Nella mia tasca sinistra
Grazia Le Mura, sociologa e missionaria in Africa, ha recentemente pubblicato un nuovo libro. “Nella mia tasca sinistra” è il suo titolo.
Dopo le numerose opere di sociologia pastorale, frutto di impegnativi studi specialistici e di esperienze dirette sul campo, che hanno offerto, specie alle parrocchie, preziosi strumenti di indagine, di conoscenza e di intervento sul territorio, oggi Grazia si ripresenta ai suoi lettori con un’opera sui generis, un romanzo, che è tuttavia storia reale, intreccio di volti incontrati e di storie condivise.
Il racconto si nutre delle vicende accadute a tante donne del continente africano ma così terribilmente simili, per molti aspetti, a quelle delle donne del nostro continente.
In esso confluiscono i suoi trent’anni vissuti in missione, senza soste e senza interruzioni, nella terra del Burkina Faso.
Il titolo del romanzo, enigmatico e provocatorio allo stesso tempo, già da solo incuriosisce e invita alla lettura.
L’obiettivo è puntato con insistenza e determinazione sul mondo femminile ostacolato e sminuito da una cultura statica, nutrita da pregiudizi atavici e intoccabili, che soggioga ed emargina le donne negando loro ogni diritto e ogni libertà di autodeterminazione.
Il loro vissuto viene narrato senza filtri e senza indulgenze attraverso gli occhi e i sentimenti di Djuma, un’adolescente che si misura sin dalla nascita con mille difficoltà e mille problemi di ogni genere e che, pagina dopo pagina, si emancipa diventando sempre più “donna matura”, consapevole e responsabile della sua vita e del suo destino.
Il romanzo svela progressivamente i suoi punti di forza, scandagliando con meticolosità e senza sconti il mondo, la storia e la cultura del Burkina Faso, con tutte le sue ricchezze e con tutte le sue contraddizioni.
Lo stile narrativo è coinvolgente e accattivante, il linguaggio concreto e crudo, le sottolineature generose e necessarie, anche quando sono ripetitive, perché servono a mettere a nudo ogni nervo, ogni frammento, ogni respiro dei protagonisti, con le loro vicende spesso drammatiche, impensabili e incredibili per noi occidentali.
Una domanda accompagnerà certamente il lettore sin dalle prime battute del racconto, a cominciare dal suo stesso titolo.
Perché la metafora della tasca sinistra? Quale il suo significato? Quale la sua connessione con la storia della protagonista e delle donne in genere?
Senza volere svelare nulla di quanto solo l’accostamento diretto al testo sarà in grado di rivelare, mi limito qui a suggerire una possibile chiave di lettura, non l’unica possibile certamente, ma una delle tante che si possono adottare e che può aiutare il lettore a non deformare e a non strumentalizzare il senso di questa storia e le parole che la raccontano.
Una scelta che accompagnerà le diverse tappe della storia di Djuma, con i tanti momenti cruciali, bui o luminosi, della sua vita, sarà quella di custodire nelle due tasche, destra e sinistra della sua camicia, i suoi vissuti.
Se nella tasca destra nasconderà idealmente i momenti più incomprensibili, inaccettabili e sconcertanti che le toccherà vivere, nella sinistra accoglierà invece i momenti più costruttivi che alimenteranno la sua speranza.
La destra quindi potrebbe identificarsi con coloro che nel corso della sua crescita esercitano il potere, a ogni livello, in nome dell’ordine, della disciplina, dell’obbedienza, della sottomissione, e che considerano ogni respiro di libertà e di autonomia una irregolarità da cancellare, da annientare, da correggere con la forza.
Purtroppo l’ordine che costoro vorrebbero difendere e promuovere non è quello impresso dal Creatore nel “caos” primordiale per renderlo “cosmo” amico dell’uomo e abitabile, ma l’imperio, il comando, l’imposizione assoluta, autoritaria, prepotente, categorica, spesso violenta e inderogabile che non concede alcuna via d’uscita.
Pertanto, ogni sussulto di libertà, ogni tentativo di esprimere il proprio pensiero, ogni aspirazione a rivendicare i propri diritti, ogni determinazione ad affermare la propria identità e a realizzare le proprie scelte, tutto viene da costoro boicottato e proibito, senza lasciare spazio ad alcuna possibilità di replica o di dissenso.
Djuma ce la farà a reagire e a non lasciarsi sopraffare, lanciando così un messaggio di forza e di speranza a tutte coloro che ogni giorno lottano per affermarsi strappando dalla loro pelle quei vincoli di schiavitù e dí sottomissione che vorrebbero seppellire giorno dopo giorno, rinuncia dopo rinuncia, la loro esistenza.
Il libro di Grazia contribuirà sicuramente a costruire una nuova cultura e a spronare tutte le donne, qualunque sia loro origine e la loro storia, a non demordere e a perseguire con passione, convinzione e coraggio il loro sogno di riscatto e di emancipazione.
Vale davvero la pena leggerlo per riflettere su un dramma antico ma sempre attuale che non accenna a diminuire e a spegnersi.
Il volume può essere acquistato online su molti siti internet (Amazon, IBS, Libraccio…) o può essere richiesto direttamente alla casa editrice La Valle del Tempo: commerciale@lavalledeltempo.it.
Auguri, Grazia, per questo nuovo frutto del tuo cammino che è stato accolto con grande gioia ed empatia in tante località italiane dove ti sei recata per presentarlo. Il successo che ha già riscosso in poche settimane dalla sua uscita continuerà certamente a crescere e aiuterà tutti a comprendere meglio la cultura di un popolo e di un continente che, nonostante tutto, sentiamo ancora troppo lontana da noi.
Grazie carissima Aurora per questa bellissima presentazione, in poche parole hai descritto il senso profondo di questo romanzo e le sue linee guida.
RispondiEliminaNELLA MIA TASCA SINISTRA è una storia di vita e di vite, dove ognuno può individuare tracce della propria esistenza, ma di nessuno è la storia.
Auguro a Djuma un buon e lungo cammino, possa la sua storia toccare i cuori di tante donne e contagiarle di coraggio e forza.
Grazia Le Mura
Grazie, cara Aurora, di questa segnalazione, resa più efficace dalla tua stimolante presentazione. Giuseppe Savagnone
RispondiEliminaGrazie Aurora e congratulazioni Grazia Le Mura
RispondiEliminagrazie Aurora sarei molto interessato al libro, in fondo ognuno di noi ha due tasche, mi piacerebbe conoscere l'esperienza di Grazia in Africa
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