checchè se ne dica. Ed io, che, come sai, sono orgoglioso di avere sangue siciliano, non posso che esser contento. Queste storie vere di vita aiutano tanto a con-vivere con un quotidiano che dovrebbe convincere la "bestia umana" a riflettere un po' di più... Giuseppe Tartaro

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