Preparate le vie del Signore!

Luca 3,1-6

Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, 
mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, 
Erode tetrarca della Galilea, 
e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconìtide, 
e Lisània tetrarca dell'Abilene, 
sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, 
la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 
Egli percorse tutta la regione del Giordano, 
predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 
com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!


Giovanni Battista è il personaggio del vangelo che guida i nostri primi passi incontro al Cristo che viene. L’evangelista Luca lo colloca in un preciso contesto storico, ricostruito in ogni dettaglio, tenendo conto delle coordinate politiche e religiose del tempo.

C'è chi ancora oggi considera Gesù una leggenda, e la sua vicenda storica un insieme di racconti fantasiosi, frutto della fantasia popolare o di una chiesa assetata di potere.

Collegare la figura di Gesù ai personaggi che in quegli anni hanno fatto la storia, andando alla ricerca delle fonti che parlano di lui, può aiutare a vivere meglio il Natale e a comprendere più a fondo gli eventi che sono stati determinanti per la sua esistenza.

Statua dell'Imperatore Tiberio

Giovanni Battista è coetaneo di Gesù, sei mesi più grande di lui, nato dal sacerdote Zaccaria e da Elisabetta “sterile e avanti negli anni” (Lc 1,7), cugina di Maria di Nazaret. Quando inizia la sua predicazione nel deserto per “preparare la via del Signore” (Lc 3,4) ha già trent’anni. Come lui, dunque, anche Gesù. 

Non sappiamo niente della vita di Gesù e del Battista in questi trent’anni. Di Gesù l’evangelista Luca descrive qualche piccolo scorcio della sua vita nascosta a Nazaret, fino all’età di dodici anni. Poi il silenzio.

Penso spesso, con sorpresa, al mistero di questa vita nascosta. Povera non è soltanto la sua nascita a Betlemme. Poveri saranno stati questi lunghi trenta anni vissuti nella sua famiglia a Nazaret, attendendo il momento giusto della sua rivelazione.

Mi chiedo cosa sarà stato della meraviglia, della gioia, vissuta dai pastori, dai magi, dalla gente semplice e comune che si era affrettata a Betlemme per adorare quel bambino che nascendo, pur nella povertà e nel silenzio, aveva messo in subbuglio tutta la Giudea e la Galilea. Tutto per trent’anni è stato avvolto dal silenzio. Magari molti avranno pensato: “Ci siamo sbagliati! Niente di nuovo sotto il sole!”.

Guido Reni, Adorazione dei pastori

L’annuncio del Battista viene così a scuotere le menti distratte, viene a risvegliare le coscienze addormentate, e gridando nel deserto le parole del profeta Isaia rivela che “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” (v. 6), riferendosi chiaramente all’imminente inizio della missione di Gesù

Le sue parole fanno riecheggiare quelle che l’angelo aveva detto a Maria: “Lo chiamerai Gesù” (Lc 1,31), che significa “Dio salva”, un nome che contiene in sé la missione che questo bambino avrebbe compiuto portando a tutti gli uomini la salvezza.

Preparare la via al Signore che viene è il compito del Battista, ma è anche il nostro compito:raddrizzare i sentieri tortuosi, riempire i burroni, abbassare i monti e i colli, spianare i luoghi impervi…  Sono questi i gesti e i comportamenti che favoriscono la venuta di Cristo e rendono più efficace la sua azione tra gli uomini.


Molto spesso siamo noi a impedire che il vangelo corra lungo le nostre strade, entri nelle case, cambi il cuore della gente, e anche il nostro, perché creiamo ostacoli, innalziamo muri, chiudiamo porte, allunghiamo le distanze, scaviamo abissi, e allontaniamo le persone da Cristo invece di avvicinarle. E ci allontaniamo così anche noi da lui.

Ecco un impegno importante che possiamo assumere in questo tempo di Avvento, diventando, come il Battista, facilitatori della sua venuta e della sua opera di salvezza.

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