Soltanto parole!

 


Quella che vi racconto è una “storia” che ha dell’incredibile!


Abbiamo molte volte sentito pronunciare la sigla OSCE. Ma ci è mai venuta la curiosità di esplorare cosa si nasconde dietro questo acronimo?


Io ho provato a farlo proprio in questi giorni. Ai comuni mortali infatti sfuggono spesso conoscenze e informazioni dettagliate su argomenti con cui non si ha troppa familiarità.


Menomale che almeno questa guerra ha provocato in me e in molti altri il desiderio di sapere, di capire, di leggere, superando i confini dei nostri abituali interessi.


Così la superficialità e la distrazione che hanno avuto in noi il sopravvento mentre si consumavano altre tragedie umanitarie, questa volta si sono trasformate in bisogno irrefrenabile di conoscenza, conseguenza anche del martellante lavoro che stanno facendo quotidianamente i media.


Andando alla ricerca di informazioni sull’origine del conflitto in atto, mi sono imbattuta così in questa sigla del cui significato avevo solo una vaga idea e, accostandomi ad essa più da vicino, visitando il sito ufficiale https://www.osce.org, mi si è spalancato un mondo che avevo finora ignorato, e che ha suscitato in me da una parte meraviglia e compiacimento, dall’altra delusione e sgomento.


OSCE sta per “Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa”, da non confondere con l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che si occupa invece di Economia. In questa matassa aggrovigliata di sigle, i non addetti ai lavori rischiano facilmente di fare confusione o di perdersi!


L’OSCE è una federazione di 57 Stati del mondo, dagli USA e il Canada alla Federazione Russa, passando per l’Europa e per gli Stati dell’ex URSS, tra cui l’Ucraina. Non aderiscono Australia, America centro-meridionale, Africa, Medio ed Estremo Oriente.


Tuttavia, altri Paesi mediterranei (nord africani e del medio oriente), asiatici e l'Australia fungono da partner dell’OSCE e con essa collaborano su più fronti.


Nasce nel 1995 (ma già fondata nel 1975 come CSCE, dove “Conferenza” stava al posto di “Organizzazione”) con sede a Vienna, come “foro di dialogo politico”.


Il suo scopo è quanto di più grande e necessario si possa desiderare: assicurare e garantire a tutti pace e prosperità, stabilità e democrazia, aiutando i vari Stati a superare le divergenze e a rafforzare la fiducia reciproca, prevenendo i conflitti e gestendo le crisi.


Parole da scrivere a caratteri cubitali all'ingresso di ogni città e Paese!


Le questioni di cui si occupa sono cruciali e irrinunciabili: il controllo degli armamenti, la lotta contro il terrorismo, il buongoverno, la sicurezza energetica, il contrasto alla tratta degli esseri umani, i processi di democratizzazione, la libertà dei mezzi di informazione, la tutela delle minoranze nazionali.


Cosa potrebbe esistere di più utile e prezioso al mondo?

Verrebbe da dire: “Davvero geniali! Possiamo dormire tutti sonni tranquilli!”


E invece no! Perché alla luce dei fatti reali a cui stiamo assistendo sgomenti e impotenti, possiamo solo concludere che si tratta ancora una volta soltanto di parole, parole, parole... inutili fuorvianti e inefficaci!


Come tanti altri grandi organismi internazionali, nati per rispondere ad altrettante inderogabili emergenze (fame e denutrizione, infanzia sfruttata, schiavitù e tratta degli esseri umani …) che purtroppo rimangono sempre tali, anche l’OSCE serve quindi soltanto a sprecare risorse preziose che potrebbero essere più utilmente impiegate.


Realizzano molto di più, sul fronte umanitario, i missionari e i volontari che dedicano gratuitamente la loro esistenza per avviare progetti di sviluppo economico, sanitario, di istruzione, affidandosi spesso solo alle donazioni spontanee e alla provvidenza. 


Per avere un’idea delle ingenti somme destinate a progetti che rimangono solo su carta, basta fare attenzione a questi pochi dati, reperibili sul sito ufficiale dell’OSCE. 


L’Organizzazione è finanziata dagli Stati membri; il suo personale, tra impiegati e operatori sul campo, raggiunge le 2880 unità, e il suo bilancio nel 2019 è stato di 138.204.100 euro, senza contare il costo del personale che lavora sui territori, a carico dei singoli Stati.



Per verificare poi l’effettiva utilità del suo operato, basta guardare ai fatti, che ci dicono purtroppo che, non solo gli stati membri dell’OSCE dichiarano guerra ad altri Stati dello stesso Organismo, ma anche che non garantiscono e non sostengono neppure le missioni da essi richieste e sottoscritte.


Un esempio è sufficiente per capire.


In seguito all’annessione russa della Crimea, il 21 marzo 2014 ha avuto inizio una missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina, su richiesta del governo ucraino, col consenso di tutti i 57 Stati partecipanti, Russia compresa.


La Missione è stata “civile”, non armata, di sorveglianza in tutte le regioni dell’Ucraina per osservare e riferire in modo imparziale sulla crisi in atto nel Paese, dopo la caduta, per iniziativa del Parlamento, del Presidente filo-russo Yanukocich che intendeva non promuovere l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea.


Scopo della missione, facilitare il dialogo tra le parti. Missione, come stiamo vedendo, clamorosamente fallita!


Essa infatti si è rivelata inefficace poiché i combattimenti tra ucraini e filo-russi sono proseguiti, per responsabilità di entrambe le parti, anche dopo il protocollo di Minsk che avrebbe dovuto sancire il cessate il fuoco e il rispetto di alcune misure di sicurezza.


Inoltre il personale impegnato nella missione ha subito perdite umane e ha dovuto lavorare in un contesto di grande pericolo per la presenza di ordigni inesplosi, di mine, di bombardamenti e di gruppi armati.


Infine, con l’offensiva militare iniziata il 24 febbraio da Putin, dopo 10 anni di inutile monitoraggio, i funzionari della missione sono stati ritirati per tutelare la loro incolumità.


Impotenza degli uomini quella a cui assistiamo? O mancanza di volontà politica, incoerenza e avidità di potere? La risposta sembra alquanto scontata.



Se manca alla base, infatti, un sincero progetto di pace tra le nazioni, tutto viene automaticamente vanificato: vertici internazionali, organismi istituzionali, trattati di “pace”… E rimangono solo le parole. Parole retoriche e vuote! Mentre i popoli vengono presi in giro, illusi, usati, sfruttati, bistrattati, buttati via con la loro storia, la loro cultura, le loro tradizioni, i loro sogni di giustizia, di libertà e di democrazia.


Tanta tristezza e delusione prende il sopravvento in noi. Ci sarà mai una via d’uscita?


La razionalità mi dice che, falliti gli strumenti finora adottati, bisognerebbe fare uno sforzo per inventarne di nuovi, di diversa natura, magari fondati, più che sull’aumento della spesa militare, su un maggiore dialogo, su una reale cooperazione, su relazioni fondate sulla giustizia, su una autentica fiducia reciproca. 



Non credo che possano esistere altre alternative, se non vogliamo una distruzione planetaria


Arriverà il tempo in cui cominceremo a imparare qualcosa dalla storia? Penso che l’umanità, stanca di violenze e distruzioni, non desideri altro! 


L’esperienza ci dice, però, che si può imparare solo quando si è in grado di individuare e riconoscere i propri errori. Altrimenti, purtroppo, si ritornerà inesorabilmente a commetterli.

Commenti

  1. Grazie Aurora, non ero a conoscenza di questi organismi, assurdo quante cose che vengono nascoste

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  2. Grazie Aurora per questa riflessione, che ci invita ad informarci di più su ciò che sta accadendo cercando di leggere ed approfondire in modo autonomo e personale .Questa guerra nel centro dell’Europa ha scosso le nostre coscienze. accanto ad un aiuto concreto alle popolazioni attraverso le associazioni di volontariato e alla preghiera ,che non deve mai mancare, sento personalmente il dovere di informarmi.Ti ringrazio ,quindi ,per questo spazio di discussione che ci offri e mi permetto di suggerire la lettura di Limes diretta da Lucio Caracciolo , a me è stata utile per cercare di capire di più.

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  3. Come al solito, carissima Aurora, mi arricchisci sempre di argomenti estremamente interessanti che inducono ad una profonda riflessione.Grazie.Filippo Grillo.

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  4. Confesso la mia ignoranza. Mi accorgo che snonosco tante cose. Non sapevo dell'esistenza dell' OSCE. Se avesse funzionato e svolto il compito per cui era nato non ci saremmo ritrovati a parlare, ancora una volta, di conflitti e di guerre fratricide. Perché si tratta sempre di questo, se è vero che siamo" Fratelli tutti". Che cosa ci salverà dal"autodistruzione dato il nostro "libero arbitrio" ? Dobbiamo o possiamo sperare nell' intervento divino o nella mediazione della madre celeste? Dato che siamo incapaci di usare la ragione e il buon senso, unitamente all' esperienza storica. Ripetiamo sempre gli stessi errori, ricadiamo sempre nella nostra piccolezza e miopia di essere umani. Abbiamo sperato che l'Amore e la Bellezza salvassero il mondo. Non vogliamo restare delusi.

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  5. Tutti i conflitti sono "conflitti di interesse", cioè volere imporre le proprie leggi di mercato. L' arroganza di volere essere primi e unici rende totalmente ciechi. Se non ci convertiamo all' ESSERE, non sarà lontana la distruzione del pianeta. Per coltivare la cultura dell' Essere non occorrono ricchezze ma è indispensabile l' amore. È questo che ci manca!!! Grazie Aurora per tutte le informazioni che hai condiviso. Ci sentiamo, impotenti di fronte a quanto accade e questo ci fa star male. Letizia

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  6. L'OSCE, così come l'ONU e altre amenità sovrannazionali e nazionali del genere, come ad esempio i Garanti in Italia, NON SERVE A NULLA, se non per creare posti ben retribuiti a disposizione delle diplomazie politiche degli Stati membri, per assorbire fondi onde finanziare studi e progetti improbabili e spargere fumo sui problemi irrisolti che nessuno sarà mai capace di risolvere. Avete presenti le attività, i tavoli, le conferenze che si svolgono dal lontano 1948 sulla pace Isralo-Palestinese? Ecco ... qualcosa di molto simile. Avete presente la Croce Rossa Italiana? Ho constatato personalmente che dei fondi che arrivano e che potrebbero arrivare alla CRI (se non venissero compensati i servizi di recupero provenienti da donazioni di Stato quali mobii vecchi e carta usata) dati in apalto a marpioni di ogni genere che trattengono per le spese oltre il 90%vanno dilapidati in feste, cerimonie , viaggi, missioni e spese di mantenimento e solo il 10% circa viene poi impiegato per i servizi istituzionali. L'OSCE e l'ONU non servono assolutamente a nulla. Avete presente la Commissine ONU per i diritti dell'uomo? Bene... la sua presidenza, quache anno fa, è stata affidata all'Arabia Saudita ... e sapete quando ? ... Subito dopo che il giornalista Kashiogi era stato ridotto a pezzi con la motosega all'interno dell'ambasciata araba a Istànbul e fatto uscire dentro valigette diplomatiche. Qui mi fermo... Non si finisce mai di scoprire cosa avviene nel mondo sotto i fumi rosa delle Organizzazioni internazionali.

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