Cambiare prospettiva

"La giornata peggiore di sempre". È questo il titolo di una poesia scritta alcuni anni fa da una ragazza di New York, Chanie Gorkin, un lavoro scolastico svolto mentre frequentava il college e pubblicato su un sito di aspiranti poeti per la partecipazione a un concorso. La sua pubblicazione sul web l'ha resa famosa.


Il suo testo fa riflettere molto e stimola a vivere in modo positivo la nostra quotidianità, anche quando le cose non vanno proprio come dovrebbero andare.


Il messaggio che il testo comunica, tuttavia, può essere colto solo dopo una sua lettura integrale. Eccolo qui di seguito.


“Oggi è stata la giornata più brutta di sempre


E non provare a convincermi che

C’è qualcosa di buono in ogni giorno

Perché, se guardi da vicino,

Il mondo è un posto piuttosto malvagio.

Anche se

Un po’ di gentilezza ogni tanto traspare

La soddisfazione e la felicità non durano.

E non è vero che

Sta tutto nella testa e nel cuore

Perché

La vera felicità si ottiene

Solo se la propria condizione è elevata

Non è vero che il bene esiste

Sono sicura che sei d’accordo che

La realtà

Crea

Il mio atteggiamento

È tutto fuori dal mio controllo

E nemmeno tra un milione di anni mi sentirai dire che

Oggi è stata una bella giornata”.


L’autrice a questo punto invita il lettore a rileggere la poesia a ritroso, a partire dall’ultima riga. Anch’io vi invito a farlo. Seguendo il suo suggerimento, ci troveremo di fronte a un nuovo testo, tutto da reinterpretare.



Se avete seguito il percorso inverso, potete convenire con la giovane Chanie e con me su questa semplice constatazione: il nostro giudizio sulla realtà cambia a seconda della prospettiva da cui la guardiamo.


È il messaggio che lanciava qualche decennio fa un motivetto di un gruppo musicale spagnolo che facilmente si imprimeva nella nostra mente e che diceva: “Dipende…  Da che punto guardi il mondo tutto dipende”.


È proprio così! Non è affatto banale chiedersi ogni tanto da che punto, da quale angolatura guardiamo il mondo e la nostra vita. Perché da questa domanda può scaturire un’inversione di marcia del nostro umore quotidiano, una valutazione diversa delle situazioni che affrontiamo e delle persone che incontriamo.


Ci sono individui e popoli che, pur vivendo in contesti complicati e difficili sanno sorridere ballare e gioire, anche per piccole cose, e altri che, pur avendo tutto, vivono lamentandosi continuamente e pronosticando sempre disgrazie e calamità naturali.



Passare la vita lamentandosi di tutto e di tutti e inveendo contro chiunque è un vero peccato, perché ci si perde il bello che comunque si può trarre dal fatto stesso di esistere, che si può scorgere attorno a noi e di cui potremmo godere se solo fossimo meno ripiegati su noi stessi, meno concentrati sul quell’ego che cresce ogni giorno a dismisura, meno angosciati da quel “pulviscolo” che scorgiamo lungo il nostro cammino e che ci complica irrimediabilmente la giornata.


È vero che la vita spesso ci delude, ci impoverisce, ci mette duramente alla prova, ci tradisce. Ci sono prove durissime con cui molti sono costretti a misurarsi, che si verificano prematuramente, improvvisamente, senza alcun preavviso o giustificazione. E non esistono argomentazioni che possano renderle giuste e accettabili.


Ma se ogni giorno imparassimo ad affrontare la vita per quello che è, senza fatalismo, ma anche senza evasione in un mondo immaginario, forse il più delle volte riusciremmo a non soccombere e a non farci schiacciare, riusciremmo a guardare oltre l’ostacolo e oltre il dolore, e potremmo forse intravedere l’orizzonte dove prima o poi scorgeremmo una via d’uscita, un nuovo percorso, nuove opportunità, un modo diverso di leggere la realtà.



In molti casi è il carattere della persona a determinare i suoi comportamenti e la sua percezione della realtà.


Ma è anche la cultura che si respira e che si assimila man mano che si cresce, sono le abitudini che si contraggono, è la gerarchia di valori su cui si costruisce il proprio stile di vita, che condizionano fortemente la persona e il suo giudizio sulle cose che accadono.


Così ci si può accontentare di poco ed essere felici. 


Ma si può anche esigere continuamente di più ed essere perennemente tormentati imbronciati e insoddisfatti.


Si può vivere serenamente, attenti ai bisogni degli altri e grati dei tanti doni preziosi che si possiedono, senza darli per scontati, perché non lo sono affatto, e relativizzare così l’entità dei pensieri che ci assalgono e ci preoccupano. 


Ma si può anche vivere centrati solo su se stessi, imbrogliati dentro i propri schemi mentali, i propri problemi e difficoltà, che si amplificano e si gonfiano a dismisura, rendendoci prigionieri di noi stessi. 



E intanto il tempo scorre, la vita va per la sua strada e noi la lasciamo andar via senza neppure accorgercene, e ce la perdiamo lasciandola scivolare dalle nostre mani, senza riuscire ad acchiapparla e ad apprezzarla per quello che è e per quello che può comunque regalarci.


È anche vero che ogni persona, per sua natura, ha la propria soglia di sopportazione del dolore, delle contrarietà, degli imprevisti. Non siamo tutti uguali.


Ma possiamo tutti fare un piccolo sforzo per alzare l’asticella della resilienza e non farci sopraffare e schiacciare dagli eventi, imparando così a gestirli con oggettività e con un certo distacco psicologico. 


Le situazioni complesse che viviamo e le persone inospitali che incontriamo spesso possono scombussolare il nostro stato d’animo e provocare in noi amarezza, disagio e malessere. Ma non dovremmo mai lasciarci determinare dagli eventi fino al punto da esserne schiacciati.


Perché c’è sempre, in ogni situazione, un risvolto diverso da quello che cogliamo nell’immediatezza.


Pensare che possa esistere un’altra prospettiva da cui guardare la realtà, anche quando non riusciamo a coglierla, può farci vivere con uno spirito diverso gli inconvenienti della vita.


Un saggio e famoso proverbio orientale ci offre in proposito un suggerimento intelligente e molto efficace: “Invece di maledire il buio, accendi un fiammifero”. Come dire: non soccombere avvilendoti e maledicendo la vita come se fosse un inferno; non farti sopraffare dalla pesantezza dei problemi e delle contrarietà. 



Fai sempre un passo, anche piccolo, per andare oltre, cogliendo il bene e il bello che c’è sempre e comunque dentro e attorno a te, e tracciando strade nuove che possano regalarti leggerezza, rigenerazione e salvezza


A volte riusciamo a capire solo dopo anni o decenni che non tutto il male viene per nuocere. 


È rimasto fermo tra i miei ricordi del passato un desiderio che mi ha accompagnato lungo la mia esistenza per decenni e che non ho potuto mai realizzare a causa di tante difficoltà che sopravvenivano ciclicamente.


La mia generosità e il mio spirito di dedizione alimentavano continuamente in me il desiderio di andare il più presto possibile in pensione, per dedicarmi a tempo pieno alla missione a cui, svolgendo la mia professione di insegnante, potevo riservare solo tempi ridotti e sacrificati delle mie giornate. 


Ma, a un passo dal traguardo, ogni volta le leggi cambiavano e mi impedivano così di poter godere di un diritto che avevo tanto accarezzato atteso e desiderato.


Solo ora, a distanza di tanti anni, capisco che qualcuno dall’alto mi ha protetto, che ogni rinvio è stato un dono piuttosto che un ostacolo e una privazione dal godimento dei miei diritti, che là dove vedevo un male stava maturando invece la possibilità di conquistare un bene più grande.



Se le cose fossero andate come io avevo fortemente desiderato in passato, mi sarei ritrovata oggi a disporre di una pensione pesantemente decurtata e non avrei potuto sostenere la mia vita quotidiana, che è cambiata notevolmente in questi ultimi anni, con l’autonomia, la serenità e la dignità di cui adesso posso invece godere pienamente.


Ognuno avrà sicuramente le sue storie da ricordare e raccontare, che confermano, com’è capitato a me, quanto sia difficile cogliere il positivo quando tutto appare incomprensibile e sembra avvolto dal buio.


Ma è anche vero che solo vivendo si impara a vivere, e che non è mai troppo tardi per capire che con un pizzico di pazienza e di fiducia si può guardare in modo più positivo e con lungimiranza alla vita e al futuro.


Commenti

  1. Condivido pienamente, vedremo cosa ci regalerà il futuro, il fuoco della speranza in un mondo migliore è sempre acceso, luana

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  2. Da Salvo Patane '
    La storia è nelle mani del Signore;
    se non pasticciamo il suo lavoro con il nostro cuore duro, scopriremo che da sempre sta facendo cose belle.
    Anche quando non le condividiamo o ci sembrano brutte o negative.
    Tutti abbiamo esperienza di fatti, di cambiamenti che , all'inizio, hanno sconvolto il nostro vivere quotidiano, ma poi si sono rivelati positivi e determinanti.
    " Signore aumenta la mia fede"
    risuona sempre nel mio cuore.
    Vivere fidandosi ed affidandosi , spargendo semi di bontà, di disponibilità, di carità fraterna.
    Abbiamo tanti motivi di preoccupazione nel nostro tempo, ma il Signore sa scrivere dritto anche sulle righe storte della nostra fragile umanità .
    Salvo Patane '

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  3. Il tuo finale autobiografico lo condivido pienamente ed anche questo post ci fa riflettere e capire quanto sono preziose le piccole cose della vita che ci danno segnali di fiducia e ottimismo. Laura Scorcelletti

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  4. Secondo me è molto difficile guardare oltre l' ostacolo e oltre il dolore. Il malessere fisico e psicologico è oggettivo. Non si può guardare oltre, non considerando ciò che si sta vivendo. Nessuno si lamenta se sta bene. Non credo che gli eventi si possano gestire con distacco psicologico. Che bisogna avere pazienza è giusto. Marilia

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  5. Preferisco la lettura fatta iniziando dal finale perché ogni giorno cerco di guardare le cose con uno sguardo nuovo, voglio accogliere ogni giorno come una pietra preziosa, voglio guardare il sole, un tramonto, un cielo stellato, una rosa che ancora fiorisce con occhi pieni di meraviglia. Con uno sguardo nuovo riesco anche ad accogliere le ferite e le difficoltà facendomi attraversare da esse ma mantenendo ugualmente uno sguardo positivo. Il momento storico che stiamo vivendo è molto difficile però insieme al male si scorgono i segni di una nuova umanità che sa emergere dalla cenere e porterà ogni uomo verso il suo compimento. Ognuno di noi si compie quando si rende conto che siamo nati per dare vita, luce, amore; questo richiede un lavoro interiore continuo profondo, che va alla radice dell’essere. Il cambiamento è una porta che si apre solo dall'interno (Tom Peters). Diventiamo ciò che amiamo più che diventare ciò che pensiamo. Siamo polvere di stelle e bisogna passare dall'io, egoico-bellico a fare emergere il divino che è in noi e trasforma i nostri pensieri compulsivi in attenzione, cura, pace, compassione, perdono, amore disinteressato. Mirio

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  6. Mia figlia sta studiando la prospettiva. Prima sui disegni geometrici imparando a riconoscere il disegno corrispettivo se si sposta l'angolazione, adesso sulla realtà. Guarda, cambia prospettiva e fa tutte le sue osservazioni, a volte molto creative e piene di stupore. Io la osservo e mi auguro che questo lavoro possa farlo tutti i giorni della sua vita. Cambiare prospettiva aiuta a cogliere quel lato bello che si nasconde in ogni cosa e che spesso bisogna assumere posizioni straordinarie per poterlo cogliere.
    La vita mi ha dato tanto, ma ha anche molto provato il mio esistere, e ho imparato a trasformare le lacrime in gemme di futuro.
    Saper cercare tra le righe della propria storia e del proprio vissuto i raggi di sole che illuminano e fanno emergere le cose belle è il segreto del vivere bene, del ben-essere, della felicità.
    L'arte di accendere il fiammifero dovrebbe essere insegnata a scuola.
    Grazie sempre Aurora per queste pillole di pensiero che fermano il correre quotidiano e ti fanno toccare le corde del cuore. Grazia Le Mura

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  7. Cara Aurora questo post è tra quelli che più mi hanno colpito, insieme a quello della gentilezza. Questa poesia è stupenda... Per la sua capacità di essere letta anche all'inverso ci restituisce la possibilità della prospettiva che cambia tutta la lettura della realtà. È profondamente vero che se cambio io cambia il mondo. Giuseppe Raciti

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  8. Buon giorno Aurora, vedo che stai sempre su un un'argomento ogni volta più attuale dell'altro, dimostrando sempre di più la tua sensibilità. Geniale per me è la poesia che si può leggere al contrario ribaltandone il significato. Da parte mia nei momenti difficili che attraversano talvolta pesantemente i miei pensieri, mi rifugio nella musica e in questo caso nella canzone dei Negramaro "Meraviglioso" (tributo a Domenico Modugno) che oltre al testo con la sua positività verso la vita, ci stramettono una emozionante verve che naturalmente ti rende vivo/a.
    Questa poesia da sola accende il fiammifero di cui abbiamo bisogno per vederci chiaramente. Grazie Aurora per i messaggi sempre positivi. Angelo F.

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