Quale verità?

 

Non c'è una visione unanime nell'individuazione delle cause remote della guerra che sta devastando l'Ucraina. 

Giornalisti ed esperti scrivono ogni giorno fiumi di parole e si prestano a dibattiti estenuanti, snocciolando le ragioni delle parti in conflitto, mentre la gente innocente continua a essere massacrata, o tenta di fuggire sotto i bombardamenti. 

C’è chi scarica le responsabilità sull’Occidente e sulla sua politica poco lungimirante, c’è chi attribuisce tutte le colpe al dittatore Putin e alla sua sete di potere.

Tante “verità” su questa orribile guerra si susseguono con ritmo incalzante. 

Putiniani e atlantisti si confrontano estremizzando le loro posizioni e scontrandosi. 

Spesso le cosiddette verità sono solo convinzioni preconcette.

Molti sentenziano con toni assolutistici come se stessero pronunciando degli oracoli, schierandosi da una parte o dall’altra.

C'è chi riesce ad analizzare i fatti in modo più obiettivo, attenendosi a quanto è supportato da dati più attendibili.

Ciò che amareggia a volte è assistere alla incapacità di confronto tra punti di vista diversi, che potrebbero essere anche complementari, ma che vengono percepiti come inconciliabili: chi esprime un pensiero che si distacca dal coro spesso viene ascoltato con sospetto, come se fosse un complice del tiranno, e viene istintivamente stigmatizzato e isolato. 

Il Prof. Alessandro Orsini della Luiss e il giornalista Paolo Mieli a "Piazza pulita" del 10/03/22

A volte si ha la sensazione che anche da noi possa trovare spazio solo il pensiero unico. Se così fosse, sarebbe un problema serio e molto preoccupante. Io non rinuncerei, per niente al mondo, alla libertà di pensare, di esprimere il mio pensiero, di farmi domande, di ascoltare opinioni diverse dalle mie... che sempre mi arricchiscono o comunque mi stimolano ad andare ancora più a fondo nella conoscenza della realtà.

Sono convinta infatti che la scoperta della verità sia sempre un processo molto complesso, che necessita dell’ascolto di tutti coloro che con onestà intellettuale, senza strumentalizzazioni ideologiche, senza manipolazioni preconcette, senza manie di supremazia, si informano leggendo, attingendo a tutte le fonti disponibili, ascoltando ove sia possibile i protagonisti dei fatti e i testimoni. Ogni informazione può essere utile alla ricostruzione della realtà.

Al di là di ogni interpretazione dei fatti, comunque, una verità inconfutabile è sotto gli occhi di tutti: l’aggressione di un paese libero e sovrano, la sua distruzione e occupazione, la strage di civili innocenti. 


Da più di 20 anni Putin, che grazie a una sua recente legge potrebbe rimanere al potere fino al 2036, sta conducendo questo tipo di politica. Come mai gli  addetti ai lavori se ne accorgono solo oggi e rimangono sorpresi? La Cecenia, la Georgia, la Siria hanno subito la stessa sorte dell’Ucraina, con città rase al suolo, centinaia di migliaia di morti, milioni di rifugiati.


Da quando esiste il mondo, la storia non è mai cambiata. Occupare e distruggere un Paese sovrano per imporgli la propria egemonia è ancora oggi una prassi che si attua indisturbata in varie parti del mondo. Sembra che esista un tacito accordo tra i potenti: “oggi io, domani tu, purché ci sosteniamo a vicenda chiudendo gli occhi e volgendoci dall’altra parte, ma all’occorrenza sostenendoci militarmente”.

Ormai, davanti al dramma quotidiano degli ucraini, non abbiamo più parole per commentare, ma solo sgomento lacrime e dolore.

Qualcuno dice che l’ingresso in Europa e nella NATO, siano solo dei vili pretesti perché la posta in gioco è molto più alta: non tanto la neutralità dell'Ucraina ma la sua annessione all'Impero russo da ricostruire, di cui il nuovo Zar Putin è nostalgico e determinato fautore.


Se fosse davvero così, potremmo riscrivere il copione di questo "film" a cui stiamo assistendo, che non sarebbe più soltanto un dramma struggente, ma un film dell’orrore, dove un serial killer pianifica in ogni dettaglio, scena dopo scena, una storia di crudele aggressione, di violenza gratuita e inaudita, di cancellazione della sua vittima.

Ma con quale diritto, mi chiedo, un Governante può pretendere di occupare un altro Paese? Su quali basi si permette solo di pensare che sia legittima la sua politica di espansione? Invocare le comuni radici culturali e storiche può giustificare questa arrogante libertà? Quanti popoli in Europa hanno radici culturali e storiche comuni? Potrebbero per questo cominciare domani ad aggredirsi e ad annettersi a vicenda? O non è molto più sensato quello che con tanta fatica si sta cercando di costruire da più di 70 anni, proprio in forza di ciò che unisce i paesi europei?   

Le mire di Putin non possono chiamarsi "politica"! Aggressione, invasione, occupazione, prepotenza, arroganza: sono i mezzi della mafia, della criminalità, della tirannia. Dobbiamo chiamare ogni cosa con il suo nome, senza ambiguità o equivoci.

Se qualcuno decidesse di aggredirci per strada, di rapinarci, o di occupare la nostra abitazione minacciandoci di ucciderci, come potremmo giustificare il nostro aggressore o venire a patti con lui? Anche noi saremmo pronti a difenderci con le unghie e con i denti per non farci massacrare.


A questo scopo, per proteggersi da ladri e aggressori, molti attrezzano, prima che accada il peggio, porte e finestre con grate, piantonano un cane lupo all’ingresso, istallano sistemi di videosorveglianza, pagano una guardia giurata che faccia la ronda nell’isolato, fino addirittura ad armarsi, nel caso si presenti la necessità di una legittima difesa.

Seguendo la stessa logica, chi è esperto nella vita militare sostiene quello che dicevano gli antichi romani: se vuoi la pace, prepara la guerra! Un'esortazione cioè a investire di più nella Difesa del Paese, perché solo armi potenti possono fungere da deterrente e tenere a giusta distanza il nemico. 

Ma a questo punto dobbiamo convenire che siamo ritornati all’età della clava. Anzi, che non ce ne siamo mai allontanati! Altro che civiltà e integrazione tra popoli e culture! E addio ai sogni di distensione e di dialogo tra le potenze mondiali.

Eppure, nonostante la consapevolezza della cruda realtà e della necessità di stare coi piedi a terra, non vorrei rinunciare ancora a questo sogno!


Commenti

  1. Devo riconoscere , dopo un primo momento di attenzione quasi bulimica a trasmissioni in cui esperti di tutti i tipi cercavano di spiegarci i motivi dell’invasione dell’Ucraina, a volte con una certezza e freddezza di ragionamento veramente disarmante, ho deciso che mi sarei informata in modo diverso.
    Basta dibattiti ed opinionisti , voglio capire leggendo, cercando di seguire i reportage degli inviati, alcuni veramente bravi e sensibili, che ci mostrano la sofferenza della popolazione.
    Mi ha colpito l’immagine di una giovane coppia, con un bambino in braccio.Il
    padre, vestito da soldato, baciava sulla fronte il piccino tenuto in braccio da una giovane madre in lacrime .Di lì a poco avrebbe continuato da sola con il piccolo in braccio la sua fuga verso una possibile salvezza.Ho pensato che sarebbe potuta essere mia nuora con la mia nipotina in braccio e mio figlio il soldato in divisa. INACCETTABILE!





    RispondiElimina
  2. Quanta sofferenza.....situazione inaccettabile!!!! Gente innocente vedersi sdradicata dal proprio paese di origine....morte e distruzione.....BASTA.....invochiamo la PACE...Lucia

    RispondiElimina
  3. Mi piacerebbe non utilizzare più la parola guerra per quanto sia una realtà! Mi piacerebbe direzionarmi su di una umanità, orfana ormai di valori per riprenderli e darli in adozione!!! Mi piacerebbe spogliarmi di opinioni espresse in cui si va alla ricerca di un colpevole! Mi piacerebbe volgere lo sguardo verso un futuro che si basi e si direzioni sul concetto di pace e fratellanza...per poter dire con Giovanni Paolo II, " mai più la guerra" . Grazie Aurora per le tue riflessioni!!!! TERESA Maria Carelli

    RispondiElimina
  4. Il grande vescovo americano Fulton Sheen scriveva che le guerre nascono da conflitti interiori irrisolti. Un animo pacificato non ama lo scontro armato e costruisce ponti non muri

    RispondiElimina
  5. Più tempo passa e più non riesco a trovare giustificazioni per questa guerra. Stare con uno dei 2 contrapposti schieramenti ( Nato oppure ex U.R.S.S.) dovrebbe essere una scelta libera di ogni stato. Che non dovrebbe provocare nessuna ingerenza o, peggio ancora, invasione di chicchessia. Ne va del diritto di autodeterminazione e della vita stessa di ogni comunità civile. L'esperienza di millenni di guerre, distruzioni e ricostruzioni , milioni di vite spezzate non ha insegnato nulla . Quantomeno, non e' servita e non serve per evitare il ripetersi di tali atrocità. L'età della pietra potrebbe tornare!

    RispondiElimina
  6. Cara Aurora,
    come “Il Fatto Quotidiano”dell’8 marzo ‘22 ha sostenuto, in Italia si sta diffondendo un “clima di oscurantismo”, “proprio in un momento in cui è vitale la presenza di studiosi dal pensiero libero e coraggioso”.
    Ci vuole, infatti, coraggio ad esprimere, dissociandosi dalle masse, un parere analitico e obiettivo su accadimenti controversi e in parte segreti, come quelli che hanno preceduto e continuano ad alimentare questo ‘apparentemente’ inspiegabile conflitto.
    Un esempio è quello dello storico Franco Cardini, il quale, mercoledì 2 marzo a “L'aria che tira”, su La7, ha sostenuto che l'Occidente ha disatteso l'impegno preso con la Russia di non allargare ulteriormente a Oriente il raggio d'azione della Nato; il che significa aver messo “il territorio russo sotto la possibilità di bombardamento da parte di missili”.
    Il 3 marzo scorso, a “Piazza pulita”, come anche da te evidenziato, il prof. Orsini, nonostante abbia condannato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, ha aggiunto che “la responsabilità politica è dell’Unione Europea”.
    Ieri,13 marzo, a “Zona bianca “, su rete 4, Fausto Bertinotti ha sostenuto che è un "Errore fatale mandare armi a Zelensky"e che “per raggiungere la pace occorre trattare”.
    Superfluo precisare che concordo pienamente con tali affermazioni, rimarcando che condannare il mostro non significa foderarsi gli occhi di prosciutto.

    Ciao❤️
    Alida

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Riciclo solidale

Tre anni fa

Solo canzonette?