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Visualizzazione dei post con l'etichetta Parole scomode e antiche

Lieto morire

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  Un altro grande protagonista della storia del Novecento ci ha lasciato e ci sentiamo tutti sempre più poveri. Ho esitato un po’ prima di scrivere questo post sulla sua persona. Mi tratteneva da una parte la paura di ripetere cose già dette da molti in questi giorni, dall’altra, pensando di cogliere la sua figura da un’altra prospettiva, il timore di forzare troppo la mano e di piegare la realtà alle mie vedute soggettive. Ma poi ho guardato gli eventi dall’alto , da una postazione distaccata e libera da pregiudizi e stereotipi, e le cose mi sono apparse diverse da come comunemente le si giudica. Ho cominciato così a vedere legittima , piuttosto che come una forzatura, una lettura diversa della realtà, ripresa da una angolatura per nulla scontata . Gli eventi infatti contengono una loro verità che non sempre riesce ad emergere in tutto il suo spessore e la sua poliedricità, perché può essere compressa entro gli angusti e limitati confini dei nostri preconcetti . Con la nostra ing

Gentilezza

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Vorrei tessere, in questo post, l’elogio della gentilezza , quella virtù così rara e preziosa che, pur nella sua semplicità, dà tanta luce e leggerezza alla nostra vita e fa tanto bene alla nostra salute. Le persone che la sanno accogliere e manifestare nei loro comportamenti non sono tante. Eppure essa potrebbe rendere molto più belle le nostre giornate se venisse praticata con maggiore generosità e frequenza. Molte circostanze mi inducono a formulare dentro di me queste considerazioni. La nostra quotidianità è intessuta di tante piccole vicende che spesso ci appesantiscono e ci amareggiano per i modi bruschi e scortesi con cui si svolgono. In ogni ambito della vita sociale, in ogni relazione interpersonale, spesso è la prepotenza, l’arroganza, il menefreghismo a prevalere . Persone asociali e scorbutiche rivestono funzioni che richiederebbero ben altre qualità. In particolare, chi è addetto alle pubbliche relazioni , che sia un ufficio o un negozio il suo posto di lavoro, e a ma

Risparmio

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Risparmio è una di quelle parole che si vivono prima di pensarle , di pronunciarle, di capirle. Perché le impari in famiglia , come è accaduto a me, dagli stili di vita che essa ti trasmette e che assimili anche senza accorgertene: quando, per esempio, vivi in una famiglia numerosa, dove l'unico reddito è lo stipendio modesto del capofamiglia, che nel corso degli anni, come una formichina, riesce a mettere da parte il necessario per vivere, ma anche per sostenere i figli negli studi e per realizzare perfino il sogno di acquistare una casa. Ma è anche una virtù che puoi ereditare da chi ti ha generato, insieme al tuo DNA. Una inclinazione naturale che ti fa percepire senza sforzo e senza sacrificio quello che vale la pena acquistare e quello a cui puoi rinunciare, in vista di un fine più grande. Si, perché il risparmio non è mai fine a se stesso! Altrimenti sarebbe tirchieria: un difetto quindi, non una virtù. Oggi, la cultura consumistica in cui siamo immersi ci condiziona for