"Armi" umane

 


Siamo ormai così abituati alle notizie quotidiane sui viaggi disperati dei migranti che in ogni parte del mondo, e non solo nel Mediterraneo, si giocano tutto e rischiano la vita per realizzare il sogno impossibile di un domani migliore, che ogni nuova notizia sull’argomento passa ormai quasi inosservata

Quanto sta accadendo al confine tra Bielorussia e Polonia ha dell’incredibile ma ci rivela, in modo ancora più drammatico e inequivocabile, cosa si nasconde dietro questo fenomeno ormai ovunque fuori controllo: lo sfruttamento delle tragedie altrui, per propri interessi economici o politici.

L’ideatore e il regista di questo scandaloso “progetto” di morte è il Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, al governo del suo paese da circa un trentennio, da sempre protetto da Putin di cui è alleato e amico, che ha deciso di combattere contro l’Unione Europea, usando gli esseri umani come “proiettili” per vincere la sua battaglia. Il suo è un piano efferato, studiato e architettato in tutti i suoi particolari.

Alexander Lukashenko

La crisi nelle relazioni con l’Europa è iniziata dopo le ultime elezioni-farsa del 2020 che l’hanno confermato per la sesta volta Presidente, e che hanno spinto l’Unione Europea ad accusarlo di autoritarismo e a imporre al suo Paese, già prostrato da una forte crisi economica, pesanti sanzioni. 

Da qui la decisione di Lukashenko di utilizzare il fenomeno migratorio come strumento di “vendetta” e arma per difendere il suo potere.

Nell’agosto del 2021 comincia così a rilasciare visti turistici (a un prezzo che è lievitato dai 90 ai 1.300 dollari) alle popolazioni provenienti dai paesi del Medio Oriente e dell’Asia, soprattutto dall’Iraq, promettendo l’arrivo in Europa a chi fosse giunto a Minsk, capitale della Bielorussia, con voli di varie compagnie aeree, tra cui la bielorussa Belavia. Costo del viaggio, tremila euro a persona. Un affare tra i 30 e i 60 milioni di dollari.

Il miraggio di una vita migliore, nonostante il costo salato di questa "promettente" via di salvezza, ha spinto in massa interi nuclei familiari a giocarsi tutto pur di raggiungere la meta tanto agognata.

In realtà la destinazione del loro viaggio si è rivelata una trappola.  L’ammassarsi di circa 20.000 profughi nelle foreste al confine della Polonia è diventato un incubo da cui sembra impossibile venire fuori senza la volontà politica dei potenti, che credono di potersi permettere tutto senza pagarne le conseguenze. 


La Polonia, intenzionata a costruire al confine un muro di difesa, ha schierato da giorni l’esercito per impedire l’ingresso nel paese con ogni mezzo, usando lacrimogeni e violenti getti d’acqua contro i migranti per disperderli. 

Dalle testimonianze delle vittime, raccolte da diverse testate giornalistiche, emergono tutti i dettagli di questo sporco gioco, finora senza vie d’uscita.

Mancano le parole per commentare fatti del genere. Povertà, guerre e persecuzioni dilagano in varie parti del mondo e diventano sempre più occasioni da sfruttare per il proprio tornaconto. Progettare i propri affari sulla pelle dell’umanità ferita e sfinita è un atto criminale e vergognoso.


Purtroppo chi compie questi crimini contro l’umanità si sente assolutamente autorizzato a farlo ed è pronto a minacciare il peggio contro chi osa contestare il suo operato. Mentre il resto del mondo resta a guardare.

Commenti

  1. Questo è un articolo di atualità che pubblicherei volentieri sul mio Graffiti on line ... Sarei felioce se me lo mandassi in word ... non solo mi interessa per ciò di cui parla, ma per indicare ad alcuni miei storici collaboratori senza più idee ... la via per condurre brevi e interessanti inchieste sui fatti del mondo. D'altra parte questo è il giornalismo ... raccontare l'attiualità per spiegare ed informare ... esprimere commenti sostenuti dalla logica piuttosto che dalla politica ... e risarvare alla Storia il ruolo di campione di confronto per mostrare similitudini Vichiane ... onde preparare le menti e le coscienze agli eventi prevedibili...

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