E ti vengo a cercare

 


La preghiera più autentica e più sentita è quella che scaturisce dal nostro cuore, quella che esprime i nostri pensieri e le nostre emozioni, quella che rivela le aspirazioni e i desideri più profondi della nostra esistenza.

Si può pregare anche senza parole, entrando in sintonia con quella Presenza invisibile eppure reale, che ci pervade e ci accoglie.

Si può pregare anche pronunciando poche e povere parole, sempre le stesse, come nella preghiera del Pellegrino russo, per chiedere incessantemente aiuto, perdono, forza, o per lodare e ringraziare ...

C’è anche chi prega cantando, suonando uno strumento, unendo le parole a melodie che hanno il potere di arrivare più in alto e più in profondità.

Ci sono testi e spartiti musicali capaci di comunicarti il segreto dell’assoluto perché nati sicuramente dalla contemplazione del mistero.

In questa nuova rubrica dal titolo “Musica profondissima” vorrei dare spazio a questi testi e melodie, per trovare anche in essi spunti e stimoli per la nostra preghiera quotidiana.

Il primo brano musicale che ho scelto è di Franco Battiato, E ti vengo a cercare, una canzone che ha il potere, anche per la sua melodia, di rapire l'ascoltatore. 


E'  una vera e propria preghiera, un testo “mistico”, che esprime la percezione della presenza divina, il desiderio di dialogare con Dio, il bisogno di assoluto, il superamento e il distacco dalle piccole cose quotidiane e da se stessi, la ricerca delle proprie radici, l'aspirazione a tutto ciò che dà senso e profondità alla propria esistenza, l'identificazione col divino, valori tutti custoditi e trasmessi da quel "sentimento popolare" a cui accenna il testo e che fanno parte della nostra cultura e della nostra tradizione.

Nel testo c’è anche una punta di amarezza per la constatazione di un tempo e di un mondo che hanno perduto i punti di riferimento fondamentali, che hanno rinnegato e tradito la loro stessa dignità. 

Tuttavia, neppure questo può diventare un alibi per rinunciare a un cambiamento e a una rinascita, anzi diventa una spinta "ad essere migliore, con più volontà", perché è dal cambiamento di se stessi che può scaturire l'inizio di una nuova realtà. 

Quello che conta pertanto è cominciare da se stessi, disegnando un nuovo progetto di vita, dando ossigeno e luce alla propria esistenza, tracciando un nuovo itinerario lungo il quale incamminarsi decisamente: "Emanciparmi dall'incubo delle passioni. Cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male. Essere un'immagine divina di questa realtà”.


E ti vengo a cercare
Anche solo per vederti o parlare
Perché ho bisogno della tua presenza
Per capire meglio la mia essenza
Questo sentimento popolare
Nasce da meccaniche divine
Un rapimento mistico e sensuale
Mi imprigiona a te
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita
Che rinuncia a sé
E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici
Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
Cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
Essere un'immagine divina
Di questa realtà
E ti vengo a cercare
Perché sto bene con te
Perché ho bisogno della tua presenza


Commenti

  1. E' vero molte canzoni sono anche preghiere oppure suggerimenti ad una riflessione più profonda e alla apertura verso l'Altro.
    Oltre a Battiato, mi viene in mente il " mio" amatissimo conterraneo Fabrizio De Andrè , che pur dichiarandosi ateo, dalle sue canzoni giungevano spesso messaggi di compassione e misericordia.
    Mi vengono in mente Preghiera in gennaio scritta piangendo la morte dell'amico Luigi Tenco...
    ."Quando attraverserà l'ultimo vecchio ponte
    ai suicidi dirà
    baciandoli alla fronte
    venite in Paradiso
    là dove vado anch'io
    perchè non c'e l'inferno
    nel mondo del buon Dio...."
    oppure il Pescatore:
    " E chiese al vecchiodammi il pane
    ho poco tempo e troppa fame
    e chiese al vecchio dammi il vino
    ho sete e sono un assassino
    Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
    non si guardò neppure intorno
    ma versò il vino e spezzo il pane
    per chi diceva ho sete , ho fame.
    La preghiera è anche questo, compassione, capacità di condividere il poco che si ha con un altro senza chiedere niente in cambio, misericordia.

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