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La statua della discordia

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  Da diverse settimane si discute, senza il supporto di argomentazioni logiche e significative, di una questione che ha sollevato infinite polemiche pretestuose e inspiegabili. Il pomo della discordia è una statua che raffigura uno dei momenti più teneri e poetici della maternità: una giovane donna che tiene in braccio il suo bambino mentre lo allatta. La statua, molto espressiva e aggraziata, è opera di un’artista milanese, Vera Omodeo, scultrice e ceramista , scomparsa quasi centenaria nel maggio del 2023, che ha spesso regalato le sue opere ad amici, conoscenti o a enti benefici, ma che ha anche lasciato alla sua città natale opere apprezzabili come il portale della Chiesa Santa Maria della Vittoria , realizzato negli anni 80 e definito “un trattato di mariologia in bronzo”. L'artista Vera Omodeo La sua casa era il suo museo. Qui le sue numerose opere, statue, icone e bassorilievi, la circondavano e le facevano compagnia.   La maternità è stato il leitmotiv che ha appassionato e

Un Museo di Diari

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  Esistono musei di ogni genere : archeologici, scientifici, marittimi, tattili, di sculture, di dipinti, di fossili, di strumenti musicali… Ma scoprire l’esistenza di un museo di diari, ricco di ricordi e di testimonianze di vita, che appartengono a singoli comuni cittadini ma che contengono pezzi di storia dal valore universale, è stata per me una vera impensabile e piacevole sorpresa . Mi sono imbattuta in questa storia incredibile e suggestiva g razie alla trasmissione televisiva Generazione Bellezza , uno dei rari programmi intelligenti, positivi e istruttivi, giunto alla sua quarta stagione, condotto da Emilio Casalini , fortemente espressivo ed empatico nella sua narrazione,  in onda dal lunedì al venerdì alle 20,15 su Rai3  e fruibile su Raiplay. Sono profondamente grata a chi si è adoperato con grande intuito e intelligenza per dare vita e consistenza a questa originale intuizione , realizzando un vero e proprio Archivio diaristico , dove, da circa 40 anni, confluiscono da og

Un mondo a parte

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  Ho assistito tre giorni fa alla proiezione di un film serio ma divertente allo stesso tempo che vi consiglio di vedere, se avete voglia di pensare mentre vi rilassate e vi divertite un po’. È un film serio perché affronta tematiche importanti , ma tristemente trascurate, della nostra contemporaneità.  È divertente perché lo fa con leggerezza, brio e ilarità . Lo stesso titolo, “Un mondo a parte”, riassume l’emergenza e l’urgenza della questione affrontata , in quanto mette bene in luce la separazione stridente e l’assoluto oblio di una “povertà” quasi ignorata dal resto del mondo . Diretto da Riccardo Milani, ha come protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele. E già solo i loro nomi sono garanzia di simpatia e di successo . Un piccolo borgo abruzzese con poche centinaia di abitanti, sperduto tra le montagne e d’inverno sepolto dalla neve, è lo scenario in cui è ambientata la storia. È qui che si intrecciano le relazioni umane e le delicate problematiche sociali di vario gene

Oltre il tradimento

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  Oggi è il giorno del dolore, del silenzio, della solitudine. È il giorno in cui tutta la terra ammutolisce sbigottita, dopo avere gridato il suo odio e il suo disprezzo per un uomo innocente che aveva fatto solo del bene a quanti lo hanno conosciuto e incontrato. Ma una parola aleggia nell’aria trascinandosi dietro la sua eco in tutta la sua potenza e drammaticità: tradimento! Tutto infatti inizia proprio da qui , da una decisione, da un sentimento, da un gesto che rivelano tutta la superficialità e l’indifferenza del male .  E sarà addirittura un bacio a camuffarne la vile e meschina crudeltà, in quel giardino pieno di ulivi, simbolo di festa, di amicizia e di pace, che invece resterà nella  storia come il luogo dell’inganno, della solitudine e del dolore. Era necessario che qualcuno lo consegnasse e tragicamente sarà proprio uno dei suoi amici a farlo . Gesù lo sapeva bene, se l’aspettava da un momento all’altro, sapeva che qualcuno dei suoi covava nel cuore da lungo tempo di trad

Uomini e dei

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Il Museo egizio di Torino, secondo a livello mondiale solo a quello del Cairo, vanta l’esposizione di 40 mila reperti archeologici, tra cui il Papiro delle miniere d’oro, che è la mappa stradale più antica al mondo, e il Papiro dei re, che contiene l’elenco dei Faraoni e dei Re d’Egitto. A duecento anni dalla sua apertura, è stato realizzato un suggestivo documentario che ne racconta la storia e i suoi misteri, dal titolo “Uomini e dei. Le meraviglie del Museo Egizio”. È stato proiettato nelle sale cinematografiche soltanto nei giorni 12 e 13 marzo, con un’affluenza di pubblico non proporzionata all’importanza dell’evento e alla qualità del prodotto, probabilmente per una sua non adeguata pubblicizzazione. All’origine di questa grandiosa idea c’è una esperta giornalista e regista italiana, che con quest’opera a mio avviso ha toccato l’apice della sua carriera finora costruita. Didi Gnocchi è il suo nome . Esordiente come giornalista della carta stampata, si dedica in seguito al giorna

Lascia correre!

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  L’indimenticabile e intramontabile canzone dei Beatles, “Let it be”, penso possa essere la migliore colonna sonora di alcune fasi della nostra vita.  Scritta da Paul McCartney nel 1970 , è ispirata a un suo sogno nel quale la madre , morta di  cancro 14 anni prima, invita il figlio , preoccupato per le tensioni sorte all'interno della Band, a lasciar correre perché le cose si sarebbero sicuramente presto sistemate. E infatti è proprio questo in sintesi il suo significato : l ascia correre, non interferire, lascia che le cose facciano il loro corso…  Quante volte l’abbiamo cantata facendoci cullare dall’armonia delle sue note ma senza prestare forse la dovuta attenzione al significato delle sue parole, o senza addirittura comprenderle né condividerle fino in fondo. Ci sono momenti infatti del nostro percorso umano in cui faremmo volentieri a meno di suggerimenti di questo tipo, perché li percepiamo come rinunciatari , vili, infruttuosi per il nostro futuro. Ma, riflettendo a fon