Passeggiata a Milano

 

Due giornate a Milano possono bastare per cogliere a grandi linee la bellezza e l’efficienza di questa straordinaria città che definirei “capitale europea”, molto più simile a Bruxelles che a Roma.

Posso dire di esserci capitata quasi per caso, o meglio “per dono”, grazie a una circostanza davvero inaspettata che mi ha colto di sorpresa e che ha arricchito la mia vita di nuove relazioni e attenzioni, accrescendo la mia gioiosa spensieratezza che solo da alcuni anni sto cominciando finalmente ad assaporare.

L’occasione si è presentata quando sono stata raggiunta da una persona “amica” di cui purtroppo avevo dimenticato l’esistenza, almeno fino a quando la sua iniziativa non ha risvegliato in me ricordi di un passato, di cui avevo perso contezza e consapevolezza, che era stato abitato da incontri e dialoghi, da gesti e atteggiamenti che avevano lasciato tracce autentiche di intesa e di stima reciproca, anche se sepolte in un angolo recondito della memoria.


È bastato infatti solo un tocco istantaneo per risvegliare improvvisamente pezzi di vita lasciati solo temporaneamente in standby, in attesa di riprendere in appena un attimo il loro corso.

Questa volta non sono stata io a ritrovare un’amica dopo decenni di lontananza ma è avvenuto il contrario e ho provato anch’io la bellezza del sentirsi cercati e inaspettatamente raggiunti

È come se brandelli della propria esistenza ricevessero finalmente l’ossigeno necessario per riprendere a respirare e ritornare a vivere. E ossigeno per la nostra vita sono appunto il ricordo, il pensiero, l’attenzione, l’interesse dell’altro che gratuitamente e disinteressatamente ti stupisce rintracciandoti.

Ritrovarsi è stato davvero un dono inatteso e impensato. E così Vera, di nome e di fatto, perché amante della verità e della trasparenza, e allergica alle ambiguità, alle apparenze, ai sotterfugi e a ogni sorta di ipocrisia, è entrata nella mia quotidianità come se ci fosse sempre stata. E la prima cosa che ha sentito il bisogno di fare è stata invitarmi a passare qualche giorno a Milano, dove lei vive e lavora da annioffrendomi la sua generosa ospitalità nel suo bellissimo e confortevole appartamento nel quartiere centrale di Porta Romana.

Porta Romana

Ho colto con molto entusiasmo la proposta e ho organizzato appena possibile il mio viaggio che mi ha portato per la prima volta in questa città che non avevo mai visitato. Sembra assurdo e paradossale, ma dopo una vita passata giorno e notte a lavorare solo adesso comincio a sperimentare questa nuova dimensione dell’esistenza.

Milano mi ha dato il benvenuto con il suo sorriso smagliante, in una settimana incerta di fine ottobre, che ha aperto al mio arrivo uno squarcio primaverile di azzurro e di sole, interrompendo il susseguirsi persistente delle giornate autunnali grigie e piovose.

Benché il tempo a nostra disposizione fosse abbastanza limitato, ne abbiamo saputo sfruttare ogni attimo, tanto da vederlo dilatarsi a dismisura sotto i nostri occhi, permettendoci di attraversare e abbracciare l’intero centro della città in lungo e in largo.

La guida accorta ed esperta di Vera è stata fondamentale per consentirmi una rapida ambientazione, a cominciare dalle prime informazioni sulla pianta della città e della sua rete stradale progettata a ragnatela, attraverso poligoni concentrici attraversati da una raggiera di vie che trovano attorno al duomo la loro confluenza.


La “passeggiata”, programmata volutamente a piedi, facendo a meno dei numerosi ed efficienti mezzi pubblici di cui Milano è super dotata, mi ha consentito non solo di godere passo dopo passo della vista di ogni particolare urbanistico della città, ma anche di costatare la grande cura per il suo territorio e la sua assoluta pulizia che la rendono un habitat decoroso e vivibile, oltre che invidiabile specie per chi viene dalla capitale del mondo, scrigno di tesori di inestimabile valore, ma amaramente e tristemente sporca, trascurata e male amministrata.

Milano sembra invece appartenere a un mondo a parte

Dal punto di vista religioso, unico è anche il suo approccio alla liturgia, per il suo indissolubile legame con il rito ambrosiano, ma unici sono pure i suoi ritmi e le sue consuetudini che la rendono una città funzionale, razionale e per nulla caotica.

La nostra “passeggiata”, articolata in diverse tappe, mi ha regalato una visione d’insieme dell’intero “universo” milanese, trasformandosi in una vera e propria, ma serena e rilassante maratona che ha superato i 23 chilometri di percorrenza, e che si è rivelata non solo un salutare e utile esercizio fisico, dal quale hanno tratto grande beneficio membra e cuore, ma anche una immersione sorprendente nella bellezza, nella cultura e nella storia di questa insuperabile metropoli.


I suoi storici “gioielli d’arte”, specie quelli religiosi, sono esposti perennemente al pubblico e molti di essi non lesinano a nessun passante la possibilità di accedervi liberamente. Varcarne la soglia anche per me è stato un emozionante privilegio.

A cominciare dal grandioso Duomo in stile gotico dedicato alla Natività della Vergine Maria, secondo solo alla Basilica di San Pietro per grandezza, simbolo per eccellenza del capoluogo lombardo, con le sue 135 guglie e 3400 statue, con la sua maestosa Madonnina d’oro che supera i 4 metri di statura, posta in cima alla guglia più alta del tempio, che guarda Milano da oltre 108 metri di altezza.


E poi tre delle quattro basiliche paleocristiane ambrosiane, fatte costruire cioè dal Vescovo di Milano Sant’Ambrogio nel IV secolo: la Basilica dei Santi Apostoli e di San Nazaro nel quartiere Brolo, eretta nell’XI secolo sui resti dell’antica chiesa paleocristiana; la Basilica di San Simpliciano, sulla quale sorge l’attuale edificio medievale; la Basilica di Sant’Ambrogio, anticamente detta basilica martyrum, considerata la chiesa più importante di Milano dopo il duomo.

San Simpliciano

Sant'Ambrogio

E ancora la chiesa di San Fedele, costruita nel XVI secolo per iniziativa di Carlo Borromeo, frequentata dal grande scrittore Alessandro Manzoni, la cui statua campeggia sulla piazza antistante e la cui presenza aleggia in ogni angolo della città.

San Fedele

E infine la monumentale Sinagoga ebraica di via della Guastalla, costruita nel XIX secolo, di cui abbiamo potuto ammirare solo la facciata esterna, impreziosita dagli eleganti mosaici in azzurro e oro.

Sinagoga

Tra i luoghi laici, simboli della vita culturale, economica, sociale e politica della città, è stato possibile ammirare dall’esterno la Ca’ Granda, edificio rinascimentale, opera dell’architetto fiorentino detto il Filarete, antica sede dell’Ospedale Maggiore, che oggi ospita l’Università degli Studi della città.

Università degli Studi

Ma anche la sontuosa Galleria Vittorio Emanuele II con i suoi luccicanti negozi d’alta moda inavvicinabili e proibiti ai comuni mortali; Piazza della Scala con i suoi storici palazzi: il prestigioso Teatro della Scala, fiore all’occhiello del nostro bel Paese; Palazzo Marino, sede dell’Amministrazione comunale; la Banca commerciale italiana.

Galleria Vittorio Emanuele II

E ancora, la Pinacoteca di Brera, galleria nazionale di arte antica e moderna, dove sono esposti capolavori di grande valore che il mondo intero ci invidia; Porta Garibaldi con il quartiere Isola e il quartiere Porta Nuova, costruito da una società immobiliare americana a partire dal 2009, dove sorge la Milano contemporanea, una delle zone più vivaci e creative della città, realizzata “in verticale”, con la sua grande Piazza Gae Aulenti, con 80 metri di diametro, che porta il nome di una grande architetta italiana di fama internazionale, di origini friulane e milanese di adozione. 

Torre Unicredit

Su un piano soprelevato di 10 metri, svettano i suoi avveniristici grattacieli, ricoperti interamente da vetrate; la Torre UniCredit, che, con i suoi 231 metri di altezza, è la torre più alta d’Italia; la Torre Diamante dalle pareti sfaccettate; il Palazzo Lombardia, sede della giunta, della presidenza e degli assessorati della Regione; mentre a distanza campeggiano le due imponenti torri residenziali con il Bosco verticale.

Bosco Verticale

Altre tappe indimenticabili, quella al Teatro Strehler, primo teatro stabile italiano, e al Teatro Parenti, dove abbiamo assistito all’indimenticabile spettacolo di Silvio Orlando, La vita davanti a sé, e infine la sosta davanti al Castello Sforzesco, illuminato la sera da fari che lo rivestono di un incantevole alone magico e fiabesco.

Castello Sforzesco

Tappa obbligata, prima di riprendere il treno di ritorno, quella al binario 21 della Stazione centrale di Milano per visitare il Memoriale della Shoah e la mostra degli effetti personali rinvenuti dopo il naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa di un peschereccio con 500 migranti cristiani e musulmani. Due drammi inenarrabili della storia contemporanea che convivono nello stesso luogo, mentre altri Stati, con la loro stessa matrice culturale e religiosa, oggi si combattono a vicenda brutalmente e senza alcuna pietà.

Mostra naufragio Lampedusa

Questo accade perché purtroppo la sofferenza e la storia non ci hanno ancora insegnato a vivere. Infatti, perfino chi ha conosciuto sulla sua pelle l’orrore più indicibile si macchia degli stessi brutali crimini che aborrisce. 

A conclusione di questo mio diario di viaggio, mi rendo conto di quanto sia stato importante raccontarne le diverse tappe, al fine di coglierne appieno l'incalcolabile valore.

Il racconto infatti è sempre un aiuto a fare tesoro di ciò che non deve essere dimenticato; esso è la sintesi e il condensato di un vissuto, articolato e complesso, che confluisce in ciò che è davvero essenziale e che mattone su mattone costruisce il nostro sapere.

Stazione Centrale di Milano

Il mio saluto a Milano è stato un arrivederci, in attesa di una prossima visita, che sarà sicuramente l’occasione per un incontro più mirato e più ravvicinato, magari a contatto con qualcuno dei suoi più preziosi e inestimabili gioielli, come il Cenacolo di Leonardo, la Pinacoteca di Brera o il Teatro della Scala

A presto, dunque, cara Milano, per vivere di nuovo insieme altri momenti unici e indimenticabili! 


Commenti

  1. Grazie Aurora,mi hai fatto fare un giro per Milano seduta sul divano.Io sono andata diverse volte quando andavo a trovare i miei cognati a Varese. Pero'tu in due giorni hai visto più di me.....
    Un abbraccio e ancora grazie per avermi fatto rivivere momenti indimenticabili. Tina Gentile

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  2. Milano esercita sempre in noi romani un fascino che fatichiamo a nascondere dietro i cliché sul grigiore del clima,la frenesia, i rapporti umani. In realtà è una città europea, moderna,intraprendente,sempre viva. Certo, non è più sicura come tutte le nostre città..

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  3. Ci sono stato la prima volta nel 1980. Mia moglie aveva un corso di aggiornamento per la banca ed io da lun a ven sfruttavo il suo impegno ( dalle 8 alle 17) per andare alla scoperta di Milano. Nei fine settimana uscivamo insieme( Lago di Como, Lugano, Venezia, Firenze, ...).
    Oltre al Duomo, Castello Sforzesco, Galleria Vittorio Emanuele ho visitato il Museo della Scienza e della Tecnica dove sono esposti tante opere capolavori di Leonardo da Vinci.
    Mi attardavo nelle sale espositive e cercavo di immaginare il genio leonardesco.
    Una seconda volta ci siamo stati nel 2015 per l' Expo universale ed abbiamo cercato di visitare in un paio di giorni quanti piu padiglioni possibili.
    Effettivamente Milano è una grande città europea , capitale di molti degli interessi economici di grandi società ed industrie.
    Certo la sera è diventato pericoloso( come in tante altre città grandi e piccole) andare in giro per la città. È piena di balordi , locali ed immigrati dediti alo spaccio ed a tutte le attività illecite.
    Comunque Milano " l'è sempre una gran Milan ! "
    Salvo Patane '

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  4. "Ma quando penso a te, mio caro amico, ciò che era perduto è ritrovato, e ogni dolore ha fine".(W. Shakespeare). Quello che mi ha colpito del tuo post, carissima Aurora, oltre alla narrazione dei tesori artistici e della vita di Milano, è l'esperienza dell'essere cercati, ritrovati da una persona amica di cui il tempo sembrava aver cancellato le tracce, invece ripercorre la strada verso di noi; l'amicizia, come una vena d'acqua carsica, riaffiora e tutto rivive nuovo! Grazie per aver condiviso la gioia intima del sapersi cercati e ritrovati e amati! Un abbraccio. Maria Cristina Scorrano

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  5. Bellissima città, peccato solo per l’intransigenza dei vigili urbani sul traffico ma molto meno sull’ordine pubblico. Se fossero intransigenti con la micro-criminalità come lo sono con i normali cittadini per il traffico, sarebbe una città top mondiale. Comunque, come hai scritto, ci sono tante case positive. Ciao 😁👍

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