Buon 2024!

 

“Buon anno” è l’augurio che ci scambiamo con gioia e speranza ogni primo gennaio. Ma nessuno in fondo sa o crede realmente che l’anno che verrà sarà veramente “buono”.

Perché, se guardiamo indietro, è inevitabile riconoscere che tutti gli anni che sono già passati non sono stati per nulla buoni come avremmo desiderato e sperato.

Eventi drammatici di vario genere sono piombati improvvisamente nel cuore della nostra quotidianità e ci hanno puntualmente sconvolti togliendoci, ogni anno, il respiro e la serenità: guerre, attentati terroristici, inondazioni, terremoti, incendi, frane,  epidemie, femminicidi, stupri, naufragi, incidenti, omicidi, rapimenti…

La lista degli orrori che si sono e si stanno ancora consumando sarebbe ancora più lunga e i telegiornali di oggi ne stanno ricostruendo regolari e dettagliati resoconti.


Dagli eventi macroscopici e impietosi come le guerre e le calamità naturali, alle violenze che sono state rivolte contro le donne e i più deboli, alle malattie e ai lutti che affliggono persone e famiglie, agli incidenti di ogni genere che falciano in un attimo vite umane di tutte le età.

“Niente di nuovo sotto il sole” direbbe Qoelet nella Bibbia. E a noi viene la voglia di precisare “niente di buono sotto il sole”.

La vita purtroppo fa sempre il suo corso, con le sue tratte, le sue fermate, i suoi capolinea, che non dipendono certo da noi, dai nostri desideri, dalla nostra volontà, dai nostri auspici.

È vero che è anche infinito e inenarrabile il bene di cui godiamo, che ovunque viene sparso e costruito, ma di fronte a tanto dolore esso rischia spesso di passare inosservato, sotto silenzio, come se non accadesse nulla di quanto il nostro cuore desideri.


Augurare “buon anno”, quindi, alla fine potrebbe apparire un augurio solo retorico, illusorio, scaramantico, un auspicio fatalistico, affidato alla buona sorte, al caso, al destino, al cielo, che puntualmente ogni anno viene nostro malgrado smentito.

Se lo guardassimo però da un’altra prospettiva, il nostro augurio forse potrebbe rivelarsi possibile, veritiero, reale, efficace.

Se riuscissimo cioè ad attribuire a noi stessi questo aggettivo, piuttosto che a un tempo che sta davanti a noi con tutta la sua incertezza e l’inesorabile cruda realtà con cui facciamo sempre i conti, esso potrebbe assumere un diverso significato e regalarci nonostante tutto qualche migliore e incoraggiante risultato, cambiando davvero in meglio, anche solo di qualche briciola, l’anno che verrà.

Se noi per primi ci impegnassimo a essere “buoni” là dove viviamo e operiamo, anche l’anno che trascorreremo sarà sicuramente più umano, più sereno, e dunque più “buono” per noi e per molti altri.


Non so quanti di noi hanno mai pensato che, anche solo per una piccola parte, quello che ci apprestiamo a vivere sarà un “buon” anno nella misura in cui i nostri comportamenti, le nostre scelte, le nostre relazioni saranno buone, improntate all’ascolto, alla comprensione, all’empatia, piuttosto che al giudizio, alla critica, al pregiudizio, all’esclusione, alla sopraffazione.

Perché il bene dipende anche da noi, non solo dagli altri o da un arcano e imperscrutabile destino.

È questo l’augurio che vorrei rivolgere a me e a ciascuno di voi.

Che il 2024 sia davvero un buon anno grazie al bene che riusciremo a compiere, a seminare, a regalare, a spargere lungo ogni strada che percorreremo, per ogni persona che incontreremo, che sia amica o sconosciuta, a noi vicina o lontana, meritevole o meno della nostra attenzione.



Da noi non dipende il “buon anno” del mondo intero. Quello del piccolo mondo in cui viviamo, però, sì che dipende anche da noi, dal nostro modo di considerare gli altri, di trattarli, di valutarli, di accoglierli, di amarli.

Che sia dunque davvero un anno improntato a gesti di pace, di solidarietà, di accoglienza, di incontri “disarmati” e “disarmanti”, a cominciare dalle nostre famiglie, dai luoghi di lavoro, dai condomini, dalle relazioni che tessono la nostra vita quotidiana e che non dovrebbero amareggiarci ma regalarci conforto, sostegno e speranza.


E non aspettiamo, come siamo soliti fare, che sia l’altro a cominciare, perché nulla cambierebbe in meglio in questo caso.

Ognuno piuttosto dovrebbe cominciare da se stesso. Ognuno di noi metta la propria persona in prima linea dicendo a se stesso “io per primo”. In questo caso primeggiare diventerebbe una encomiabile virtù piuttosto che un fastidioso e imbarazzante difetto. Il mio gesto allora sarà probabilmente contagioso e forse, chissà, renderà migliori e più buoni anche gli altri

È questo il mio augurio di “buon anno” che oggi vorrei che ci scambiassimo reciprocamente con gioia e con grande speranza.



Commenti

  1. Buon nuovo Anno...io spero sempre! E se auguro buon anno lo faccio col cuore,ogni anno!😘❤️Francesca Morgia

    RispondiElimina
  2. Ogni anno che si conclude porta con sé momenti tristi e lieti .
    Facendo un esame di coscienza, ognuno di noi sa se ha fatto il massimo per ricucire rapporti , per costruire ponti piuttosto che muri e spargere semi di bene e di speranza piuttosto che di divisione.
    Concordo sul fatto che il 2024 sarà un anno buono o migliore di quello che si sta chiudendo se ci sarà intanto il nostro massimo impegno nelle piccole faccende del quotidiano.
    Poi per le grandi questioni della pace, della fine dei tanti conflitti , delle morti per fame, per mancanza di medicine, per i tanti morti in mare a causa della mancanza di libertà, di futuro dobbiamo sempre dare il nostro piccolo contributo ( adozioni a distanza, invio di fondi a tante associazioni benefiche ...) e sperare nei nostri governanti e in Dio che illumini le loro menti e i loro passi.
    Buon 2024 a tutti.
    Salvo Patane '

    RispondiElimina
  3. io preferisco dire buona vita,che sa di accoglienza di tutto ciò che la vita ci da,nel bene e nel male. Perché la vita è questo ,bene male,buio e luce.Lavorare su se stessi,cambiare i nostri schemi,accettare e trasformarsi,perché solo cambiando noi possiamo sperare in un mondo migliore.Per questo siamo nati per essere luce della stessa luce,vita della stessa vita,amore dello stesso amore Questo è l'augurio che faccio a me stesso e a ognuno di voi,potremo così vivere ogni attimo che ci rimane in pienezza,un abbraccio ad Aurora mirio

    RispondiElimina
  4. Buongiorno, innanzitutto, a tutti, prima che buon anno! Come dici tu, carissima Aurora! Sarà un buon anno se sarà buono ogni giorno! Mi viene da immaginare che sia l'anno a chiedere a noi di permettergli di essere " buono". Già, non è certo un tempo che lavora dentro noi , ma noi in esso. Buongiorno, allora! Nella quotidianità, accogliendo la quotidianità, ma con occhio e cuore che guardano lontano. Ho letto le parole dell'amico Salvo e puoi immaginare quanto abbiano trovato consenso in me che mi occupo dei nostri fratelli del Congo. Adozioni a distanza, interventi di sanità in emergenza e quant'altro . Tu, Aurora sai bene, quanto lavoro e dedizione. Allora mi permetto di ringraziare l'anno 2023 che per il nostro gruppo missionario è stato un anno di Grazia. Siamo arrivati a tanti bambini, a tante famiglie disagiatissime, realizzato strutture ( la nuova scuola, iniziato la nuova clinica di maternità ) . È stato un buon anno per noi, che nel nostro piccolissimo, abbiamo cercato di costruire un pò di pace in un territorio martoriato da decenni dalla guerra, contro la quale, purtroppo non abbiamo strumenti per contrastarla. E così vogliamo continuare per un 2024, sostenuto da tutti voi perché risulti un buon anno impregnato di Grazia!.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Riciclo solidale

Tre anni fa

Solo canzonette?