Tutti al voto!

 

Il tormentone di questa estate è cambiato! Non sono più le melodie e i testi di Fedez, Elisa o Noemi, ma i volti e le chiacchiere di Salvini, Meloni, Berlusconi, Calenda, Renzi, Conte, Letta…. che ci accompagneranno purtroppo ininterrottamente, giorno dopo giorno, fino a settembre.

È una lista infinita di nomi, come infiniti sono oggi i partiti nel nostro Paese, tutti in gara e disposti a ogni tipo di alleanza pur di vincere e accaparrarsi una poltrona.

Quale sia il numero dei partiti rappresentati oggi in Parlamento solo Dio lo sa. Ne ho contati 32, a cui va aggiunto l’appena concepito ma già vaccinato “Insieme per il futuro”.

Ogni giorno ne nascono di nuovi, con scarsa fantasia e con programmi inesistenti.


Il vuoto di inventiva e di idee lo rivelano i loro stessi nomi di “battesimo” così poco creativi: Forza Italia, Coraggio Italia, Fratelli d’Italia, Italia viva, Italia dei Valori, Ancora Italia, Noi con l’Italia, Italexit, Vinciamo Italia, Italia al centro… Incredibile! Viene da ridere, se proprio non vogliamo piangere davanti a un così misero svilimento della politica.

Tutti si fregiano del nome del nostro bistrattato Paese, profanandolo e deturpandolo con parole vuote, pronunciate con toni arroganti e altisonanti.

Povera Italia! Un Paese e un popolo maltrattati e strumentalizzati da interessi di parte sempre più biechi e meschini…

La denuncia dolorosa di Franco Battiato del 2010, in giro sul web in questi giorni, fa, inevitabilmente, da sottofondo al triste e insanabile decadimento della politica: “Povera patria / schiacciata dagli abusi del potere / di gente infame, che non sa cos'è il pudore. / Si credono potenti e gli va bene quello che fanno / e tutto gli appartiene.


Non sono un’esperta di politica e non ritengo di essere in grado di analizzare esaurientemente la complessità della situazione che stiamo vivendo, a livello nazionale e mondiale.

Sento però l’esigenza di esternare, come si fa tra amici, alcune considerazioni che mi accompagnano da tempo, dando voce forse a un malessere generale che si avverte ormai dappertutto in modo sempre più crescente.

La caduta del governo Draghi non ce l’aspettavamo in questo momento, il meno adatto per creare un vuoto amministrativo e per indire nuove elezioni.

Stiamo sprofondando sempre più dentro la voragine di una crisi economica mai vista, che ha radici lontane, ma che dal 2020 sta scivolando a vista d’occhio verso il baratro. La pandemia prima e la guerra dopo stanno mettendo in ginocchio imprese e famiglie, sempre più in serie difficoltà.


L’inflazione, i prezzi alle stelle di luce gas benzina e generi alimentari, a cui vanno aggiunti la crisi delle aziende, la disoccupazione, i danni provocati dalla siccità, dagli incendi devastanti, dalle continue calamità naturali, stanno portando questo Paese allo sfacelo.

E in questo scenario i nostri cari politici, invece di arrovellarsi il cervello per studiare insieme soluzioni intelligenti che possano scongiurare il definitivo naufragio, decidono di mettere in difficoltà il governo e di celebrarne il funerale, illudendosi di avere loro in tasca la ricetta giusta per salvare il Paese.

Quale la ragione recondita? La corsa al potere, l’accaparramento di più poltrone, il ricorso a qualsiasi squallido espediente per procurarsi maggiori vantaggi nella divisione della torta.


È questo ciò che sta più a cuore a ognuna delle attuali superdotate formazioni partitiche, convinte tutte di possedere in esclusiva la soluzione perfetta a ogni problema. L’ironia è d’obbligo per esorcizzare la rabbia e la disperazione.

Non si è ancora capito che siamo in un momento cruciale di emergenza, che la guerra che è in corso a due passi da casa non è un gioco, che i problemi già gravi che dobbiamo affrontare si acutizzeranno ancora di più, che andiamo incontro a un inverno incerto, da tutti i punti di vista, e che questi temi non possono essere ignorati in un programma politico con i piedi per terra.

Non è chiaro ancora quali alleanze i partiti riusciranno a mettere in campo. In base ad esse, vari scenari si potrebbero aprire.

I sondaggi darebbero come vincente la destra, evidentemente sostenuta da un gran numero di cittadini, molti dei quali, a ogni nuovo appuntamento elettorale, amano dirottare i loro voti da una parte all’altra, per lanciare segnali di insoddisfazione, di protesta, o semplicemente di volontà di cambiamento.

Non so, in questo caso, quali migliori traguardi potrà raggiungere l’Italia rispetto a quelli perseguiti dal Governo Draghi.


Può anche accadere, però, che da queste elezioni, come è avvenuto in passato, non emerga una maggioranza in grado di governare il Paese. E ci ritroveremo punto e accapo, spettatori del teatrino messo in scena da alleanze fittizie e opportunistiche, soggette a continue fratture e voltafaccia, giochetti che già conosciamo fin troppo bene per capire dove ci porteranno.

Purtroppo intravedo all’orizzonte anche una significativa crescita del partito degli astensionisti. Perché ciò che prevale tra i cittadini è una forte demotivazione e un insanabile scollamento dalla politica, affidata a persone incompetenti, incapaci, ignoranti, presuntuose e in molti casi corrotte. È veramente un’impresa impossibile affidarsi, con un minimo di convinzione, a personaggi simili.

Quello che mi preoccupa inoltre è il vuoto culturale e la povertà di idee, di vedute, di sogni, di progetti che si respira in genere nei diversi partiti e che probabilmente è l’espressione del livello culturale medio del nostro Paese, nel quale prevalgono spesso gli aspetti più deteriori.

La politica non è un mestiere impiegatizio alla portata di chiunque. Non la si può improvvisare in veste di casuali incaricati o di inesperti supplenti. 


La politica è una vera e propria arte! Richiede doti specifiche, formazione, tirocinio, carisma, vocazione. Scaturisce da un terreno fertile, reso fecondo da testimoni credibili e contagiosi, nel quale si coltivano ideali, valori, prospettive di innovazione, intuizioni di cambiamento che possono generare nuove e promettenti opportunità per il futuro.

Perché, mi chiedo, il meglio del nostro Paese non emerge mai nella vita politica? Eppure l’Italia è una terra ricca di risorse, di intelligenze, di genialità.

Avremmo bisogno di buoni amministratori capaci di fare ciò di cui il Paese ha bisogno, e invece, già dalle prime battute di questa improvvisata campagna elettorale, ci accorgiamo che tutti mancano del minimo senso della realtà.

Ascoltiamo messaggi decontestualizzati, slogan urlati che non tengono in alcun conto le emergenze con cui si misurano quotidianamente le famiglie, promesse campate in aria, proferite da pseudo politici che giocano a chi la spara più grossa, con l’ingenuo intento di vincere in questo modo i propri avversari.

Il qualunquismo e il menefreghismo di una buona parte della popolazione creano l'ambiente ideale in cui far prosperare questo tipo di politica affaristica e mediocre.


Basta passare in rassegna gli attuali leader politici, più premiati nei sondaggi e più frequentemente intervistati, per farci un’idea.

La Meloni, unica donna a capo di un partito, guarda caso di destra, che si sente da anni investita della missione di profeta e salvatrice della Patria, che con piglio autoritario bacchetta i suoi avversari, convinta di avere in tasca tutta la verità; 

Salvini che stringe mani a destra e a sinistra, che scatta selfie con ogni passante, che ostenta simboli religiosi e strumentalizza ogni persona e situazione a suo uso e consumo; 

Conte che ha deciso di far risorgere il Movimento di cui è riuscito ad appropriarsi e nel quale rivendica il ruolo autorevole di capo indiscusso, sulle ceneri del mondo che lo circonda, convinto di avere i numeri per dominare l’universo

Calenda, disposto a candidarsi per sostituire Draghi, al quale evidentemente e "modestamente" si identifica per doti capacità e autorevolezza; 


Renzi, animato sempre dalla convinzione di avere più volte salvato l’Italia, e sicuro di poter continuare ancora a svolgere questo ruolo messianico; 

Letta, gentile educato ed equilibrato, che vorrebbe mettere tutti d’accordo pur di sconfiggere la destra, affidandosi alle già note “larghe intese”, rinominate “campo largo”, delle quali abbiamo imparato a conoscere, a nostre spese, la larghezza delle distanze, piuttosto che l’ampiezza delle interlocuzioni.

E potremmo continuare così all’infinito.

È uno spettacolo indecoroso e imbarazzante.

In questo momento forse avrebbero dovuto tutti capire che sarebbe stato più sensato e utile per il Paese aiutare davvero l’Italia, sostenendo il più possibile un obiettivo che al momento è irrinunciabile: e cioè fronteggiare insieme le gravi e pesanti conseguenze della guerra sulla nostra economia e scongiurare il tracollo totale. Tanto, le elezioni si sarebbero tenute ugualmente dopo pochi mesi, a conclusione naturale del governo Draghi.

Gasdotto Yamal Russia-Europa di Gazprom

I nuovi salvatori ci dicano almeno in che modo intendono muoversi, dal momento che non condividono quello che finora è stato realizzato.

E invece tutti evadono dalla realtà, svolazzando da un tema all’altro, lanciandosi in casuali e pericolosi voli pindarici: le pensioni minime a 1000 euro, un milione di alberi l’anno da piantare, la pace fiscale, l’autonomia, la lotta all’immigrazione, il salario minimo, il reddito di cittadinanza…

E tutti ci cascano! La gara a chi promette di più si è aperta… Spazio al miglior offerente! Le parole infatti non costano nulla. Si possono far piovere le più colossali fantasie!


Mi auguro che da parte di qualche gruppo politico scaturisca un programma organico, sensato e pertinente, che possa convincere chi ha a cuore il futuro dell’Italia, a cominciare da quello più prossimo.

Ma spero anche che gli italiani finalmente rinsaviscano e non si facciano più prendere in giro, per l’ennesima volta, da giullari irresponsabili che gioiscono nel manovrare gli elettori come inerti e assonnati fantocci, per garantirsi il loro futuro e i loro interessi, a scapito di quelli collettivi.

Commenti

  1. "La politica ( servizio alla polis) è la forma più alta di carità,...) e " Tutti i cristiani sono obbligati ad impegnarsi politicamente "(Pio XI, dai Discorsi 1922-28).
    Invece, per secoli è stata una corsa al potere, l'assalto alla diigenza, all' accapparranento di voti, in cambio di poltrone, incarichi veri o fittizi purché portino ricchezza e/o prestigio.
    Ormai non ci sono più " Ideali", comunismo, socialismo sono delle parole del passato.
    Non ci sono più " destra", " sinistra", " centro" . Tutti fanno tutto per averne un contraccambio.
    La politica dei nostri giorni, dei nostri mediocri partiti, è piuttosto " il teatrino della politica" !
    Dove ognuno recita una parte, pronto a cambiare casacca, a seguire una nuova " sirena", basta che gli si sia assicurato uno spazio di manovra.
    Negli ultimi 30/40 anni abbiamo assistito ad un progressivo deterioramento e scadimento della " classe di comando" ( scelta da noi)che ci rappresenta o talvolta, non ci rappresenta affatto!
    Non ci sono validi esponenti, figure di spicco in nessun partito e quando qualcuno emerge dalla massa( come Draghi) e cerca di sbrogliare la matassa e tirarci fuori dal guado, viene avversato e costretto, prima a poi, a lasciare, a dimettersi.
    Un altro femoneno grave in crescita è " l'astensionismo" dovuto alla disaffezione, al disamore per la politica.
    È il partito di chi non va a votare delegando di fatto gli altri a farlo che in qualche caso raggiunge o supera anche il 50% degli aventi diritto.
    È questa una grossa sconfitta per la politica e la democrazia in generale.

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  2. Ottima analisi dell'indegno spettacolo cui stiamo assistendo e della triste realtà politica. Pensavo pure di candidarmi ma...
    Rimpiango Spadolini, uomo intelligente e preparato. Certo un La Pira non ci sarà più. Marco Ganassi

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  3. Ho letto e seguito con attenzione la caduta del governo draghi.mi è molto dispiaciuto, ma probabilmente è quello che ci meritiamo! La cultura è stata distrutta a partire da 30 anni fa o meglio ancora prima con i decreti delegati a scuola. Per ricostruire ci vorranno centinaia di anni! Lo astensioni smo non è corretto, chi ha lottato per la democrazia e il voto a tutti non se lo merita. Donne in politica mi dispiace che siano di destra! Purtroppo chi è veramente capace se scende in campo lo fanno fuori subito! Vedo nero, penso che non ci sia speranza.... Comunque sopravviveremo..... ?????? Luana Belli

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  4. Bellissima Analisi, carissima Aurora.Sento una gran confusione che non mi permette un buon discernimento.Speriamo bene!! Filippo Grillo

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  5. Vorrei condividere in proposito con i lettori questo Comunicato della Rosa Bianca:
    “La Rosa Bianca auspica che, nella campagna elettorale, le forze politiche si astengano da esteriori manifestazioni religiose che strumentalizzano la fede, offendendo sia le coscienze credenti sia la laicità della politica. Nel contempo la Rosa Bianca spera che il maggior numero di partiti definisca il proprio programma dando reale ascolto all'insegnamento sociale della Chiesa cattolica. Pertanto la Rosa Bianca rivolge un appello per un'ampia convergenza di partiti, movimenti politici e sociali, associazioni della società civile attorno a quella che si potrebbe definire 'Agenda Bergoglio': pace (rilancio dell'ONU come embrione di governo mondiale, politiche di disarmo, difesa dei popoli oppressi), giustizia sociale (lotta a tutte le povertà, diminuzione delle disuguaglianze, primato del lavoro e difesa dei lavoratori, politiche di welfare, contrasto all'evasione fiscale), ecologia integrale.” Fulvio De Giorgi

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  6. Come al solito le tue riflessioni sono sempre coinvolgenti, mai accademiche, come capita spesso a me. Si vede che scrivi col cuore. Sai che lo dico con assoluta convinzione. Pensa che, sulla crisi di questo governo, stavo buttando giù alcune idee (uno sfogo) con l'intenzione di mandarle alla rivista Il Gallo, ma mi hai preceduto. La tua analisi è perfetta....che dire. Bisogna metterci l'animo in pace? Non si può, non si può di fronte a questa pericolosa deriva dilagante. Una santa rabbia ci è permessa, anzi ci è suggerita, non per rimanere su di noi, ma per concretizzarla e condividerla...
    Intendiamoci bene: una santa rabbia ( che sembra un ossimoro) non ha nulla a che vedere con quella che purtroppo  abbiamo conosciuto nella storia e continuiamo a conoscere. La rabbia comprensibile  dei diseredati , degli ingannati, dei delusi, che genera altre vittime e altre ferite che rimarginano a fatica.
    La Santa rabbia è alternativo a questo percorso, come è alternativo ad altri percorsi altrettanto pericolosi che sono l’indifferenza (quante volte ce lo ripete papa Francesco!)  e la rassegnazione.
    Questa  santa rabbia  specialmente oggi ci è permessa, anzi ci è suggerita, non per rimanere dentro di noi  noi, ma perché diventi  un impeto interiore che esce e costruisce, e ognuno porta la pietra che può portare…con un silenzioso umile servizio, uno scritto, un momento di ascolto, ma anche con  il fare concreto di chi ogni giorno cura, sfama.
    Ieri l’altro un altro mio amico della cerchia giovanile della Fuci è tornato alla casa del Padre. Era un esempio di questa santa rabbia coltivata: negli anni della contestazione…e poi il suo impegno nelle CEB del Giglio, e quindi la San Vincenzo dei Paoli, fino al suo impegno nell’AVO. La domenica prima della morte raccoglieva strascicando con fatica le gambe  le elemosine durante la messa. E ogni volta che mi trovava in via Roma amava sfogare a parole la sua santa rabbia sugli eventi del giorno.  Giuseppe Tartaro

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  7. Bellissimo post, condivido appieno, mi sento confusa a chi dare il voto. Il bene comune , l amore per la patria dov’è?Consolazione Longo

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  8. Giorno dopo giorno la storia assume risvolti sempre più preoccupanti, sia per la nostra incolumità che per il futuro dei nostri figli e del mondo stesso.
    Noi italiani ci stiamo muovendo in ordine sparso, goffamente e incoscientemente, credendo di essere padroni del nostro destino, mentre dovremmo prendere coscienza del fatto che non siamo liberi come crediamo d’essere, bensì legati al destino occidentale e al disegno atlantico.
    Anche qualora avessimo gli strumenti per fermare o, quanto meno, gestire le molteplici insidie che ci minacciano, ogni iniziativa intrapresa autonomamente, anche la più nobile, sarebbe messa al vaglio dei poteri internazionali e diplomaticamente arginata o resa inefficace.
    L'esperienza ci insegna infatti che qualunque scostamento viene corretto con il mezzo ritenuto più adeguato, che è sempre giustificato dal fine.
    Il disegno è già tracciato e non sarà una campagna elettorale o una votazione ad alterarlo.
    Sebbene noi tutti, ognuno con sensibilità e cultura diversa, ci affanniamo a lottare per i nostri ideali e crediamo sia possibile contribuire al raggiungimento di essi, non dobbiamo mai dimenticare che soltanto alcuni personaggi, ai quali nulla importa di questi ideali, sono abilitati a manovrare i fili del grande teatro.
    A noi, povere monadi, è concesso soltanto discutere sulla politica e riscaldarci come fanno i tifosi per le loro squadre, in stadi nei quali le partite sono già state decise.
    E nella foga del dibattito, c'é chi arriva anche ad annientare l’altro, umiliarlo, pur di difendere mostruosi dogmi mai analizzati alla luce degli eventi, mai messi in discussione.
    Ma come si può promuovere l’avvento di un governo che anacronisticamente proclami l’intolleranza, il razzismo, l’omofobia, un governo che non sarebbe disposto a garantire la democrazia, quella democrazia che è stata conquistata col sangue e lasciata a noi tutti in eredità?
    Aver trovato il cibo impiattato non ha aiutato a comprenderne il valore.
    La piaga incallita del clientelismo impone quotidianamente personaggi che non hanno dovuto studiare, né faticare per accaparrarsi posizioni di rilievo, prezzolati che ostentano con disinvoltura e arroganza un livello di analfabetismo sconcertante, bambocci che parlano a vanvera, favoriti da un sistema ingannevole, che illude le masse e tende trappole a chiunque provi a metterlo in discussione, un sistema in cui i mass media impegnano con la propaganda e i reality show le masse ignare, per renderle noncuranti di ciò che conta veramente.
    Ne sono dimostrazione, in televisione, i bullismi pilotati di gruppo, volti ad aggredire un singolo che la pensa diversamente dalla massa e finalizzati a scoraggiare i suoi assunti e ad isolarlo.
    Ma l’ignoranza, si sa, se applaudita da un pubblico di altrettanti ignoranti, diventa arroganza e la fa franca.
    Riflettiamo bene prima di formarci una convinzione, studiamo la storia, non leggiamo soltanto le notizie raccontate da giornalisti di una certa corrente, leggiamo ciò che effettivamente è accaduto e accade, non fossilizziamoci nel sentito dire o nelle fake news.
    Quel poco che ci sarà permesso di costruire potremo costruirlo soltanto insieme ad altri che la pensano come noi.
    Ciao e grazie per questo dialogo
    Alida

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  9. Carissima Aurora, condivido molto l'analisi socio-politica che hai fatto in queste tue riflessioni e sono MOLTO, MOLTO PREOCCUPATO per questa situazione che si è venuta a creare adesso!
    Sono preoccupato perché non vedo persone "competenti" (statisti veri) che possono, oggi, aiutare il nostro Paese.
    E questo è colpa anche di noi cristiani!!!
    Credo che la Chiesa, già da tempo doveva muoversi per FORMARE uomini e donne cristiani che poi sapessero assumersi la vocazione politica..., come una vera e propria VOCAZIONE cristiana ...per il BENE COMUNE!!!
    Adesso è tardi!!!! Ma comunque dobbiamo darci da fare per far crescere nella Chiesa questa mentalità.
    Non possiamo e non dobbiamo "mollare" Se ci rimbocchiamo le maniche un po' di più tutti (clero e laici) e non ci lasciamo fagocitare dall' "assenteismo", possiamo, piano piano, ripartire e rilanciare laici, autenticamente cristiani che sappiano mettersi al servizio vero del bene comune.
    Che Giorgio La Pira (e tanti altri politici santi, che sono in Cielo) illuminino la Chiesa per queste scelte coraggiose. d.Piero

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