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Visualizzazione dei post con l'etichetta Storie straordinarie

Bravi, giovani alfieri!

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A volte capita che i ruoli che si ricoprono nella società in rapporto ai nostri simili possano inaspettatamente invertirsi e può accadere che un bambino, un adolescente, un giovane possa diventare paradossalmente “maestro” di un adulto e modello di vita. Fenomeni del genere si verificano spesso anche all’interno di un nucleo familiare , dove certi figli, più maturi dei genitori, si ritrovano a “educare” e sostenere il cammino di chi li ha concepiti. Gli esempi potrebbero essere tanti, da quelli più comuni a quelli rari e addirittura inverosimili. Non posso dimenticare in proposito la storia autobiografica di Liz Murray , ambientata nel Bronx di New York e raccontata nel toccante film di Peter Levin del 2003 dal titolo emblematico “Abbandonata dal destino”, dove una giovanissima ragazza, ignorata dal padre affetto da AIDS, si prende cura della madre alcolista, schizofrenica e tossicodipendente , e riesce contemporaneamente a studiare, pur conducendo la sua vita per strada come una barb

Disabilità e pienezza di vita

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  Ho appena completato la lettura di un libro che consiglio a tutti di leggere perché insegna ad amare la vita in pienezza e in profondità. Il libro, che ho ricevuto in regalo dal mio carissimo amico Giuseppe di Montevarchi, è un’autobiografia singolare e unica nel suo genere , graffiante e cruda nei suoi contenuti che rispecchiano una realtà dura e sofferta, vissuta in piena consapevolezza da una donna di grande intelligenza e sensibilità che non si è mai rassegnata alla malattia e ai grossi limiti che essa ha gradualmente imposto al suo corpo e alle sue relazioni sociali. Leggendo pagina dopo pagina il racconto della sua storia, sono stata travolta dal fiume in piena che è stata la sua vita , seppure le sue membra fossero bloccate da una dannata malattia. Mi sono sentita trascinata a sé come dentro un vortice e inevitabilmente mi sono lasciata coinvolgere dalle sue emozioni , ora di dolore e di smarrimento, ora di appagamento per la gioia e la passione con cui è riuscita a gustare,

Roberto, Vescovo e Nunzio Apostolico

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  Mi piacciono le storie importanti , quelle che hanno una risonanza mondiale, quelle che vedono come protagonisti personalità di prestigio che raggiungono nella loro attività professionale i più alti livelli, ma che, nonostante il loro successo , la loro notorietà ed esposizione al pubblico, vivono da persone semplici e comuni , che non creano imbarazzo a chi le incontra, che non frappongono tra sé e gli altri distanze incolmabili di sicurezza, che non si ergono impettite su di un piedistallo, ma che continuano a frequentare gli amici di sempre con naturalezza , che sono percepite da tutti come persone a loro familiari, sul loro stesso piano, capaci di mettere chiunque immediatamente a proprio agio. Quella di Roberto è una di queste storie , dalla quale trapelano tante capacità non comuni ma anche tutte le caratteristiche di una persona semplice e “normale” , ricca di relazioni e di generosa dedizione agli altri, senza riserve. Luigi Roberto Cona è il suo nome per intero, anche se tu